GROSSETO. Era arrivato in Italia un annetto fa con la speranza che la sua vita potesse prendere una strada diversa da quella che aveva lasciato nel suo Paese d’origine, il Pakistan. Ed era stato accolto come richiedente asilo in un centro di accoglienza della provincia.
Una storia come quella di tanti altri giovani arrivati in Italia alla ricerca di una vita migliore. Fino al tragico epilogo, scritto dal venticinquenne stesso sabato 6 settembre, in una zona boschiva non lontana dal luogo dove aveva abitato per quasi un anno.
Si allontana dopo la lite
Sabato 6 settembre il ragazzo si era allontanato dal centro di accoglienza dopo una lite con i suoi familiari, che sono rimasti nel loro Paese d’origine. Una lite che sarebbe scoppiata perché il ragazzo e la fidanzata, rimasta in Pakistan, si erano lasciati.
Si era diretto subito verso il bosco e aveva fatto perdere le proprie tracce.
Gli operatori del centro di accoglienza avevano subito cominciato a cercarlo. Ma il 25enne era scomparso. Lo ha trovato una donna, il giorno dopo, nel bosco. Si era tolto la vita impiccandosi a un albero.
L’allarme è stato dato subito alle forze dell’ordine che si sono precipitate nella zona boschiva. Per il venticinquenne non c’era però nulla da fare: il medico ha potuto soltanto constatare la sua morte.
Il pm di turno, Giampaolo Melchionna, ha firmato il nullaosta: le onoranze funebri La Pace stanno facendo tutte le pratiche per rimpatriare la salma.
La solidarietà del paese per pagare le spese di rimpatrio
La tragica morte del venticinquenne ha sconvolto l’intera comunità che abita nel borgo che ospita il Centro di accoglienza. Il primo cittadino del comune dov’è avvenuta la tragedia ha lanciato una colletta per raccogliere i soldi necessari al rimpatrio della salma del ragazzo.
Un’iniziativa di solidarietà per aiutare la famiglia del giovane a dare al venticinquenne l’ultimo saluto in Pakistan, da dove aveva scelto di venire via un anno fa e chiedere asilo in Italia.



