GROSSETO. Scomparso in Sardegna due anni fa, qualcuno l’avrebbe visto venerdì 29 agosto a Grosseto, vicino all’Eurospin di via Teano. A scriverlo sui social è la madre di Giacomo Solinas, 41 anni.
«Sono la madre di Giacomo, ieri 29 agosto è stato visto a Grosseto in via Teano – scrive la donna, Maria Lidia Pistis -. Non esitate a fargli una foto, non è reato scattare foto in pubblico. Mandatemi un messaggio al 346 510 1355».
E lo fa postando alcune foto del figlio. Oltre alla locandina dell’associazione Nostos, che sta aiutando la famiglia.
Giacomo Solinas, scomparso due anni fa
L’8 luglio 2023, Giacomo Solinas, 39 anni, scompare da Gonnesa, in Sardegna meridionale. Dice ai familiari di dirigersi verso la Costa Smeralda per lavoro, ma non vi è mai arrivato e da allora non si hanno più sue notizie.
Nei giorni immediatamente successivi, arrivano segnalazioni sulla sua presenza in varie località della Sardegna, tra cui Sanluri, Quartu, Sardara, Cagliari e Guspini. Tuttavia, molte telecamere si sono sovrascritte prima di poter verificare gli avvistamenti e nessuna pista si è rivelata fondata.
Per quasi due anni, la famiglia cerca disperatamente Giacomo, lanciando appelli pubblici e affidando messaggi di speranza ai media. Sua madre, Maria Lidia Pistis, in un doloroso sfogo, scrive una lettera aperta al presidente della Repubblica, per chiedere che le istituzioni non dimentichino suo figlio e rilancino le indagini.
L’intervento di Mattarella
Nel corso del 2025, l’appello della madre non è rimane inascoltato. Il presidente Sergio Mattarella riceve la lettera e la trasmette al prefetto di Cagliari. Quindi si tiene un incontro tra le autorità e la famiglia Solinas: viene concordato il prelievo del Dna dagli effetti personali di Giacomo per inserirne il profilo nei database nazionali e facilitarne il confronto con eventuali riscontri futuri.
Parallelamente, il Comitato scientifico ricerca scomparsi, insieme ai carabinieri di Gonnesa e al pubblico ministero, aprono nuovi filoni investigativi. Tra le ipotesi prese in considerazione, anche la possibilità di manipolazione da parte di terzi o la partecipazione dell’uomo a qualche “gruppo occulto”, oltre alla possibilità che si trovi al di fuori dei confini nazionali.
Secondo la madre, Giacomo è un uomo “empatico, generoso e sempre pronto ad aiutare gli altri”. Il vuoto lasciato dalla sua scomparsa è una ferita aperta che ha cristallizzato la quotidianità dei genitori, vissuta tra speranza, dolore e incertezze.
Adesso, da Grosseto, arriva questa piccola speranza.
