GROSSETO. Il sindaco di Grosseto rompe il silenzio e interviene sul caso del maxi piano di abbattimenti da 215 alberi, finito al centro del dibattito pubblico. E lo fa con parole nette:
«Sembra di assistere sempre allo stesso film: il Comune che lavora seriamente sul verde urbano… e subito parte la solita sceneggiata del “massacro degli alberi”. Con toni apocalittici, drammi civili, alberi “quasi tutti sani” vittime di un’amministrazione cattiva. Peccato che la realtà sia molto meno romantica e molto più concreta».
«Quegli alberi non li ha scelti il sindaco. Ci sono perizie tecniche ufficiali, firmate e protocollate»
Il primo cittadino mette subito in chiaro un punto: i 215 alberi non sono stati individuati discrezionalmente dall’amministrazione, ma da periti qualificati.
«Chiariamo una cosa una volta per tutte: i 215 alberi individuati per l’abbattimento non li ha scelti il sindaco sfogliando un catalogo di fotografie, né qualcuno passando in macchina e indicando “questo sì, questo no”. Sono il risultato di perizie tecniche ufficiali, redatte da professionisti abilitati, con certificazioni riconosciute a livello europeo».
Il metodo utilizzato è il VTA – Visual Tree Assessment, insieme a valutazioni su: stato vegetativo, stabilità biomeccanica, apparato radicale, funghi cariogeni, cavità, inclinazioni e anche interferenze con scuole, marciapiedi, strade, piste ciclabili
«Chi firma queste schede – sottolinea il sindaco – si assume responsabilità civili e penali, non cerca applausi in conferenza stampa».
«Anni di segnalazioni: pini inclinati, radici che spaccano i marciapiedi, rami sulle scuole»
Il sindaco richiama anche il ruolo dei cittadini: «Qualcuno finge di non vedere che le segnalazioni arrivano da anni: pini inclinati contro i balconi, radici che spaccano i marciapiedi, rami pesanti sopra gli ingressi delle scuole. Il Comune non può rispondere con la poesia: ha l’obbligo di attivare periti, fare sopralluoghi, valutare la pericolosità e, quando necessario, intervenire. Questa è sicurezza pubblica, non accanimento sugli alberi».
La controperizia? «Parziale, politica e senza responsabilità»
La replica alla controanalisi di GCA firmata dal dottor Sani arriva diretta: «Poi arriva la famosa controperizia, presentata come se fosse la tavola della legge. Peccato che sia una lettura parziale e politica di una situazione complessa. Intanto non riguarda tutti i 215 alberi, ma solo una parte; non è un atto amministrativo; non comporta responsabilità dirette per chi la firma; – non valuta la città nel suo complesso. È facile dire “questi alberi non sono da abbattere”, molto meno facile metterci la firma e rispondere davanti a un giudice se un albero cade su una macchina o davanti a una scuola».
«Mentre qualcuno si indigna, noi abbiamo rifatto il verde urbano: piantati 5.500 nuovi alberi»
Il sindaco passa quindi ai numeri, definendoli «il dato che puntualmente viene taciuto». «Negli ultimi anni il Comune di Grosseto ha piantato circa 5.500 nuovi alberi. Cinquemilacinquecento. Non è un dettaglio: è un cambio di scala».
Questi alberi – dice – sono stati collocati nei quartieri residenziali privi di verde da decenni, nelle aree scolastiche, per ombra e microclima, nei parchi e impianti sportivi, lungo viali e strade dove le alberature erano arrivate a fine ciclo, nelle frazioni, creando corridoi verdi e in zone colpite da eventi meteo, per resilienza urbana.
«Non sono stati buttati a caso per fare numero, ma inseriti in un progetto di città più verde, più sicura e più moderna».
Manutenzione, potature, interventi post-tempesta: «Una gestione programmata, non emergenziale»
Il sindaco rivendica anche il lavoro sulla manutenzione: «Abbiamo fatto potature di sicurezza, interventi dopo tempeste e eventi climatici, controlli periodici nelle scuole, sostituzioni mirate delle specie più fragili, verifiche continue sulle alberature più vecchie».
«Non esiste un angolo della città dove non si sia intervenuti sul verde con una logica programmata. Non a colpi di emergenze».
Il sindaco insiste sulla differenza tra approccio scientifico e narrazione emotiva: «Le normative europee sulla gestione del rischio non dicono “quest’albero è bello, lasciamolo lì”. Dicono: valutate l’impatto sul contesto, sulla sicurezza, sulla città di oggi e di domani. Sono vere e proprie valutazioni d’impatto urbano».
«La verità è semplice: da una parte alberi instabili, dall’altra un piano che ne ha messi 5.500 nuovi»
Secondo il sindaco, la retorica della “strage di alberi” non regge: «È falso e intellettualmente disonesto parlare di strage di alberi. Da una parte ci sono alberi instabili, pericolosi o compromessi.
Dall’altra, un progetto che ha portato a 5.500 nuove piante e a un verde urbano più moderno e più resiliente».
E aggiunge: «Chi vuole può pure continuare a recitare la parte di chi difende “gli alberi quasi tutti sani” contro il Comune cattivo. Noi abbiamo il dovere di guardare più in alto: sicurezza oggi, patrimonio verde più forte domani».
«Grosseto ha diritto ai fatti. Le fiabe lasciamole ad altri»
La chiusura è la più dura: «Noi stiamo lavorando con atti, numeri, perizie e migliaia di nuovi alberi messi a dimora. Chi preferisce le fiabe continui pure a raccontarle. Grosseto, però, ha diritto ai fatti».



