GROSSETO. La Maremma si prepara a scendere in piazza a Bruxelles. Il prossimo 18 dicembre, una delegazione di agricoltori grossetani parteciperà alla grande manifestazione organizzata da Confagricoltura per protestare contro la proposta di riforma della Pac, la Politica agricola comune dell’Unione europea. Una riforma che, secondo l’associazione, rischia di indebolire il settore agricolo proprio nel momento in cui servirebbero stabilità, investimenti e regole certe.
A guidare la mobilitazione, il presidente di Confagricoltura Grosseto Attilio Tocchi, che parla senza mezzi termini di «una Pac poco lungimirante e con un budget inadeguato».
Cos’è la Pac e perché è importante
La Pac (Politica agricola comune) è il principale strumento con cui l’Unione europea sostiene gli agricoltori. Finanzia aiuti diretti alle aziende, progetti di sviluppo rurale, misure ambientali e interventi per la sicurezza alimentare. In pratica, determina quanto e come gli agricoltori europei vengono sostenuti, e quindi anche la competitività del settore.
Ogni riforma della Pac può cambiare profondamente il lavoro delle aziende agricole: dalle risorse a disposizione fino alle regole da rispettare.
Secondo Confagricoltura, la proposta attualmente in discussione sarebbe restrittiva, meno finanziata e inefficace, soprattutto in un contesto globale destabilizzato da costi elevati, clima imprevedibile e concorrenza internazionale.
«Una riforma assurda e inaccettabile»
Tocchi annuncia una mobilitazione ampia, da tutta Italia, Toscana e Maremma: «Parteciperemo con una numerosa delegazione per ribadire l’urgenza di un forte correttivo. Così com’è, la proposta è assurda e inaccettabile».
Il 18 dicembre, ricorda Confagricoltura, si riunirà anche il Consiglio europeo, un appuntamento considerato strategico per far sentire la voce degli agricoltori.
Le richieste: regole chiare e stop al Mercosur
Per Confagricoltura, una Pac moderna deve essere: forte, con un bilancio adeguato, stabile, in grado di dare certezze agli agricoltori, semplice, con meno burocrazia e equivalente, con reciprocità negli accordi commerciali.
In particolare, l’associazione chiede di fermare la ratifica del Mercosur, l’accordo commerciale con alcuni Paesi sudamericani che molti agricoltori europei considerano penalizzante, perché permette importazioni non sempre soggette agli stessi standard europei.
«Tagliare fondi all’agricoltura significa bloccare le economie dei territori»
Il presidente Tocchi sottolinea come un taglio di risorse alla Pac avrebbe conseguenze dirette non solo sulle aziende, ma anche sulle comunità locali: «Le imprese agricole garantiscono cibo e rappresentano un pilastro dell’economia europea. Con i tagli prospettati, non potrebbero mantenere gli stessi standard produttivi e si bloccherebbero le economie di interi territori».
L’incertezza dei mercati, i costi elevati e la mancanza di regole coerenti aggravano ulteriormente la situazione: condizioni che, secondo Confagricoltura, impediscono agli agricoltori di programmare investimenti e crescita.
«La battaglia sulla Pac è la battaglia per il futuro di tutti»
Per il settore, la mobilitazione è più di una protesta: è la richiesta di un piano di sostegno ambizioso, capace di tenere insieme competitività, sicurezza alimentare e tutela del territorio.
«La battaglia sulla Pac – conclude Tocchi – è la battaglia per il futuro di tutti. Altro che tagli: serve un progetto ambizioso che garantisca sicurezza alimentare agli agricoltori e ai cittadini europei»
