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Commercio in fuga, Grosseto sempre più a rischio desertificazione: il crollo dei negozi entro il 2035

Secondo Confcommercio la Maremma rischia di diventare una «città fantasma»: negozi in calo del 21%, boom di e-commerce e affitti brevi. Gennari: «Servono strategie immediate per salvare l’identità urbana»
Un fondo in vendita

GROSSETO. La desertificazione dei negozi, con il progressivo e preoccupante crollo delle attività commerciali di prossimità, rappresenta «una minaccia non solo economica, ma soprattutto sociale e identitaria per le nostre città, i quartieri centrali e periferici e i piccoli borghi».
È l’allarme ribadito dal presidente di Confcommercio Grosseto, Giulio Gennari, dopo le proiezioni al 2035 elaborate dal Centro studi della confederazione e presentate dal presidente nazionale Carlo Sangalli.

Secondo le stime, se verrà confermato l’andamento degli ultimi dodici anni (2012-2024), il prossimo decennio rischia di essere quello del crollo definitivo del commercio tradizionale.

Le previsioni 2035: calano negozi e alberghi, cresce solo l’online

I dati nazionali diffusi da Confcommercio tracciano uno scenario allarmante:

  • bar e caffè: –17,7%

  • alberghi: –8,7%

  • commercio al dettaglio e ambulante: –21% complessivi

Al contrario cresceranno in modo impetuoso:

  • e-commerce: +101%

  • bed & breakfast e affitti brevi: +81,9%

Una tendenza che, secondo Gennari, sta portando a una vera e propria «dematerializzazione del commercio», con effetti pesantissimi sulle identità urbane, sulla vita sociale e sulle relazioni nei quartieri.

Grosseto: dal 2014 al 2035 un crollo del 41% dei negozi di vicinato

I dati provinciali mostrano un quadro ancora più critico.

La serie storica indica che a Grosseto l’indice delle attività commerciali (valore 2014–2024–2035) passerà:

  • 2014: 12,2

  • 2024: 9,4

  • 2035: 7,2

Si tratta di un crollo del 23,2% nell’ultimo decennio, destinato a sfiorare il –41% complessivo in vent’anni se la tendenza non verrà invertita.

Numeri che certificano una perdita costante di negozi, esercizi di vicinato e servizi essenziali, con ricadute tangibili sulla qualità della vita quotidiana.

Gennari: «Così città e borghi rischiano di diventare luoghi vuoti»

«È in atto una dematerializzazione del commercio con conseguenze molto negative sulle identità urbane delle città e dei borghi – afferma Gennari – Con il progetto Cities Confcommercio sta studiando questo fenomeno da diversi anni e ha individuato azioni di contrasto ormai indifferibili».

Il presidente Confcommercio Grosseto Giulio Gennari.

Il presidente di Confcommercio Grosseto richiama direttamente Comuni e Regione: «Serve una strategia coordinata per impedire che le nostre comunità diventino mere città fantasma o gigantesche case vacanza».

Le richieste: incentivi, rigenerazione urbana e patti locali anti-chiusura

Tra le misure indicate: patti locali per riattivare i fondi sfitti, incentivi coordinati tra pubblico e privato e accompagnamento all’avvio d’impresa. 

«Chiediamo anche noi una strategia nazionale che coordini le politiche urbane, valorizzi l’esperienza dei Centri commerciali naturali  e metta in campo programmi pluriennali per l’economia di prossimità a livello comunale – sottolinea Gennari –  È necessario, inoltre, che i Comuni adottino strumenti che mettano insieme patti locali per la riattivazione dei fondi sfitti, con meccanismi di incentivazione che siano coordinati tra pubblico e privato. Pensiamo all’accompagnamento all’avvio d’impresa; alla logistica urbana sostenibile, al welfare territoriale e ai partenariati con il mondo immobiliare. Le imprese necessitano inoltre di politiche fiscali più eque, percorsi di credito accessibili e strumenti per l’accompagnamento alla trasformazione digitale». 

Secondo Confcommercio, le risorse – anche dei fondi per la rigenerazione urbana – devono servire per trasformare gli spazi vuoti in luoghi vivi, restituendo servizi e socialità.

«Meno negozi significa meno sicurezza e meno comunità»

«La chiusura dei negozi è un segnale drammatico di un profondo indebolimento della vita urbana – prosegue Gennari –. Si traduce in meno sicurezza, meno relazioni e meno senso di comunità. Le piccole attività commerciali sono un presidio sociale ed economico fondamentale, e non possiamo arrenderci a questa tendenza».

Grosseto e il nuovo Piano operativo: «Occasione da non perdere»

L’ultima riflessione riguarda il percorso urbanistico in corso al Comune di Grosseto.

«La città ha un’opportunità importante con la prossima approvazione del Piano operativo comunale – conclude Gennari – Ci auguriamo che le scelte dell’amministrazione siano coerenti con una visione di rigenerazione urbana di luoghi e quartieri a rischio desertificazione, rigettando ogni tentazione contraria».

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