Giallo sulla scadenza della concessione del Rio Lab nel parco polivalente di Riotorto. L’interpellanza di Piombino Domani porta a una proroga, ma un errore di calcolo del Comune ne rende incerta la data finale
Jessika Biondi
Carnevale del Riolab e il consigliere Izzo durante una raccolta firme
RIOTORTO. Una questione delicata quella riguardante la concessione del Rio Lab del parco polivalente. Una concessione ormai scaduta lo scorso 30 settembre e che grazie all’interpellanza presentata dal gruppo Piombino Domani portata in consiglio comunale lo scorso 30 aprile, vede oggi una deroga, ma è giallo sulla data del termine.
Il RioLab e il parco polivalente
Una questione grave e delicata, quella riguardante la concessione del parco polivalente di Riotorto.
«Il parco polivalente non è solo un impianto sportivo – spiega il consigliere Alessandro Izzo in consiglio comunale – RioLab nasce nel 1997 e ha dato luogo a molteplici attività: laboratori estivi, feste di Carnevale, campi solari, escursioni, attività sportive e molto altro ancora. Dal 2005 è stata riconosciuta come associazione di promozione sociale dalla Regione Toscana e dalla provincia di Livorno. Il parco polivalente ha attraversato molte amministrazioni, ma i problemi sono nati dopo l’avvento del Covid».
I ragazzi del Rio Lab
Nel 2020 l’accordo tra il gestore Bartoli e l’allora vicepresidente e assessore Parodi prevedeva l’affitto di un palco con un indennizzo di 10mila euro annui per tre anni. In concomitanza arrivò, però, il Covid e la sostituzione di Parodi con l’assessore Nigro.
Durante il “20eventi” di allora, l’associazione RioLab non venne neanche citata e contattata, per cui il gestore Bartoli chiese spiegazioni alla Pro Loco. A rispondere fu l’assessore Nigro che motivò il fatto, sostenendo che l’associazione non stesse usufruendo del servizio noleggio attrezzatura per mancanza di autorizzazione.
Rio Lab e la versatilità delle attività
Attività al parco polivalente
Riolab organizza anche i campi solari con 350 bambini che usufruiscono del servizio con oltre 25 ragazzi portatori di handicap. L’associazione riotortese non ha usufruito del prolungamento della concessione, nonostante le conseguenze della pandemia.
All’interpellanza, l’assessore Nigro si prende la responsabilità di provvedere al prolungamento di tale concessione, consapevole dell’importanza della struttura e della sua versatilità in ambito, sportivo, artistico e sociale.
L’ amministrazione comunale, dunque, lo scorso 30 aprile ha comunicato, tramite una delibera, il prolungamento della concessione fino al 30settembre 2028 ma, successivamente, è arrivata poi la notifica di una rettifica: il Riolab Campi Estivi gestirà il Parco polivalente fino al 30 settembre 2027.
Un errore di calcolo
Tale rettifica è frutto di un banale errore di calcolo da parte dell’amministrazione.
Alessandro Izzo, consigliere comunale
«Un banale calcolo sbagliato dall’amministrazione – scrive Alessandro Izzo sui social – Infatti, la concessione è scaduta il 30 settembre 2024 e, successivamente, non è mai stato prodotto un atto di rinnovo, per cui, in realtà, risulta scaduta da oltre 7 mesi e dopo la nostra interpellanza, unita al rischio di perdere i campi solari per questa stagione, si è arrivati ad una delibera che aveva in oggetto la proroga di 3 anni, in virtù degli effetti causati dalla pandemia Covid 19. Ma i tre anni di proroga partono solo ed esclusivamentedall’ ultimo atto ufficiale e, quindi, deve essere fissata al 30 settembre 2027».
Da qui, scaturisce la rettifica alla delibera del 30 aprile 2025 che andava a sommare i tre anni al reale anno di gestione Rio Lab, ma senza atti pubblici in essere. In pratica, veniva sommato ad una convenzione scaduta.
L’amministrazione ha così deliberato e pubblicato l’atto sull’Albo pretorio, rendendolo ufficiale ed efficace a tutti gli effetti.
«Risulta così sbagliato il calcolo: 30 settembre 2025+3=30 settembre 2028 – conclude Izzo – proprio perché la scadenza dell’attuale gestione risulta al 30 settembre 2024, come si può leggere dagli atti ufficiali. Un errore importante, che diventa grave, se aggiungiamo la completa non conoscenza da parte dell’associazione Rio Lab, che non è stata mai contattata dall’amministrazione in entrambi i casi».