GROSSETO. La città sarà al centro di una serie interessante di seminari universitari. Gli incontri sono promossi dal dipartimento di Scienze economico-aziendali e diritto per l’economia dell’università degli studi di Milano Bicocca. Comprenderanno i temi dei trasporti e il turismo. Sarà l’assessore alla cultura Luca Agresti, martedì 29 novembre alle12.30, a tenere il seminario dal titolo “Il progetto Grosseto – Città della Cultura”.
La Maremma non colora solo i tram
L’assessore Luca Agresti commenta un percorso che parte da lontano. «Desidero anzitutto ringraziare – dice l’assessore – l’Università Bicocca e i professori Alessandra Corrado, Sara D’Urso e Maurizio Campagna, curatori del ciclo di seminari, per l’invito e l’attenzione che hanno riservato al nostro territorio. Sarà per me un vero piacere condividere con i partecipanti le idee, i progetti e le visioni che sono alla base del nuovo percorso a cui abbiamo dato vita a Grosseto».
«Per molti – prosegue Agresti – puntare sulla cultura è considerato un rischio. Per noi, invece, ha significato dare inizio a un’avventura che ci ha condotto alla ribalta per merito di un piano strategico ragionato e graduale. Il viaggio verso il riconoscimento di Capitale della Cultura 2024 – precisa – che ci ha visto arrivare tra i primi dieci comuni in Italia, non ha rappresentato infatti un’iniziativa isolata ma solo una frazione di un più vasto programma che mira a riscoprire e valorizzare a pieno le ricchezze e il patrimonio storico di un territorio. Che merita di essere apprezzato non solo per le sue bellezze paesaggistiche».
Il percorso intrapreso dalla città continuerà a dare soddisfazioni
In questi anni l’assessore afferma di aver fatto passi da gigante. «E vogliamo continuare a crescere e a condividere con l’esterno, anche grazie a occasioni come i seminari dell’Università Bicocca, i punti fondamentali della nostra visione» conclude.
Il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, parla del nuovo modello utilizzato a Grosseto. «Quello che stiamo portando avanti è un nuovo e sistematico modello per “fare cultura”, che ci ha condotto a risultati prima impensabili. È motivo di vero orgoglio, in questo senso, che un’istituzione del sapere così prestigiosa come l’Università Bicocca di Milano abbia rivolto il proprio interesse alla nostra realtà».





