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Parco invaso dai calcinacci, l’area ripulita e bonificata

Parco di Montioni, è stata completata la rimozione e la bonifica della zona dove a primavera furono rinvenuti quintali di rifiuti provenienti da cantieri edili e lavori “a nero”
I rifiuti nel parco di Montioni e i lavori per la bonifica dell'area
I rifiuti nel parco di Montioni e i lavori per la bonifica dell’area

MASSA MARITTIMA. Risolutivo l’intervento del Servizio patrimonio e foreste dell’Unione dei Comuni delle Colline Metallifere che questa mattina, martedì 11 novembre, hanno ripulito una zona del Parco di Montioni invasa dai rifiuti.

Una discarica di inerti nel Parco

Tutto era partito da una segnalazione fatta da un biker la scorsa primavera il quale, durante un percorso attraverso i boschi del Parco di Montioni, proprio dove la macchia si allarga in una specie di cessa anti-incendio, si era ritrovato davanti ad una distesa di sacchi di tela sintetica pieni di scarti della lavorazione edile.

Praticamente una montagna di calcinacci. 

Furono immediatamente avvisati i comuni competenti sul territorio del Parco e a sua volta le autorità.

Effettuata rimozione bonifica

Oggi finalmente quella ferita su uno dei vizi più incivili e incomprensibili che si possano immaginare, è stata ripulita e bonificata e con lei l’immagine del luogo, della gente che lo abita e anche dell’ambiente che, oltretutto, dovrebbe essere uno dei punti di forza del territorio. Invece, soprattutto nel campo dell’edilizia, accade sovente di trovare qua e là nel bosco calcinacci e sanitari, segno inequivocabile di probabili lavori fatti “al nero” che non possono lasciare traccia di sé.

Un meccanismo complesso di dubbia onestà che coinvolge più aspetti del vivere comune tra cui la totale mancanza di rispetto per gli altri. «Non c’è un’altra spiegazione alla fatica, al tempo e allo sforzo che hanno fatto coloro che hanno portato fin qui quei quintali di rifiuti » dice una delle guardie che sono intervenute questa mattina non lontano dal Palazzo della Vigna.

«Rimane il dispiacere nel vedere denari pubblici spesi a causa loro» – dice l’operatore. «Speriamo che le prossime generazioni abbiano maturato una vera e consapevole coscienza ambientale da farci dimenticare questi brutti episodi».

 

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