Rigassificatore a Piombino fino al 2046? Il comitato salute pubblica insorge | MaremmaOggi Skip to content

Rigassificatore a Piombino fino al 2046? Il comitato salute pubblica insorge

Il Comitato salute pubblica teme che il rigassificatore resti fino al 2046. E invia lettere a ministri, commissario, sindaco e prefetto
Il rigassificatore in porto a Piombino
Il rigassificatore in porto a Piombino

PIOMBINO. Il rigassificatore dovrebbe, ma il condizionale è d’obbligo, lasciare Piombino entro il luglio del 2026, fra poco più di un anno. Ma, al di là delle promesse, certezze non ce ne sono. Perché va trovata una nuova collocazione, che non sarà Vado in Liguria. E già, volendo rispettare la scadenza di luglio 2026, i tempi sono strettissimi, perché nella nuova collocazione, quale che sia, andranno realizzate le infrastrutture necessarie, per le quali servono 6-7 mesi. Ecco che una decisione il governo, e il commissario Giani, dovranno prenderla entro Natale. 

E chissà che il “regalo” non sia la permanenza a Piombino.

Il comitato salute pubblica non ci sta. E, annusando l’aria non proprio favorevole, ha inviato una serie di lettere piene di domande, al sindaco, al commissario straordinario, al presidente del consiglio e a vari ministri, anche al prefetto. Chiede chiarezza il comitato, chiede risposte per i cittadini. 

«Le risposte – scrivono dal Comitato – saranno rese pubbliche, e valutate politicamente, entro il 30 giugno 2025».

I segnali che fanno pensare alla permanenza a Piombino

Anche perché, nei mesi scorsi, sono arrivati segnali non proprio incoraggianti per tutti coloro che chiedono che la ex Golar Tundra, ora ribattezzata Italis Lng (e le credenze marinaresche dicono da sempre che cambiare nome a una barca porti male, ndr), lasci il porto di Piombino. E che invece fanno pensare a una permanenza per altri 20 anni, fino al 2046.

Prima ci sono stati numerosi operatori del porto che hanno chiesto che la nave resti. Poi anche Jsw e Metinvest si sono allineati alla richiesta.

Quindi l’Ad di Snam, Stefano Venier, presentando il piano industriale dell’azienda fino al 2029, ha sottolineato che: «Il rigassificatore di Piombino ha dimostrato la sua strategicità in due modi: primo, ha venduto tutta la sua capacità per i prossimi 20 anni; secondo, ha permesso di diversificare gli approvvigionamenti, peraltro operando in condizioni di massima sicurezza». 

Infine anche Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, nella “Valutazione dei piani decennali di sviluppo delle reti di trasporto del gas naturale 2023“ ha messo nero su bianco che spostare il rigassificatore costa troppo.

Insomma, l’impressione è che si prepari il campo a una permanenza “obtorto collo”, alla quale anche il Comune è profondamente contrario.

Il comitato ai ministri: la partenza è confermata? Se restasse quali compensazioni?

Il comitato salute pubblica ha scritto numerose lettere, con decine di domande. Che vanno dalle conferme delle partenza della nave a luglio 2026, al piano di sicurezza e arrivano a chiedere quali siano, se la nave dovesse restare in porto a Piombino, le compensazioni previste per la città e i suoi residenti.

Al presidente del consiglio dei ministri, al ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, al ministro delle infrastrutture e al ministro dell’interno il comitato pone le prime domande.

  1. Conferma della data di partenza: il governo conferma che la Golar Tundra lascerà il porto di Piombino entro luglio 2026, come previsto dall’ordinanza commissariale n. 140/2022 e dalla concessione demaniale di sole 3 anni e 9 mesi rilasciata dall’Autorità portuale?
  2. Stato della procedura di trasferimento: perché l’iter di rilocalizzazione in mar Ligure risulta sospeso dal 3 ottobre 2024 e quale sito alternativo è oggi realmente disponibile?
  3. Progetto di dismissione: quando Snam Fsru Italia presenterà all’Ispra il progetto di dismissione, dovuto entro luglio 2025?
  4. Area di rischio reale: il governo ritiene credibile la stima di solo 500 m di area di danno dichiarata da Snam, a fronte di analoghi terminali – Olt Livorno – cui la capitaneria impone un raggio di 2 miglia nautiche (3,7 km)? È disposto a incaricare un ente terzo per ricalcolare gli scenari d’incidente comprensivi di collisione navale, atti dolosi e perdita di carico?
  5. Eventi meteo e vento forte. Il 18 agosto la sala operativa della Regione segnalò raffiche di vento di intensità di oltre 70 nodi, valori quindi ben oltre i 52 nodi per i quali sono stati testati i cavi di ormeggio della Fsru, evenienza che non è stata considerata nella relazione della Snam, poiché ha preso in considerazione gli eventi atmosferici verificatesi in zona in date antecedenti il 2022.  Ritenete che tali eventi meteo estremi non siano più oggi da considerarsi rari o eccezionali?
  6. Compensazioni economiche: se la permanenza dovesse superare luglio 2026, quale fondo di compensazione (ristori su bollette gas, indennizzi a porto, pesca, turismo, proprietà immobiliari) sarà destinato a Piombino? Con quale valore annuo e con quale atto di copertura finanziaria?
  7. Canone di concessione e destinazione territoriale: il governo si impegna ad aumentare il canone demaniale versato da Snam all’ Autorità portuale e a destinare una quota certa alla città e ai Comuni della Val Cornia, in proporzione al danno arrecato dall’occupazione della banchina?
  8. Opere di sicurezza e vie di fuga: quali interventi – prolungamento SS 398, bretelle alternative, piani di evacuazione via mare – saranno ultimati prima dell’inverno 2025 per garantire una via di esodo a una città collegata da un’unica arteria stradale e ferroviaria?

Il comitato al sindaco: dovesse restare, quali azioni legali o politiche?

Il comitato salute pubblica si rivolge anche al sindaco Francesco Ferrari, in questo caso come autorità sanitaria locale. Chiede risposte ai quesiti entro 30 giorni.

  1. Ha chiesto al governo la conferma scritta della data di rimozione entro luglio 2026?
  2. Ha chiesto a Snam e Autorità portuale un canone addizionale destinato al bilancio comunale, in proporzione al rischio e all’occupazione di un’infrastruttura strategica pubblica?
  3. Ha quantificato i danni economici subiti da porto, turismo, pesca e mercato immobiliare, e predisposto un piano di risarcimento da sottoporre a governo e Regione?
  4. Ha ottenuto dal commissario e dalla Regione la copertura finanziaria per una via di fuga alternativa (completamento SS 398, percorsi di evacuazione via mare) entro il 2025?
  5. In caso di ulteriore proroga dell’impianto, quali azioni legali o politiche intende intraprendere a tutela della salute pubblica e dell’economia cittadina?

Il comitato a Giani: può pubblicare un cronoprogramma?

Il comitato salute pubblica ha scritto anche al presidente della Regione, Eugenio Giani, che è commissario straordinario per il rigassificatore.

  1. Può pubblicare il cronoprogramma dettagliato – con atti già adottati e mancanti – che garantisca la rimozione della Fsru entro luglio 2026?
  2. Intende recepire le osservazioni dei comitati che contestano il limite di 500 m di area di rischio, disponendo una nuova valutazione indipendente?
  3. Intende recepire quanto avvenuto in data 18 agosto 2022 una ruota panoramica posta in città, in piazza Bovio, per la forza del vento cominciò a ruotare come un anemometro, e alcune sue cabine furono distrutte.
  4. Quali misure di mitigazione (monitoraggio formaldeide, rete di centraline, controlli acqua clorata >80 Mm³/anno) verranno attuate nel 2025‑2026?
  5. Richiederà al gestore un fondo annuale di compensazione per danni economici (porto, turismo, pesca) e per la svalutazione degli immobili?
  6. Chiederà all’Autorità portuale di rimodulare il canone demaniale e di riconoscere al territorio un “canone di rischio” parametrato ai profitti dell’impianto?
  7. Può garantire che, prima del 30 giugno 2025, saranno cantierate la nuova bretella SS 398‑porto e la variante ferroviaria necessarie a istituire vie di fuga alternative?

Il comitato al prefetto: quando sarà rivisto il piano di emergenza?

Il comitato ha scritto anche al prefetto di Livorno. E le prime due domande sono legate, in particolare, al piano di sicurezza per l’area, pubblicato proprio sul sito della prefettura di Livorno.

  1. Piano di emergenza esterna (Pee): l’attuale Pee recepisce scenari incidentali che includono collisione navale, atti dolosi e perdita di carico Lng (gas naturale liquefatto) con possibile area di danno oltre 500 m? Se no, quando sarà predisposta una nuova modellazione indipendente che consideri le condizioni reali di traffico portuale e popolazione residente?
  2. Zone di protezione e interdizione: la prefettura conferma che l’area di interdizione minima in occasione dei rifornimenti di gas dovrà estendersi a tutto il canale portuale, coinvolgendo traghetti passeggeri e mezzi di soccorso? In che modo verrà garantita la continuità dei collegamenti con l’Elba e l’approdo crocieristico?

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