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5 nomi per 3 candidati. Il Pd Piombino-Elba insegue un posto in Regione

La federazione Pd Piombino-Elba propone 5 nomi per sceglierne poi 3. Ma il vero braccio di ferro è fra Simone De Rosas e Luciano Guerrieri. 5 nomi anche da Livorno, ma c’è l’incognita della deroga a Francesco Gazzetti
La federezione del Pd Piombino-Elba propone cinque nomi. Dall'alto in senso orario: Luciano Guerrieri, Elisa Cecchini, Valentina Capuano, Simone De Rosas e Laura Bardi
La federezione del Pd Piombino-Elba propone cinque nomi. Dall’alto in senso orario: Luciano Guerrieri, Elisa Cecchini, Valentina Capuano, Simone De Rosas e Laura Bardi

PIOMBINO. Nomi e numeri: il Pd Piombino-Elba, con la direzione di martedì 2 sera, cerca una sintesi con i territori, con l’ambizione, o forse la speranza, di avere una rappresentanza in Regione a Firenze. Non scontata, anzi difficile in un quadro che, essendoci l’accordo con i 5 Stelle, riduce i posti in consiglio da 22 a 15-16 e in giunta da 7 a 5.

Partiamo dai numeri, che sono un Risiko abbastanza complesso.

Il collegio livornese prevede 8 candidati, che devono essere in parità di genere, quindi 4 uomini e 4 donne. L’accordo fra la federazione di Livorno e quella di Piombino è che 5 siano del nord e 3 del sud (quindi 3 uomini e 2 donne di su e 1 e 2 di giù, o al contrario).

La federazione livornese dunque propone 5 nomi (2 donne e 3 uomini), ma ha l’asso nella manica del sesto, visto che Francesco Gazzetti non è nel ventaglio, ma ci potrebbe rientrare se dovesse avere la deroga dal segretario Fossi. La federazione di Piombino-Elba propone 3 donne e 2 uomini. In totale, quindi, sono 10 (+1) nomi per 8 posti, 5 donne e 5 (+1) uomini.

La sintesi verrà fatta da Emiliano Fossi, segretario regionale, nella direzione che è prevista “non dopo sabato 6”, anche se la convocazione ufficiale ancora non c’è. Del resto mica c’è fretta, si vota fra 40 giorni…

Mentre le liste vanno presentate dalle ore 8 del 12 settembre 2025 alle ore 12 del 13 settembre.

5 i nomi da Piombino-Elba

I nomi che Simone De Rosas porterà, come indicazione a Fossi, da Piombino e dall’Elba sono dunque 5. I due uomini che indicano i territori sono appunto il suo, sul quale pare esserci una certa convergenza e quello di Luciano Guerrieri, per il quale spingono in particolare Campiglia e Suvereto, ormai in aperta rottura con la linea del segretario, fin dalla primavera scorsa quando emerse che lo stesso Guerrieri non sarebbe stato riconfermato all’autorità portuale.

Le tre donne sono l’avvocata Elisa Cecchini, di San Vincenzo, la piombinese Valentina Capuano, che lavora alla Coop Cuore, e la dipendente Asl Laura Bardi, originaria di Grosseto ma piombinese di adozione.

In questo contesto è stato molto apprezzato il gesto di Gianni Anselmi, consigliere uscente, che si è messo a disposizione del partito rinunciando a candidarsi nel nome del rinnovamento. Vedremo se in futuro avrà in qualche modo una compensazione, visto le sue indubbie capacità politiche e la conoscenza del territorio.

Livorno, invece, propone i tre già noti Alessandro Franchi, segretario della federazione, l’ex assessora a Livorno Barbara Bonciani e l’ex assessora regionale (con Enrico Rossi) Cristina Grieco. Oltre a loro la scelta è caduta sul giovane capogruppo della lista Scarpellini a Castagneto Carducci, Lorenzo Iacoponi, e sul capogruppo del Pd a Collesalvetti, Giulio Lischi.

Discussione accesa, uscirà uno fra Guerrieri e De Rosas

La discussione nella direzione della federazione Piombino-Elba è stata partecipata, animata e anche accesa, vista la spaccatura fra territori. Alla fine è stata trovata una faticosa sintesi proponendo i cinque nomi, sui quali l’ultima parola spetterà a Fossi.

Sarà lui a dover escludere un uomo e una donna, anche se potrebbe decidere anche di escludere 2 donne, dipenderà dagli equilibri con Livorno, perché il 4+4 finale è obbligatorio per legge. Pare evidente, però, che per ambire (e sperare) in una rappresentanza del territorio, non pare saggio includere entrambi i candidati che, verosimilmente, possono portare più voti, senza togliere niente a nessuno. Si dividessero le preferenze, le possibilità diminuirebbero in modo decisivo.

Probabile, quindi, che la scelta sia di fatto fra De Rosas e Guerrieri, nella speranza che, dopo, il partito ritrovi l’unità e converga con i voti sul prescelto. Perché restare senza rappresentanza è peggio che vedere eletto il candidato che piace meno.

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