In Maremma debutta un nuovo sport: è il Baskin | MaremmaOggi Skip to content

In Maremma debutta un nuovo sport: è il Baskin

Il campo è quello della pallacanestro ma i cesti sono 4. I giocatori per ogni squadra sono 5, disabili e non: ognuno ha un ruolo commisurato alle proprie capacità
Baskin basket

GROSSETO. In città, ha mosso i primi passi durante il lockdown, nel 2020. Nato nel nord Italia e concretizzatosi nel 2013 con il primo campionato, il Baskin ora approda anche a Grosseto.

Sara Restante, presidente dell’Associazione italiana persone down Grosseto, insieme a Mario Santi è una delle prime promotrici del baskin a Grosseto. «Ci siamo avvicinati a questo sport – dice Sara – perché lo riteniamo inclusivo. Ma ai genitori di ragazzi disabili, molte strutture hanno spesso risposto “non siamo attrezzati”, senza dare possibilità di accogliere i loro figli. Ovviamente non si può obbligare un’associazione sportiva ad attrezzarsi, ma così viene meno l’inclusione e chi ha disabilità ha meno opportunità di rapportarsi con i cosiddetti “normodotati”».

Baskin: il “basket” per tutti

Il baskin si gioca su un regolare campo da pallacanestro, ma ha regole tutte sue che permettono a persone con vari gradi di disabilità di giocarsela alla pari. «Il baskin prevede fino a 6 canestri, compresi quelli da minibasket per permettere di giocare anche a chi è in sedia a rotelle. Deve per forza esserci almeno una donna per ogni squadra. I giocatori sono 6 e ognuno porta un numero che è indicatore della sua disabilità e delle regole a cui è vincolato», dice Sara.

A portare il numero 1 solitamente è la persona con la disabilità più invalidante, che può tirare a canestro aiutato da uno scivolo. Ognuno ha il proprio spazio di gioco che gli garantisce il tiro in uno dei canestri. Ogni giocatore, in base alle sue competenze motorie, ha un avversario dello stesso livello. Il numero 5 è normalmente un professionista del basket.

Presentazione del baskin a Grosseto
Presentazione del baskin a Grosseto

La base è quella della pallacanestro e nel mondo dello sport grossetano ha già trovato il supporto della società Gea basket. Ma il sodalizio con la società sportiva è solo un punto di inizio. Infatti, è nata una collaborazione con il progetto idee in movimento promosso dalla Provincia di Grosseto.

Il 21 maggio è atteso un evento pubblico per presentare questo sport. Nel palazzetto di via Austria, dalle 15 alle 17, sarà ospite anche la squadra di Baskin del Costone di Siena, tutte le associazioni e autorità coinvolte.

Il Baskin serve a tutti

Ognuno ha il proprio ruolo, commisurato appunto alle capacità. «I ruoli vengono assegnati con prove simili a quelle utilizzate negli sport paralimpici – dice Sara – possono giocare davvero tutti, di tutte le età e di tutti i sessi, con ogni tipo di disabilità. Solitamente i giocatori fanno anche riscaldamento e stretching tutti insieme».

L’energia che si respira in campo non ha nulla a che invidiare ai match di basket professionistici. «Le partite sono vere e sentite – dice Sara – sono rimasta colpita della competizione, dalla voglia di vincere che si scatena in ogni giocatore una volta sceso in campo».

Il Baskin è molto utile anche a chi di disabilità motorie non ne ha. «Serve ai normodotati perché insegna il rispetto delle regole – dice Sara – serve ai disabili perché giocano e si divertono con gli altri imparando a loro volta. Siamo nella società della performance, chi non è performante rimane indietro. Nel Baskin no, si va avanti tutti insieme».

In Maremma stanno nascendo 3 squadre di baskin

Le prime partite di baskin in Maremma sono attese per settembre 2023. Le prime tre squadre ufficiali saranno quella di Grosseto, di Orbetello e dell’Amiata. «Siamo stati adottati dalla “Gea family” – dice Restante – Abbiamo trovato un’accoglienza dal calore famigliare, hanno subito voluto che entrassimo. Cerchiamo di aiutarci l’uno con l’altro e ci hanno messo a disposizione strutture ed esperienze. Davide Furi e il figlio Edoardo si stanno già dando da fare».

In Maremma è già nato anche un comitato promotore del baskin, che mette insieme associazioni come l’Aipd, Skeep, unione italiana ciechi e ipovedenti Grosseto, Xfragile, Ironmamme e Fondazione il sole.

L’attrezzatura, i canestri e i palloni sono stati già comprati. Ora i campi attendono arbitri, tutor e giocatori. A settembre tutti sperano che sia lanciato il primo fischio iniziale, e non possiamo tutti augurarci diversamente.

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati