GROSSETO. Eroina, cocaina e cannabis sono le droghe che spingono più persone a chiedere aiuto, secondo i dati del Serd del 2024. Le droghe sintetiche in città ci sono – e già nell’estate 2025 si sono registrati casi di intossicazione anche tra giovani – ma in Maremma non hanno ancora preso del tutto piede.
Nel mercato locale circolano anche ketamina, GHB e droghe da club come l’Lsd. I dati del Serd mostrano che a chiedere aiuto sono soprattutto uomini sopra i 39 anni.
Importante anche il dato sugli alcolisti: nel 2024 187 persone si sono rivolte allo sportello.
«La Maremma è un territorio vasto e questo rende difficile l’accesso ai nostri servizi, ma siamo presenti – spiega Fabio Falorni, direttore dell’unità operativa complessa farmacotossicodipendenze – E non siamo più un posto dedicato solo a chi soffre di dipendenza da eroina: seguiamo anche alcol e gioco d’azzardo. La sostanza più usata rimane comunque l’eroina».
Eroina, cocaina e cannabis, ma anche ossicodone
Le dipendenze da sostanze e da gioco sono una piaga presente anche in Maremma e risentono molto della situazione economica e dell’incertezza di questi anni. Basti pensare che nel 2023 i tossicodipendenti che sono entrati nel servizio erano 760, mentre nel 2024 erano 726, una diminuzione di circa il 4% che potrebbe essere dovuta dalla difficoltà di chiedere aiuto o di accesso al servizio.
«Per sviluppare una dipendenza ci vuole tempo, sia per quanto riguarda il sistema della gratificazione, sia per gli altri fattori che la determinano – dice Falorni – Oggi la sostanza più usata resta l’eroina, ma la cocaina ha visto un forte aumento: il 40% dei nuovi ingressi 2024 riguarda proprio la dipendenza dalla coca. Le overdose rappresentano circa il 33% dei ricoveri ospedalieri».
In provincia circola anche l’ossicodone, un oppiaceo sintetico usato per il trattamento del dolore.
«Ci vengono segnalati molti casi di uso di cannabis, che è la sostanza più usata a Grosseto – continua Falorni – Un altro problema riguarda farmaci come Fentanyl e ossicodone, che danno forte dipendenza e ai quali si sviluppa rapidamente tolleranza. Molti arrivano a noi su indicazione del medico di base. Il Fentanyl, invece, per ora non ha preso piede».
Ansiolitici e alcol fra i giovani
Molti giovani cercano la sensazione di sentirsi “leggeri” e distaccati dalla propria vita usando ansiolitici insieme all’alcol. Il mix, però, è devastante per fegato, cervello e memoria.
Preoccupa anche la normalizzazione dell’essere “fatti”, che riguarda circa il 68% dei ragazzi.
Tra i giovani è molto comune anche la “normalizzazione” delle scommesse.
«Nei giochi online si acquistano pacchetti senza sapere cosa contengono: è una dinamica tipica del gioco d’azzardo – spiega Falorni – Abbiamo molti nuovi ingressi tra i 20 e i 44 anni. L’età media si è abbassata molto e alcuni adolescenti assumono ansiolitici prescritti ai familiari».
Gioco d’azzardo: un mercato che vale miliardi
Il Serd non è più dedicato solo alle dipendenze da sostanze: negli anni si è aperto anche ad altre forme di dipendenza, come il gioco d’azzardo. Nel 2024 ci sono stati 39 ingressi per ludopatia, un numero basso per la diffic.
«La dipendenza da gioco si struttura in diverse fasi: vincita, perdita e poi la rincorsa per recuperare i soldi – spiega Falorni – Il mercato dei giochi non conosce crisi e vale 150 miliardi di euro. Da noi arriva solo il 10% dei giocatori, perché è una dipendenza difficile da riconoscere. E i dati ci dicono che per ogni ludopatico soffrono sette persone».
I percorsi di cura
La cura è uno stato in cui il paziente riesce a non usare tutte le sue energie e non focalizzarsi solo sulla sostanza o sul gioco. E per arrivare a questa condizione ci vuole tempo, basti pensare che un percorso in una comunità deve durare almeno due anni e mezzo per portare benefici reali alla persona che ha sviluppato una dipendenza.
Nel 2023 sono stati attivati 72 percorsi in delle comunità: quasi il 70% (50 utenti) ha trovato posto nelle comunità terapeutiche del territorio, con 31 persone al CSA–CEIS di Steccaia e 19 alla CTR di Vallerotana. Altri 22 percorsi sono stati invece effettuati fuori zona. Gli abbandoni hanno riguardato il 25% degli inseriti, ovvero 18 persone che non hanno concluso il programma.
Nel 2024, nel distretto Amiata–Grosseto–Metallifere si registrano 78 inserimenti in percorsi residenziali. La maggior parte (55 utenti) è stata accolta nelle strutture della sud est: 29 al CEIS, 26 a Vallerotana e 2 nella comunità Nuovi Orizzonti, mentre 21 percorsi sono stati svolti fuori territorio. Il tasso di abbandono è sceso al 24%, un punto percentuale in meno rispetto all’anno precedente.
L’accoglienza e il nuovo sportello
Il percorso del Serd parte dall’accoglienza e prosegue con una valutazione multidisciplinare: medico, psicologo e assistente sociale analizzano insieme la situazione della persona, definendo il livello di dipendenza e il tipo di intervento necessario.
Importante anche la collaborazione con le associazioni di volontariato che si occupano di alcol e dipendenze, fondamentali per il supporto alla rete territoriale.
«Accanto al Serd operano i Club degli alcolisti in trattamento, che seguono un programma basato sul metodo Hudolin: un approccio comunitario e sociale diverso da quello clinico – dice Paola Carmela Valenzano, del Ser – I club sono molto diffusi a Grosseto, meno a Orbetello e pochissimo nell’Amiata».
«All’ospedale è attivo anche un centro di informazione e consulenza, uno spazio più riservato, pensato per un primo contatto diretto con le persone che chiedono aiuto – conclude – Tutte le informazioni vengono condivise con i medici di medicina generale, ma proprio la comunicazione con i medici è uno degli aspetti che rende più difficile far partire alcuni servizi».
Come chiedere aiuto e la prevenzione
Chiedere aiuto quando si ha una dipendenza non è semplice, come non lo è accettare che si ha un problema. Quel passo sembra una montagna, ma in realtà è un piccolo scalino che porta alla libertà.
«In provincia ci sono diversi gruppi di autoaiuto, come gli alcolisti anonimi e giocatori anonimi. Lì si può conoscere le storie e trovare il sostegno di chi sta affrontando la dipendenza – dice Falorni – Per tornare alla libertà è necessario seguire il percorso che viene assegnate. Come con il metadone, in molti dicono che è inutile, ma ha salvato veramente molte vite».
Il Serd è molto attivo nelle scuole, proprio per fare prevenzione ai ragazzi, che sono fin troppo esposti al mondo delle dipendenze.
Se aveste una qualsiasi forma di dipendenza potete chiedere aiuto al Serd: nella zona Colline dell’Albegna lo sportello si trova in via Donatori del Sangue 2 a Orbetello e il numero è 0564 869421; a Grosseto, in via Don Minzoni 7/9 e basta chiamare lo 0564 483718; nella zona Colline Metallifere, il punto Ser.D è in viale Europa 1 a Follonica e il numero è 0566 59507 e, infine, nella zona Amiata Grossetana, il servizio è operativo in via Dante Alighieri a Castel del Piano e basta chiamare lo 0564 914634-35.



