Val di Cornia e le (troppe) rinnovabili: progetti, iter e opposizione del territorio | MaremmaOggi Skip to content

Val di Cornia e le (troppe) rinnovabili: progetti, iter e opposizione del territorio

Val di Cornia nel mirino di numerosi impianti eolici, fotovoltaici e agrivoltaici: quali sono i progetti in corso, lo stato degli iter autorizzativi, e le ragioni del comitato “Terre di Val di Cornia” che si oppone. Scopri numeri, localizzazione e impatti ambientali
In Val di Cornia sono in arrivo numerosi impianti eolici e fotovoltaici
In Val di Cornia sono in arrivo numerosi impianti eolici e fotovoltaici

PIOMBINO. La Val di Cornia  sta diventando un’area calda per la transizione energetica. Numerosi progetti di grandi dimensioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili sono in fase autorizzativa: eolico onshore, fotovoltaico a terra, agrivoltaico.

Se da un lato questi impianti sono presentati come un contributo importante agli obiettivi climatici nazionali ed europei, dall’altro suscitano preoccupazioni per il paesaggio, l’uso dei terreni agricoli, la tutela ambientale e la partecipazione pubblica.

In questo quadro è emersa con forza anche l’opposizione locale, incarnata soprattutto dal comitato Terre di Val di Cornia.


I progetti in corso: tipi, dimensioni, ubicazione

Ecco una panoramica sintetica dei principali impianti in corso di valutazione, con i dati principali:

(E altri progetti già autorizzati o minori completati, ma su scala inferiore).

Il dettaglio dei progetti, iter in corso

  1. Parco eolico “San Nicola Energia” – 57,6 MW (8 aerogeneratori)
    Dove: Comuni di Piombino (5 turbine) e Campiglia Marittima (3 turbine).
    Proponente: San Nicola Energia S.r.l.
    Stato iter: Procedura VIA statale al MASE in istruttoria tecnica (Ctpnrr – Pniec); la Regione Toscana ha espresso parere sfavorevole (DGRT n. 554 del 5 maggio 2025), ma l’iter ministeriale prosegue. 

  2. Parco eolico “Pellestrina Wind” – 59,4 MW (9 aerogeneratori)
    Dove: Località Casalappi, sui territori di Campiglia Marittima, Piombino e Suvereto.
    Proponente: Pellestrina S.r.l. (riconducibile al Gruppo Novello).
    Stato iter: VIA statale al MASE in corso con documentazione integrativa e fasi di consultazione nel 2025. Sono 9 torri distribuite fra i tre comuni.  

  3. Fotovoltaico “Campiglia” – 67 MWp (63,5 MW in immissione), ~100–112 ha
    Dove: Comune di Campiglia Marittima; opere di connessione alla RTN nel Comune di Suvereto (stazione/SE Suvereto).
    Proponente: Iren Green Generation Tech S.r.l.
    Stato iter: VIA statale al MASE in istruttoria tecnica con richieste/invio di integrazioni; nel 2025 sono stati caricati ulteriori atti e osservazioni.  

  4. Agrivoltaico “Piombino” – 32,06 MW, ~56 ha
    Dove: Comune di Piombino, località Alturetta e Paduletto.
    Proponente: Orta Energy 14 S.r.l.
    Stato iter: VIA statale al MASE in istruttoria, con aggiornamenti documentali nel 2024–2025 (Piano di dismissione, elaborati tecnici).  

  5. Fotovoltaico “Franciana” – 22 MW, ~31 ha
    Dove: Piombino (località Franciana), con opere connesse anche sui comuni di Campiglia e Suvereto.
    Proponente: Iren Green Generation S.r.l.
    Stato iter: Pratica in corso con richieste di integrazioni (tracciata anche in atti e osservazioni caricati su MASE).  

  6. Agrivoltaico “Venturina / Campo alla Croce” – 16,17 MWp, ~27,2 ha
    Dove: Comuni di Campiglia Marittima e Piombino; connessione prevista verso SE Terna “Populonia”.
    Proponente: Sorgenia Renewables S.r.l.
    Stato iter: VIA regionale avviata/riavviata nel 2025 (documentazione integrativa e atti pubblicati a luglio 2025). 


Altri progetti conclusi o minori (per contesto)

  • Agrivoltaico “Bocca di Cornia” – 55,8 MW, 66 ha (Solar Energy Sette/Solarig)Paur (provvedimento autorizzativo unico regionale) concluso (Delibera RT n. 1439 del 12/12/2022; successive modifiche), lavori avviati tra 2024–2025.  

  • FV “Acquari” – 5,38 MW (Suvereto) – procedura PAS comunale conclusa.  

  • FV “Campo all’Olmo” – 4,7 MW (Piombino/Montegemoli) – iniziativa in ambito PAS (scala locale).

Quadro riassuntivo  

  • Iter principali in corso: 6 (2 eolici MASE, 2 fotovoltaici MASE, 1 agrivoltaico MASE, 1 agrivoltaico VIA regionale).

  • Impianti già autorizzati/realizzazione: almeno 1 grande agrivoltaico (Bocca di Cornia) + alcuni FV locali via PAS.

Le voci critiche: chi si oppone e perché

Comitato Terre di Val di Cornia

  • Nato nella primavera 2024 da un gruppo di giovani imprenditori agricoli, imprese agricole/turistiche/attività locali, associazioni civiche.  

  • Scopo dichiarato: proteggere il paesaggio agricolo, evitare la “speculazione green” su terreni fertili, promuovere fonti rinnovabili orientate alle comunità locali (Comunità Energetiche Rinnovabili), non solo impianti massivi gestiti da operatori esterni. 

Proteste, manifestazioni e atti formali di opposizione

  • Assemblee pubbliche organizzate, partecipazione dei sindaci dei comuni interessati (Piombino, Suvereto, Campiglia Marittima) che pur non opponendosi in senso assoluto alle rinnovabili, segnalano impatti “insostenibili” sul paesaggio, sul turismo, sull’agricoltura.  

  • Osservazioni e documenti che mettono in discussione specifici aspetti tecnici: rispetto delle aree tutelate, distanza dai beni culturali e naturali, produttività eolica reale (ventilazione, ore di funzionamento, fattore di carica), impatti visivi e paesaggistici. Un esempio è l’osservazione / memoria contro il progetto San Nicola Energia sostenuta da comitato e cittadini che segnala non conformità rispetto ai criteri di “aree idonee” e distanze da beni tutelati. 

  • Denunce del fatto che alcuni progetti implichino offerte molto alte per i terreni agricoli (anche quattro-cinque volte il valore di mercato), e che in alcuni casi proprietari di terreni agricoli temono di essere “spinti” a cedere.

Punti di conflitto principali

  • Uso del suolo agricolo: i comitati sostengono che i terreni migliori, fertili, vicini a insediamenti rurali, stiano per essere sacrificati.

  • Paesaggio e turismo: la Val di Cornia è nota per la sua bellezza naturale, storia etrusca, coste, integrità paesaggistica; impianti molto grandi possono alterare la percezione del territorio, la vista, il valore estetico, con potenziali ripercussioni sul turismo.

  • Normativa e procedure: dubbi su rispetto delle aree idonee/inidonee, sulla trasparenza dei procedimenti, sull’effettivo coinvolgimento delle comunità locali, e sull’efficacia delle valutazioni ambientali (VIA).

  • Modello energetico: i comitati rivendicano che la transizione non debba significare “colonizzazione energetica” da parte di operatori esterni, ma una transizione partecipata che valorizzi le comunità energetiche, il risparmio, gli impianti su aree già compromesse (tetti, capannoni, aree industriali) anziché su campo aperto.


Stato attuale e possibili scenari futuri

  • Alcuni progetti sono già in fase avanzata di istruttoria (es. Pellestrina Wind, San Nicola), ma con pareri regionali critici nel caso di San Nicola.

  • La normativa regionale è in evoluzione: in Toscana si sta discutendo di definire meglio le aree idonee e non idonee per impianti rinnovabili, con l’obiettivo di prevenire impatti severi su territorio, paesaggio e suolo agricolo. Comitati chiedono maggiore rigore su questo punto.  

  • Possibile che alcuni progetti vengano modificati, ridotti, spostati, o rigettati in base alle osservazioni presentate. Alcune offerte già elevate ai proprietari di terreni e l’interesse degli operatori possono portare tensioni legali o sociali.

  • Cresce la pressione dal basso per modelli alternativi (Comunità energetiche, utilizzo di aree non agricole, recupero e ristrutturazione) e per una politica energetica locale più partecipativa.


Val di Cornia fra ambiente, energia e paesaggio

La Val di Cornia si trova oggi al crocevia tra esigenze ambientali, obiettivi climatici, sviluppo energetico e tutela del territorio. I progetti rinnovabili in corso rappresentano potenzialmente una grande opportunità per la decarbonizzazione e l’autonomia energetica, ma non possono essere pensati come “imponibili” senza tenere conto del paesaggio, dell’agricoltura, dei cittadini locali, dell’identità del territorio.

Affinché la transizione sia sostenibile, serve:

  1. una pianificazione attenta che identifichi aree pienamente idonee, evitando compromessi irreversibili;

  2. trasparenza e partecipazione reale delle comunità, con assemblee, osservazioni, coinvolgimento preventivo;

  3. bilanciamento fra potenza e dimensione degli impianti e valore agricolo, estetico, culturale del territorio;

  4. alternative come Comunità Energetiche, uso di immobili/slash di aree già edificate, impianti su tetti, capannoni, zone industriali dismesse.

Solo così si potrà evitare che la Val di Cornia diventi un “laboratorio green” in cui prevalga lo sfruttamento del territorio anziché la cura, conservazione e sviluppo locale.

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