Chiude per due mesi l'ala di Medicina. Il centrodestra s'infiamma | MaremmaOggi Skip to content

Chiude per due mesi l’ala di Medicina. Il centrodestra s’infiamma

L’ospedale di Pitigliano chiude il reparto dal 1° di agosto al 30 settembre. Forza Italia e Fratelli d’Italia: «È inaccettabile»
L'ospedale Petruccioli di Pitigliano
L’ospedale Petruccioli di Pitigliano

PITIGLIANO. Il reparto di Medicina dell’ospedale di Pitigliano chiude le sue porte per due mesi, a causa di alcuni lavori da svolgere all’interno. E questo crea diversi disagi ai residenti della zona: per visite o ricoveri i pazienti sono costretti a spostarsi di diversi chilometri. Ma li crea anche a chi vive anche nei comuni limitrofi

Una decisione che secondo il sindaco di Sorano Ugo Lotti è molto grave. «Siamo e restiamo disponibili a un dialogo – dice il sindaco Lotti – Ma non accetteremo imposizioni che ignorano il territorio e le esigenze reali dei cittadini. La tutela della salute pubblica e dei diritti della nostra comunità viene prima di ogni cosa».

La decisione dell’Asl di chiudere temporaneamente il reparto pare abbia messo d’accordo un po’ tutte le forze politiche del territorio. «Questa decisione colpisce ancora una volta l’entroterra maremmano, già penalizzato da anni da tagli e disattenzioni in ambito sanitario, e rischia di compromettere un diritto fondamentale come quello alla salute – dicono dal gruppo consiliare di minoranza di Sorano – La carenza di medici di base, le difficoltà nei trasporti e le lunghe distanze dalle strutture ospedaliere principali rendono questa scelta ancora più inaccettabile».

La chiusura del reparto

L’amministrazione comunale di Sorano esprime la propria preoccupazione per la decisione dall’Asl di chiudere il reparto. Una decisione che sarebbe stata presa in totale assenza di confronto preventivo con il Comune e senza alcuna informazione rivolta ai cittadini. Una scelta che sembra essere unilaterale e che suscita sconcerto. Inoltre, rischia di produrre effetti negativi sulla qualità e sull’accessibilità dei servizi sanitari nel nostro territorio.

Fra mancanza di medici base e del personale degli ospedali sta diventando sempre più difficile accedere alla sanità. E va considerato anche che chi ha bisogno di una visita o un ricovero dovrà spostarsi di molti chilometri per potersi far curare. Inoltre, quei chilometri hanno un costo economico da sopportare, che ricade sulle spalle degli abitanti dell’Amiata

«L’Asl, si è limitata ad ad annunciare un generico aumento delle attività ambulatoriali, ma quali e in quel modo? Non è un’alternativa valida ai ricoveri. Senza dimenticare che si creeranno disagi per chi in caso di ricovero dovrà spostarsi a Orbetello o Grosseto, in reparti che spesso sono già sovraffollati – dicono Matteo Santarelli e Pierandrea vanni, consiglieri comunali di Sorano civica – Soprattutto Asl e Regione dovrebbero spiegare una volta per tutte il futuro dell’ospedale di Pitigliano quando saranno terminati i lavori con i fondi del Pnrr».

l’Asl: «Ridurremo al minimo le difficoltà»

L’Asl ha comunicato che i lavori sono necessari per adeguare l’ospedale di Pitigliano al futuro ospedale di comunità. E il reparto dovrebbe rimanere chiuso dal 1° agosto al 30 settembre.

«Al fine di ridurre al minimo le difficoltà per l’utenza dovute alla sospensione dei posti letto in Medicina e nell’attuale ospedale di comunità – dichiara Massimo Forti, direttore medico dell’ospedale di Pitigliano – Verrà incrementata l’attività ambulatoriale finalizzata alla gestione dei pazienti presenti in Pronto Soccorso e che non necessitano di ricovero, oltre ad un potenziamento dell’ambulatorio di ecocolordoppler».

«Saranno incrementati due letti di ospedale di comunità ad Orbetello e ci sarà un lavoro di monitoraggio puntuale sui ricoveri di area medica negli stabilimenti ospedalieri della provincia grossetana – conclude – Ringrazio il personale di tutti i presidi ospedalieri che in rete gestiranno le necessità della popolazione».

La lettera a Giani e all’Asl

Il sindaco Lotti ha mandato una lettera anche al presidente della Toscana Eugenio Giani e una al direttore generale dell’Asl sud est Marco Torre.

«Non è possibile che non si coinvolga la popolazione in una scelta così impattante che tocca la salute pubblica e quindi un diritto fondamentale di ognuno  – dice Lotti – La sanità non può essere trattata come una questione tecnica da risolvere in base a criteri economici e logistici che non tengono conto della specificità dei territori. I cittadini devono poter ricevere cure adeguate, tempestive e vicine a casa. Non ci fermeremo, questa vicenda è emblematica: vogliamo che il nostro territorio abbia tutte le opportunità che merita».

«La chiusura del reparto di medicina è un atto gravissimo che mette a rischio la salute della popolazione residente – conclude – Non è tollerabile che, per l’ennesima volta, siano i territori periferici a subire tagli e disservizi. Ho chiesto con determinazione che questa scelta venga revocata e che vengano attivate soluzioni straordinarie per garantire la continuità del servizio».

 Minucci e Agresti: «Siamo al fianco di Lotti»

Secondo il candidato alle regionali Luca Agresti per Forza Italia e il presidente provinciali di Fratelli d’Italia Luca Minucci, ci sarebbero altre soluzioni per gli abitanti di Pitigliano. 

«la sanità pubblica in provincia di Grosseto è trattata come un peso, da alleggerire pezzo dopo pezzo. La decisione di chiudere il reparto di Medicina dell’ospedale di Pitigliano, peraltro in piena estate, è gravissima – dice Minucci – Costringe i pazienti a viaggi estenuanti verso Grosseto o Orbetello, con enormi disagi anche per le famiglie. È inaccettabile che una scelta del genere sia stata presa senza coinvolgere minimamente il Comune di Sorano, che rappresenta un’area vasta e complessa».

Inoltre la decisione delle chiusure non convincerebbero Minucci, che sostiene che ci siano altri spazi alternativi e praticabili per risolvere la situazione

Secondo Agresti a decisione di chiudere temporaneamente il reparto di Medicina di Pitigliano arriverebbe come un fulmine a ciel sereno. Una scelta calata dall’alto senza il minimo confronto istituzionale

«Era quantomeno auspicabile – dice Agresti – un passaggio in conferenza zonale dei sindaci. Una scelta che, anche se giustificata dalla direzione aziendale come un’azione necessaria e conseguente all’organizzazione dei lavori, appare come un ulteriore ridimensionamento dei servizi. Basti pensare al recente caso emblematico della Radiologia: dopo l’inaugurazione delle nuove apparecchiature radiologiche, con tanto di nastro tagliato da Giani il servizio ha subito un importante taglio in termini di presenze del personale medico specialistico, passando da cinque accessi alla settimana a due al mese».

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