SUVERETO. Nella notte tra venerdì e sabato è morto Hideyuki Miyakawa, fondatore dell’azienda vitivinicola Bulichella e figura simbolo del vino a Suvereto e nella Val di Cornia. La sindaca di Suvereto, Jessika Pasquini, ha espresso profondo cordoglio: «Con Hideyuki se ne va un pezzo di anima del nostro territorio. La sua passione, il suo impegno per la terra e il vino hanno fatto crescere Suvereto in quello che è oggi: un borgo che sa di storia, bellezza e convivialità» — un pensiero che riflette il sentimento di tutta la comunità.
Dal Giappone alla Toscana: un viaggio in moto verso un sogno
Hideyuki nasce a Maebashi, in Giappone. Nel 1960, appena 22enne, parte in motocicletta con un amico per un lungo viaggio che lo porta attraverso India, Pakistan e Persia e infine in Europa.
Arriva in Italia, a Roma, durante le Olimpiadi del 1960 e trova lavoro come corrispondente per un giornale giapponese.
Pochi mesi dopo, a Torino per il Salone dell’Automobile, incontra la studentessa italiana Marisa Bassano: sarà l’inizio di una storia d’amore che lo radicherà in Italia. I due si sposano nel 1962.
Negli anni successivi Hideyuki entra nel mondo dell’automobile e del design, lavorando insieme a nomi di rilievo come Giorgetto Giugiaro e Italdesign: una carriera brillante, che però lascerà spazio a una passione diversa.
La nascita di Bulichella: vino, natura e comunità
Nel 1983 nasce Bulichella: un’idea nata da quattro famiglie – tra cui quella di Miyakawa – con un progetto ambizioso: vivere in armonia con la natura, rispettando il territorio, producendo vino e olio, educando insieme i figli e offrendo spazio a persone in difficoltà.
Nel 1992 Hideyuki e Marisa si trasferiscono definitivamente a Suvereto, e nel 1999 diventano gli unici proprietari della tenuta. Da allora la loro visione si concentra su una viticoltura di qualità, rispettosa dell’ambiente. Bulichella infatti, è una delle prime aziende biologiche in Toscana.
Bulichella si sviluppa su circa 42 ettari totali: vigneti, oliveti, boschi, orti, spazi per l’agriturismo. Una tenuta che unisce produzione agricola, ospitalità, rispetto per l’ambiente e attenzione sociale.
Il “samurai del vino” e la Docg: un’eredità nel bicchiere
Hideyuki non è stato solo produttore: è stato promotore del territorio. È stato presidente del Consorzio dei vini DOC della Val di Cornia e con il suo impegno ha contribuito al riconoscimento della Suvereto DOCG (oggi parte della denominazione storica della zona).
Sotto la sua guida, Bulichella ha prodotto etichette riconosciute a livello nazionale e internazionale: rossi, bianchi e olio, tutti secondo i principi dell’agricoltura biologica. Tra le etichette più note, il “Hide”, un Syrah in purezza dedicato a lui e vini come il “Rubino”, “Tuscanio”, “Montecristo”, che raccontano del legame profondo tra terra, famiglia e passione.
Gli ultimi anni: lotta, famiglia e continuità
Negli ultimi anni Hideyuki ha vissuto a Bulichella, circondato dalla famiglia e impegnato nell’azienda fino a che la malattia glielo ha permesso. Si è spento a 88 anni.
L’eredità di Hideyuki però continua: oggi Bulichella è guidata dalle nuove generazioni della famiglia, che portano avanti la sua visione di vino, territorio e sostenibilità.
Un’eredità per Suvereto, la Maremma e la Val di Cornia
La storia di Hideyuki Miyakawa e Bulichella è un ponte tra culture, un racconto di passione, coraggio e amore per la terra. La sua scomparsa lascia un vuoto, ma anche un’eredità: la consapevolezza che il vino può essere anche strumento di bellezza, comunità, sostenibilità.
La comunità di Suvereto perde un punto di riferimento, la Maremma un ambasciatore del suo terroir. Ma ogni calice di Bulichella — ogni sorso di “Hide”, “Rubino” o “Montecristo” — sarà un ricordo vivo di chi ha saputo, con umiltà e visione, trasformare un sogno in un progetto duraturo.