Lucio Corsi, la chitarra nella roccia: anteprima da star a Grosseto | MaremmaOggi Skip to content

Lucio Corsi, la chitarra nella roccia: anteprima da star a Grosseto

Furgone blindato, tre serate tutte esaurite al The Space: il cantautore torna nella sua Maremma con un film-concerto leggendario. «La mia terra è un Far West italiano»
L’abbraccio del fans di Lucio Corsi a palazzo Aldobrandeschi

GROSSETO. Prima arrivano i fan, una ventina: qualcuno tiene un vinile stretto al petto, qualcun altro ha gli occhi lucidi.
Poi arriva lui, Lucio Corsi, chiuso dentro un furgone nero blindato come una star internazionale.

L’ufficio stampa vieta foto e video: protocollo da Hollywood. Ma quando Lucio mette piede a terra, sorride con la grazia di chi sa che qui è a casa.

La scena, vista da lontano, strappa quasi un sorriso: la semplicità del ragazzo di Maremma circondata da regole dello spettacolo.

Siamo alla presentazione dell’anteprima nazionale di «La chitarra nella roccia», tre serate sold out al cinema The Space. Un risultato che consacra Grosseto come centro del mondo, almeno per un weekend.

«È un gesto d’amore verso la sua terra», dice con orgoglio Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto.

 

 
 
 
 
 
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Ed è giusto ricordarlo: il film è stato realizzato con il contributo della Regione Toscana e con il sostegno della Provincia. Perché qui in palazzo Aldobrandeschi,  cultura e identità vanno a braccetto.

Lucio Corsi battezza Cittadella cult

 Cittadella cult è un progetto culturale grazie al quale l’arte entra nelle scuole. Nel 2023, all’interno di questo contenitore fatto di musica, arte, intuizione, Lucio corsi si esibì per gli studenti dell’agrario al Teatro Moderno. Quest’anno tocca invece a quelli del liceo scientifico, lo stesso frequentato dal musicista secondo a Sanremo ma primo nel cuore dei maremmani.

Lucio Corsi con il presidente Francesco Limatola

«È significativo che la nuova edizione si apra con Lucio Corsi – dice ancora Limatola – I ragazzi dello scientifico avranno modo di interagire con quelli della scuola Scuola Europea di Uccle, a Bruxelles. Come Provincia abbiamo voluto supportare il film di Lucio Corsi proprio per sottolineare che la nostra comunità crede nella musica e nella cultura». 

Nel 2023 Lucio Corsi era sul palco del Moderno. Domenica 2 novembre invece, gli studenti dello scientifico che partecipano al progetto saranno al The Space. «Con Salty Music Aps abbiamo voluto ospitare questa prima a Grosseto – spiega andrea fornai di Salty Music – creando una traiettoria dal 2023 a oggi per dimostrare agli studenti che, com’è successo a Lucio, inseguire i propri sogni e vederli realizzati è possibile».

Protagonisti della nuova edizione di Cittadella Cult sono Tommaso Novi, unico docente di fischio musicale in Europa e Davide Rondoni poeta con il quale i ragazzi giocheranno sulle parole delle canzoni di Lucio Corsi. 

«San Galgano è una follia in mezzo ai campi: lì nasce la magia»

Il film è un concerto girato nel luogo più iconico del mito toscano: San Galgano. Per Lucio non è stato un caso, ma un destino. «Era il sogno mio e di Tommaso Ottomano, il regista – dice durante la presentazione – Da ragazzini guardavamo The Last Waltz, i Nirvana… Con gli amplificatori nelle camere in campagna viaggiavamo con l’immaginazione». 

Francesco Limatola, Lucio Corsi e Andrea Fornai

Poi i suoi occhi si accendono: «San Galgano è come il ventre di una balena: una follia in mezzo ai campi, un’apparizione. Io ho sempre sognato di entrare nel ventre di una balena, di sentire il suono là dentro.  Abbiamo voluto una visione dentro la visione: amplificatori giganti dentro un’abbazia senza tetto».

Lo racconta con la calma di chi sa di aver creato qualcosa che racconta la magia, che incarna quel suo essere rock al piano, rock con il fischietto in bocca. E allo stesso tempo portare sul palco la fragilità. 

Un film che non corre: «Bisogna immergersi nella musica»

Corsi spiega subito che il film non è fatto per correre: «Non volevamo il montaggio frenetico dei concerti in tv – spiega – Qui ci si immerge, si ascolta il respiro dei luoghi. La musica deve risuonare nello spazio». 

Non una scelta stilistica, ma filosofica. Perché se ti fermi, la Maremma ti parla. Filosofica come la decisione di inserire due volte nel film due canzoni: “Volevo essere un duro” e “Tu sei il mattino”. 

«La Maremma? Un Far West italiano»

Poi la dedica più potente: alla sua terra. «Questa non è la Toscana da cartolina – dice – La Maremma è brulla, asciutta, una terra tosta. Io la chiamo il Far West italiano. Qui c’è una biodiversità che altrove si sta perdendo. Va protetta, perché è vera: da pastori, da sognatori».

 

Lo dice con fierezza: è figlio di un suolo sincero e indomabile.

Il rock dell’amicizia: «Siamo sempre noi, dal liceo»

Con lui, sul palco del film e nei tour futuri ci sono gli amici di sempre. C’é Tommaso Ottomano, il regista e chitarrista, il fratello con il quale ha suonato nella notte magica di Porto Ercole sul peschereccio del nonno. «La mia band è la mia famiglia – dice ancora – Non condividiamo solo le canzoni, ma la vita.
Anche a Sanremo mi sentivo a casa perché c’erano loro. Non ce la tiriamo: facciamo musica, e dev’essere un gioco bellissimo». Lui lo chiama amore. E tutti nella sala Pegaso annuiscono.

Il 2025 porterà l’Europa. E nuove canzoni

Intanto, il viaggio si allarga: «A febbraio faccio il mio primo tour in Europa – dice – Dormiremo sul bus: un’avventura splendida. Poi torno al pianoforte a scrivere. Ho tante cose dentro che vogliono uscire».

La voce gli si fa curiosa, quasi impaziente.

La città applaude e si riconosce in lui

«La chitarra nella roccia» apre la nuova stagione del progetto Cittadella Cult 2.0, ideato da Salty Music:
un ponte tra scuole, musica e internazionale, grazie al gemellaggio con la Scuola Europea di Bruxelles.

In sala, prima della sua uscita, Mario, dipendente della Provincia e grande fan di Lucio, gli regala una foto con dedica. 

 

Il dono di Mario a Lucio Corsi

Grosseto non accoglie solo un artista ma abbraccia un figlio che sta portando la Maremma nel mondo. Fuori dalla sala Pegaso, ad aspettare Lucio Corsi, ci sono ancora altri fans.

Lo abbracciano, mentre il suo staff chiede che vengano spente anche le luci della telecamera. Lui continua a sorridere, fregandosene dello star system Rispondendo solo alla sua gioia di essere a Grosseto, di tornare presto a prendere un aperitivo alla libreria Palomar, suo luogo del cuore. Scordandosi, per un attimo, di essere ormai una star. 

 

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