PIOMBINO. Un importante contributo di 5mila euro verrà consegnato al Centro Antiviolenza da Jsw Steel Italy Piombino, in collaborazione con la commissione pari opportunità. L’obiettivo è quello di realizzare una nuova casa rifugio per le vittime di violenza fisica, psicologica ed economica.
Una casa rifugio per le vittime di violenza
Si è svolta ieri, 22 settembre, presso il centro antiviolenza di via Lerario, la cerimonia di consegna simbolica dell’assegno da 5.000 euro che Jsw Steel Italy Piombino Spa, tramite la commissione pari opportunità, ha destinato al centro antiviolenza a sostegno della realizzazione di una Casa Rifugio per donne vittime di violenza e i loro figli.
All’iniziativa hanno preso parte la presidente della commissione pari opportunità, Rosy Di Falco, l’assessore alle pari opportunità Simona Cresci, i rappresentanti del management di Jsw Steel Italy Piombino Spa, il dottor Sudhakar Asawale, Ceo, il dottor Francesco Mazzarri, il responsabile risorse umane, organizzazione e relazioni esterne e la dottoressa Roberta Gragnani, responsabile delle segreteria di direzione e comunicazione aziendale, oltre alla responsabile della cooperativa arcobaleno, Elisa Maggi, che gestisce il centro antiviolenza, e un rappresentante della società della salute Valli Etrusche.
Protezione e percorsi di reinserimento sociale
Grazie a questo contributo sarà possibile completare la realizzazione di una struttura protetta destinata ad accogliere donne e figli che hanno subito violenza fisica, psicologica, emotiva od economica, offrendo loro protezione e un percorso di accompagnamento verso l’autonomia e il reinserimento sociale.
Le vittime di violenza soffrono, infatti, di una gravissima perdita di autostima.
Spesso si sentono sole e non hanno una rete sociale e famigliare in grado di supportarle nel percorso di ricostruzione identitaria necessario per potersi distaccare dalla figura maltrattante e intraprendere un cammino di autoricostruzione economica e sociale. In questi casi i centri antiviolenza possono offrire il supporto necessario per poter dare loro gli strumenti per comprendere i meccanismi difensivi messi in atto (la negazione, l’evitamento, la dissociazione, la minimizzazione, la razionalizzazione e l’idealizzazione).
In queste situazioni le donne vittime di violenza possono provare sentimenti devastanti di vergogna, senso di colpa, paura e tristezza che bloccano la persona in un vicolo cieco, non riuscendo ad intraprendere azioni concrete per salvaguardare la propria incolumità.
Avviare un percorso terapeutico, inoltre, può essere un valido sostegno per aumentare la consapevolezza e superare la dipendenza e la codipendenza dall’aggressore.
Il ruolo delle case rifugio
Le case rifugio sono spazi di sicurezza e accoglienza pensati appositamente per le donne maltrattate e i loro bambini. Questi luoghi, il cui indirizzo rimane segreto, permettono alle vittime di allontanarsi da situazioni pericolose e intraprendere un cammino verso una nuova vita.
Non si tratta solo di un riparo, ma di un vero e proprio percorso di rinascita: le ospiti ricevono supporto psicologico, legale e pratico, anche per i loro figli. Per le donne straniere è disponibile la mediazione linguistica e culturale, mentre per tutte l’obiettivo è aiutarle a ritrovare la propria indipendenza, anche attraverso l’orientamento al lavoro.
Le case rifugio sono, quindi, un punto di partenza per ricostruire la propria esistenza in autonomia e sicurezza.
Un ulteriore sostegno
Durante i lavori preparatori, Jsw ha inoltre confermato che destinerà un ulteriore sostegno alla commissione pari opportunità per la realizzazione di iniziative in occasione del 25 novembre, la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.