Maxi abbattimento alberi a Grosseto: scatta il piano | MaremmaOggi Skip to content

Maxi abbattimento alberi a Grosseto: scatta il piano

Oltre duecento alberi verso il taglio: Grosseto Città Aperta protesta «Un danno irreparabile», città in rivolta
Il taglio degli alberi in via Afieri

GROSSETO. Sono partiti i cantieri per il maxi piano di abbattimento di alberi deliberato dal comune di Grosseto. Un intervento che coinvolgerà oltre duecento alberature nelle prossime settimane, sollevando dure contestazioni da parte dei cittadini e delle associazioni ambientaliste.

Lo scorso 27 novembre è stata approvata la compensazione arborea uno a uno per la sostituzione di 215 piante, misura che sancisce formalmente il via ai tagli dopo mesi di sospensione.

Grosseto Città Aperta: «Compensazione ottenuta, ma la città resterà sfregiata»

Secondo Grosseto Città Aperta, la compensazione era il minimo richiesto per tutelare il verde urbano, inizialmente respinto in consiglio comunale il 29 settembre. L’associazione aveva chiesto che ogni albero rimosso fosse sostituito nello stesso punto, evitando ricollocazioni sparse in altre zone della città.

Una parte degli alberi potrebbe comunque essere rivalutata, ma solo in piccola percentuale: «Una goccia nel mare – dicono – a fronte di uno sfregio destinato a cambiare il volto della città».

Controperizie tecniche: «Molti alberi sani, altri pericolosi esclusi dal piano»

Professionisti incaricati dall’associazione, tra cui il dottor Sani, hanno segnalato errori nelle valutazioni comunali. Da queste analisi emerge che molti degli alberi destinati al taglio sarebbero sani e recuperabili, mentre altre piante realmente a rischio non risultano incluse nel piano.

Un dato che allarma, soprattutto alla luce delle recenti cadute di alberi in città, nessuno dei quali – sottolineano – era contenuto nella lista degli abbattimenti.

Mancata manutenzione e rischio danno erariale

Per Grosseto Città Aperta la radice del problema è chiara: «Gli alberi si tagliano perché per anni non sono stati mantenuti».

Il piano complessivo è costato 215mila euro, ma il danno economico potenziale è molto più alto. Il valore delle piante da abbattere oscilla tra 8.000 e 26.000 euro cadauna: la perdita stimata supererebbe quindi 2,5 milioni di euro

Una cifra enorme, che secondo l’associazione «non potrà restare senza responsabilità».

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