GROSSETO. Ha portato la bandiera sulle più alte vette alpine d’Europa. Quel vessillo di Marina di Grosseto, Maurizio Agnoletti, lo ha fatto sventolare con orgoglio alla fine della competizione Tor des Géants, conclusa il 16 settembre. La gara di resistenza è un percorso ad anello, che si apre e si chiude a Courmayeur in Valle d’Aosta.
Si snoda per 330 Km lungo i caratteristici, ma anche ostici, sentieri a piedi delle più importanti vette alpine che superano i 4.000 metri. Attraversa il Parco nazionale del Gran Paradiso e quello regionale del Mont Avic.
Da giardiniere alle gare di resistenza sulle Alpi
Maurizio Agnoletti, 63 anni, ha lavorato per una vita come giardiniere e dopo l’amore per la bici sbocciato a 30 anni, a 57 anni si è dato alla corsa.
«Mi alleno circa 3 volte a settimana, non su strada però, non mi piace – dice Agnoletti – preferisco i tracciati fuori strada, stare in mezzo alla natura. Quando in alcune competizioni ho proseguito con corse in notturna, è sempre stato uno spettacolo».
Il Tor330 è stata una competizione tanto bella quanto sfidante. «Partecipare al Tor des Géants è stato un vero e proprio un viaggio, un’esperienza unica – dice Agnoletti – Non ero stato bene i giorni precedenti alla partenza. Quasi non volevo partire, perché ero sotto antibiotico. Il primo giorno quando sono arrivato ai primi 50 km, ho pensato di ritirarmi. Poi però ho tenuto duro, sono andato avanti e incontrando anche cosiddetti “malati di Tor, ho ascoltato esperienze e consigli e anche grazie alla loro passione ho continuato e perseverato».
Così Maurizio si è addentrato nella sua 150 ore di corsa. Dove aveva a disposizione 6 “basi vita” dove poter rilassarsi e approfittare di massaggi e fisioterapia, con la propria borsa di vestiti a portata di mano. Trasportata tappa-tappa dai membri dello staff. Ad aspettarlo fuori da ogni base, i percorsi tra la natura incontaminata e le intemperie, come gli ultimi due giorni di pioggia a catinelle.
Il Tor sta alla Valle d’Aosta come il palio sta a Siena
Per i valdostani Il Tor è una manifestazione sportiva di assoluta importanza. Maurizio Agnoletti accomuna la passione dei locali per la competizione a quella dei senesi per il palio.
«Molti dei paesini immersi nella natura vengono improvvisamente ravvivati dal passaggio dei corridori – dice Agnoletti – gli atleti corrono giorno e notte su e giù per i sentieri delle alte vie 1 e 2 delle alpi. La competizione per tutti i paesi toccati è una grande festa, così per Courmayeur. Una festa che dura giorno e notte. C’è chi viene apposta per veder passare gli atleti andandoli a veder correre anche nei luoghi più ostici».
C’è anche chi da Marina di Grosseto è andato a festeggiare il fine corsa di Agnoletti. «Marina di Grosseto mi ha sempre sostenuto – dice Agnoletti – due dei miei amici sono anche venuti per salutarmi all’ultimo passaggio. Quando ho visto Margherita Baldassarri e Luca Volpe che erano venuti apposta per me, è stata un’emozione. C’erano anche molti stranieri alla competizione, sia a correre che a motivare i propri beniamini. In corsa ho trovato molti cinesi e francesi, un corridore veniva direttamente dalla Groenlandia».
Per Maurizio Agnoletti: il tifo di Marina di Grosseto e della famiglia
Per un mese Maurizio Agnoletti è stato lontano dalla sua amata Marina di Grosseto. «Ho partecipato al Tor per chiudere un cerchio – dice Agnoletti. Su quelle montane però ho fatto sventolare la bandiera di Marina e ho avuto tantissimo supporto da tutta la frazione. Non è mai mancato quello della mia famiglia, fondamentale per andare avanti».
In questo 2023, prima del Tor, Agnoletti ha partecipato alla 6 ore della Maremma, alla Ronda Ghibellina plus (80 km), al Brunello Crossing (45 Km), alla Terre di Siena Ultramarathon (50 Km), al Tuscany Crossing (161 Km) e alla Lavaredo Ultra trail (120 Km).
Viene da chiedersi se Maurizio Agnoletti, dopo una gara così impegnativa, abbia intenzione di continuare a correre questo 2023. «Probabilmente prima della fine dell’anno parteciperò a qualche corsa breve – racconta Agnoletti – poi ho intenzione di prepararmi al Grand trail di Courmayeur, sempre che mia moglie non mi butti fuori di casa visto che non ama che corra in competizioni così lunghe. Ma so che anche questa volta mi supporterà al massimo».
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