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Ferrari firma la petizione, scattano le polemiche

Il Pd contro il sindaco Ferrari, scattano le polemiche dopo la firma alla petizione: «Mossa politica, vada a Roma dalla Meloni a chiedere il rispetto degli accordi»
Il rigassificatore di Piombino, sullo sfondo le pale eoliche del Quagliodromo
Il rigassificatore di Piombino, sullo sfondo le pale eoliche del Quagliodromo

PIOMBINO. A seguito dell’annuncio della firma del sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, per la petizione contro il rigassificatore, scattano le polemiche. 

La posizione del sindaco nei confronti del rigassificatore è chiara, la linea da sempre mantenuta è quella che prevede lo spostamento della nave del gas entro i termini prestabiliti, ovvero luglio 2026.

Anche se, va detto, la linea nazionale sembra sempre più pendere per il mantenimento della nave a Piombino.

Il partito democratico si esprime in merito senza tanti rigiri di parole in una nota firmata da Simone de Rosas, segretario PD Val di Cornia-Elba, Fabio Cento, segretario PD Piombino, e Bernardo Giannoni Gentilini, capogruppo PD Consiglio Comunale Piombino.

Una mossa studiata 

«Non è un atto di coraggio: è una mossa politica studiata. Firmare adesso, in piena estate e in piena campagna per le regionali, serve a spostare il mirino da Giorgia Meloni, che ha il potere di far partire la nave, a Eugenio Giani e al PD, provando a far passare l’idea che il colpevole sia la Regione.Il messaggio che vuole mandare è chiaro: “La responsabilità è del PD”. Ma la verità è un’altra: le chiavi per spostare quella nave le ha Giorgia Meloni e il suo Governo».

«E il sindaco, invece di chiedere conto alla premier, preferisce partecipare a una legittima raccolta firme – continuano in una nota i rappresentanti del Pd -, come se il destino della città si giocasse solo sui moduli e non nelle stanze dei bottoni a Roma. La Regione Toscana ha già approvato in consiglio regionale una mozione chiara proposta da PD e M5S: via il rigassificatore entro luglio 2026 e opere compensative per Piombino. Il documento è agli atti. Ora serve che il governo Meloni lo rispetti».

Pd: «Il sindaco vada dalla premier»

«Come consiglieri del Partito Democratico, non ci sottraiamo: firmiamo anche noi e invitiamo il sindaco Ferrari ad andare insieme a Roma a farsi ricevere dalla Premier. Non solo per ottenere una data certa per la partenza del rigassificatore, ma anche per pretendere immediatamente i 157 milioni di euro per la banchina Metinvest e tutte le risorse necessarie per realizzare le infrastrutture di collegamento che rendano finalmente il nostro porto pronto ad accogliere nuovi traffici, nuova occupazione e ricchezza per la città».

«Se il sindaco non se n’è accorto, le imprese del porto sono in difficoltà e chiedono a gran voce di essere messe nelle condizioni di lavorare anche dopo la partenza del rigassificatore – concludono – Basta scaricabarile, basta giochi elettorali: Piombino non è un trofeo da esibire in campagna elettorale. È una città che merita atti concreti, non propaganda».

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