ALBINIA. Tredici anni. Tredici lunghi anni. È il tempo che ci è voluto perché Albinia potesse finalmente riavere la sua scuola elementare. Quella vera. Non un edificio provvisorio, non spazi adattati. Ma un luogo pensato, progettato e costruito per i bambini, per la didattica, per crescere.

Oggi, dopo sopralluoghi, gare, bonifiche e ritardi, quel sogno è (quasi) diventato realtà.

La nuova scuola, nata sulle ceneri dell’edificio devastato dall’alluvione del novembre 2012, è pronta ad aprire le sue porte.

Il sopralluogo di questi giorni ,alla presenza del vicesindaco Chiara Piccini, del delegato ai lavori pubblici Roberto Berardi, della dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Albinia e di alcune insegnanti, segna un momento simbolico: tutto è in ordine, dagli arredi scolastici alle tende nelle aule, dagli impianti ai materiali sportivi per la palestra. “La fumata bianca è vicina”, si respira entusiasmo e un pizzico di emozione.

Quel giorno del 2012

Era il 12 novembre 2012 quando Albinia fu travolta da un’alluvione storica.

L’acqua e il fango invasero case, negozi, strade, scuole. La primaria “Renato Fucini” fu resa inagibile e poi demolita. Da allora, generazioni di bambini hanno studiato in strutture provvisorie, dentro spazi rimediati. E ogni inizio d’anno scolastico portava con sé la domanda: “Quando torneremo nella nostra scuola?”

La lunga attesa

Il progetto di ricostruzione ha vissuto una gestazione lenta e complessa. Bonifiche ambientali, pratiche amministrative, appalti, finanziamenti pubblici, varianti. È solo nel 2020 che si firma il contratto con la ditta costruttrice. Nel 2021 si aprono i cantieri. Poi la pandemia, la crisi dei materiali, nuovi rallentamenti.

Ma nel 2024 il cronoprogramma accelera. Lavori ultimati, impianti collaudati, locali finiti. E finalmente, la notizia tanto attesa: la scuola aprirà a settembre 2025.

Un nuovo inizio

L’edificio è moderno, sostenibile, antisismico. Ospiterà 12 aule, una mensa, una palestra da 700 m² a servizio anche della comunità. Un’opera da oltre 4,5 milioni di euro, pensata non solo per essere sicura, ma anche bella. Le aule sono ampie e luminose, l’arredo nuovo di zecca. E fuori, spazio per verde, gioco e sport.

Oltre i muri, una comunità

Questa scuola è molto più di una struttura pubblica. È un simbolo. Di resilienza, di attesa, di speranza. Un ponte tra chi ha perso e chi oggi riparte. Un luogo dove finalmente le nuove generazioni potranno imparare senza dover ricordare, ogni giorno, di essere figli del “provvisorio”.

«Ci siamo. Stavolta per davvero»

Lo dice sottovoce una delle insegnanti in visita, con un sorriso che sa di futuro. Lo dicono gli occhi di chi ha combattuto per non far dimenticare quella promessa fatta 13 anni fa: “Albinia tornerà ad avere la sua scuola”.

E ora, con settembre alle porte, quella promessa sta per essere mantenuta.