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Le gru tornano nel Parco della Maremma

Gli eleganti uccelli migratori scelgono ancora una volta la palude della Trappola come rifugio notturno. Un segnale importante per la biodiversità della Maremma
Le gru al Parco della Maremma (foto Giovanni Cappelli)

GROSSETO. Nel Parco della Maremma sono tornate le gru. Nei giorni scorsi, centinaia di esemplari di questo affascinante uccello migratore hanno raggiunto la zona umida della Trappola, scelta come rifugio notturno per trascorrere i mesi invernali.

«Si tratta di uccelli che provengono dal Nord-Est dell’Europa, da paesi come la Russia e la Scandinavia – spiega Simone Rusci, presidente del Parco della Maremma – e che scelgono la nostra zona per svernare, prima di ripartire verso metà febbraio per il Nord, dove vanno a nidificare».

La Trappola, un habitat perfetto per le gru

Le gru, protagoniste di fiabe e racconti della tradizione, da oltre vent’anni tornano a popolare la Maremma. Inizialmente erano piccoli gruppi di una decina di esemplari, oggi invece si contano centinaia di individui che trovano nella palude della Trappola un luogo ideale per riposare.

«Le gru hanno bisogno di zone protette per trascorrere la notte – spiega Francesco Pezzo, ricercatore dell’Ispra e docente all’Università di Bologna – e la Trappola è perfetta: l’acqua funge da barriera naturale contro i predatori. La Maremma è inoltre il primo punto a sud degli Appennini dove si registra la presenza di questi uccelli svernanti».

Francesco Pezzo

Le principali aree di svernamento in Italia si trovano nelle pianure di Emilia e Veneto, oltre che nel Tavoliere pugliese. La Maremma rappresenta quindi un vero avamposto naturale per questi esemplari, a conferma dell’importanza delle riserve come la Trappola.

Le gru tra campi e risaie durante il giorno

Durante le ore diurne, le gru si spostano in piccoli gruppi nei campi coltivati della pianura maremmana, alla ricerca di cibo. «Si nutrono principalmente di granaglie e semi – aggiunge Pezzo – e non è raro vederle nelle risaie di Principina. All’imbrunire, tornano alla Trappola per trascorrere la notte».

Un importante soggetto di studio per gli ornitologi

Il Centro ornitologico toscano (Cot), in collaborazione con il Parco della Maremma, effettuerà il censimento delle gru nel mese di gennaio. L’obiettivo è ottenere una fotografia precisa del numero di esemplari presenti, in contemporanea con altre aree europee.

«Il conteggio è complesso – spiega Rusci – perché avviene nel momento del rientro notturno, spesso con il buio. Ma è un passaggio fondamentale per monitorare la popolazione di gru e i cambiamenti nel loro comportamento migratorio».

Attenzione anche al rischio di influenza aviaria

Quest’anno il censimento potrebbe fornire dati utili anche sul fronte sanitario.

Le gru in volo (foto Giovanni Cappelli)

«Ci aspettiamo una forte diffusione di influenza aviaria – spiega Pezzo – un fenomeno ciclico che si manifesta ogni quattro o cinque anni. Al momento sono stati registrati diversi casi in Germania, e non si può escludere che anche altri nuclei di gru vengano colpiti».

Un patrimonio naturale da osservare e proteggere

La presenza delle gru nella Maremma rappresenta un segnale positivo per la biodiversità e un richiamo per gli amanti del birdwatching. Chi visita le aree agricole o le zone umide del Parco potrà avere la fortuna di osservare questi eleganti uccelli in volo o mentre si alimentano nei campi.

Un ritorno che conferma, ancora una volta, quanto la Maremma sia un territorio capace di offrire rifugio e sicurezza a specie rare e affascinanti come le gru.

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