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I cassonetti puzzano, cittadini indignati

Da due postazioni ad una singola, l’isola che fa discutere. I cassonetti sono spesso troppo pieni e il puzzo è insopportabile
La postazione dei cassonetti all'incrocio di via Galilei
La postazione dei cassonetti all’incrocio di via Galilei

PIOMBINO. Sono sempre di più i cittadini indignati per l’odore nauseabondo emanato dai cassonetti. Un problema questo che non riguarda un singolo comune, ma tutta la Val di Cornia e che si estende anche ai comuni limitrofi. 

Troppo pieni e fa caldo

I cassonetti sono sempre pieni e diventa difficoltoso anche poter gettare la spazzatura. Persone che percorrono anche centinaia di metri con i sacchi alla mano fino a che non trovano una postazione con spazio ancora disponibile.

Cittadini costretti a tenere le finestre chiuse, sopportando nelle case un caldo infernale dovuto alle elevate temperature di questi giorni. Un incubo da cui non sembra poterne uscire. 

Il dialogo tra i Comuni e Sei Toscana ha portato a dei miglioramenti, per quanto riguarda il numero degli svuotamenti si è cercato di implementare il servizio, ma a causa dell’elevata affluenza turistica la situazione pare non migliorare

Una postazione in particolare desta dubbi soprattutto sulla sua collocazione. All’incrocio di via Galileo Galilei da quando c’è stato il passaggio ai cassonetti smart, da due postazioni, una in via Copernico e una in via Galilei, è stato deciso di crearne una singola. 

Un pessimo biglietto da visita

In occasione del mercato di  domenica 6 luglio, che ogni anno ricorre in questo periodo in via Petrarca, le segnalazioni sono aumentate a dismisura sui social con tanto di video, foto e testimonianze di chi abita nei paraggi, non solo per il disagio e l’odore nauseabondo, ma anche perché sono una dimostrazione che a Piombino manca il decoro urbano e una postazione in quelle condizioni proprio nei pressi del corso principale della città non è certo un bel biglietto da visita.

Non tutta colpa di Sei Toscana, però. Tante le persone che non effettuano correttamente la differenziata: «cuscini e materassi nell’indifferenziato che bloccano l’apertura, e scatole di cartone intere, senza essere né piegate né spezzate, che ingombrano a dismisura» si legge tra i commenti.

Giuseppe Trinchini propone anche un sondaggio sui social. Se lasciare la situazione quale è attualmente, se  togliere i cassonetti o realizzare una bella rotonda con una fontana o un albero al centro.

«Un’idea folle – scrive Trinchini – la scelta dell’isola ecologica, perfino sul progetto cartaceo.  Nel progetto che proposi io, i cassonetti sarebbero dovuti andare davanti al giudice di pace restringendo i marciapiedi. Ma questa era solo una delle ipotesi».

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