Donna morta ai giardini di via Buozzi, probabile overdose | MaremmaOggi Skip to content

Donna morta ai giardini di via Buozzi, probabile overdose

Disposta l’autopsia, la polizia sta cercando chi le ha venduto la dose fatale: la passeggiata nel cuore della notte e la tragedia ai giardini. Acquisite le immagini della videosorveglianza
I giardini di via Buozzi e il girasole dell'amico sul punto in cui è stata trovata la giovane donna
I giardini di via Buozzi e il girasole dell’amico sul punto in cui è stata trovata la giovane donna

PIOMBINO. Servirà l’autopsia per stabile cosa abbia ucciso la 33enne originaria di Prato, trovata morta nella notte di giovedì 17 luglio. La giovane donna era riversa nei giardini di via Buozzi.

La sostituta procuratrice Ezia Mancusi ha conferito l’incarico per effettuare l’autopsia sul cadavere della donna, per accertare le cause della morte. L’esame verrà fatto solo all’inizio della prossima settimana. 

Chi era la giovane donna

La donna, originaria di Prato, ha vissuto per molti anni all’Elba, dove ancora risiede la madre. L’ultimo domicilio conosciuto di lei è a Sassetta. Recentemente, era venuta a convivere con altri tre amici a Piombino.

L’autopsia dovrà confermare che la morte sia avvenuta per overdose. È in questa direzione che si stanno muovendo i poliziotti della questura che stanno indagando sul decesso della 33enne. 

La donna era conosciuta dalle forze dell’ordine per aver fatto parte del giro della tossicodipendenza. 

L’ultima passeggiata nel cuore della notte

Confermata la dinamica. La giovane donna era in casa con gli altri coinquilini, quando nel cuore della notte ha insistito per andare a  fare una passeggiata, chiedendo anche a uno degli amici di accompagnarla.

Lui, però ha preferito rimanere a casa, consapevole del fatto che se fossero usciti non sarebbero rientrati fino alla mattina successiva. Era stanco e ha deciso di non uscire. 

La donna è andata ai giardini di via Buozzi dove potrebbe essersi iniettata la dose fatale.

Le indagini

La polizia adesso sta indagando, anche attraverso l’ausilio delle telecamere della zona, per trovare chi le ha fornito quella dose. Qualche risposta potrebbe trovarsi anche nel cellulare della donna che è sotto sequestro, per capire se lei avesse pattuito con qualcuno un luogo e un orario per poter acquistare la sostanza stupefacente.

Al momento la polizia è in possesso di tutte le immagini registrate dalle telecamere presenti nella zona. 

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