GROSSETO. Un campionato Mondiale Master over 55 di surfcasting, ottava edizione, che non ha soddisfatto la Nazionale italiana finita all’undicesimo posto (su 13 nazioni partecipanti), con il grossetano e veterano Silvano Reali addirittura al 43esimo su 66 iscritti, lui pluricampione mondiale e che ha sempre militato nelle primissime posizioni.
Polemiche per il campo di gara e la logistica
A far discutere dai primi giorni è stata la logistica della società francese, che ha organizzato il Mondiale in Normandia a Boulogne sur mar nel dipartimento del passo di Calais nella regione alta, compresi gli alberghi che hanno ospitato le delegazioni (per non parlare del cibo), e soprattutto il campo scelto per la gara.
Scomodo è dir poco, lontano tre chilometri dal parcheggio, che ha messo subito a dura prova i partecipanti, costretti a lunghi spostamenti sulla spiaggia con tutta l’attrezzatura al seguito.
Gli stessi responsabili della Federazione mondiale non hanno avuto belle parole per gli organizzatori. Proprio le condizioni non sono state quelle ideali: il meteo in continua mutazione ad ogni ora e forte vento laterale, e freddo, che specialmente nei primi due settori costringeva gli atleti ad ancorare i tripodi con i picchetti.

La gara
La Nazionale Italiana, guidata dai commissari tecnici Davis Fasolo e Marco Coloricchio, si è presenta all’evento con una squadra di grande esperienza. Gli atleti selezionati dopo le prove arrivati da tutta Italia: Agostino Antonelli, Filippo Caravello, Gianluca Kauffmann, Giuseppe Leonardi, Silvano Reali e Fabio Martini. A supporto del gruppo azzurro Giovanni Cappabianca nello staff tecnico e il dirigente federale Stefano Sarti. Tutti hanno cercato di fare del loro meglio, e la differenza alla fine è stata anche di una semplice cattura, tra l’altro molto poche per tutti.
Il programma di gara ha previsto quattro manche, ciascuna della durata di quattro ore. A vincere nelle nazionali l’Inghilterra, poi Germania e Portogallo. Nel “singolo” al primo posto lo spagnolo Pedro Gracia, al secondo il tedesco Andreas Schulz e al terzo l’inglese Kevin Warner.






