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25 aprile a Orbetello: «No alla politica nel parco, ma quella degli altri»

Flavio Agresti (Anpi): «Il 25 aprile è festa nazionale e non politica. Ma non ha senso un no alla politica nel parco intitolato a Italo Balbo»
Il pranzo del 25 aprile dell'Anpi a Orbetello e Flavio Agresti
Il pranzo del 25 aprile dell’Anpi a Orbetello e Flavio Agresti

ORBETELLO. Da Flavio Agresti, membro del direttivo provinciale Anpi di Grosseto riceviamo questo intervento. Che lui così spiega: «Alcune riflessioni e preoccupazioni sulla triste vicenda di Orbetello per il 25 aprile».

Sono il nipote di un partigiano ucciso dai nazisti

«Come uomo e nipote di un partigiano ucciso dai nazisti su spiata repubblichina non accetto le motivazioni date dal sindaco di Orbetello relativamente al diniego della concessione all’Anpi del parco delle Crociere per lo svolgimento della festa del 25 aprile, giorno della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo».

No alla politica nel parco, ma quella degli altri

«Al riguardo, alcune riflessioni:

escludere l’uso di un’area urbana centrale per lo svolgimento di “iniziative politiche” perpetua nel senso comune l’idea malsana che la politica sia un fatto in sé negativo del quale meno si parla e al quale meno gente partecipa meglio è, quando invece senza politica semplicemente non si dà democrazia: e questo non va bene che lo pensino e lo facciano gli Amministratori comunali, che al contrario dovrebbero sentirsi impegnati a diffondere l’educazione civica e stimolare la partecipazione dei cittadini alla conduzione della cosa pubblica».

«Tuttavia prendiamo per buona la spiegazione di Casamenti. Ma allora come si spiega che un luogo negato alla politica, perché destinato alle sole manifestazioni “culturali”, si voglia intitolare proprio ad una personalità politica di primo piano del fascismo, cioè della politica peggiore, qual è stato Italo Balbo, che con la cultura aveva poca confidenza?»

«Se la toponomastica ha una valenza pedagogica salta agli occhi l’evidente contraddizione, a meno che l’operazione in corso non sia finalizzata a sostituire valori con disvalori, come dimostrerebbe anche via Almirante a Grosseto e altrove».

«La verità è che con quella intitolazione la destra vuole rendere onore al ras di Ferrara per accreditare un giudizio positivo su di lui presso gli orbetellani, nonostante i crimini commessi e il giudizio storico che grava sulle sue spalle; con ciò svolgendo proprio nell’area urbana in questione una rilevante iniziativa politica, peraltro permanente. Per cui: no alla politica nel Parco cittadino, ma quella degli altri».

Resistenza e Liberazione beni fondanti la nostra democrazia

«Attribuire al 25 aprile la qualifica di una ricorrenza “politica” significa togliere alla Resistenza e alla Liberazione la rilevanza sempre riconosciuta in tutta Europa di beni fondanti la nostra democrazia, che l’hanno resa festa nazionale, al pari di tutte le altre, coinvolgente l’intera società italiana – al di là delle appartenenze appunto politiche – coerentemente con la pluralità ideale che caratterizzò l’antifascismo e il partigianato, per farla diventare una cosa di alcuni, non di tutti, con un significato molto, ma molto minore».

La delibera della giunta di Orbetello che definisce il 25 aprile "manifestazione a carattere politico"
La delibera della giunta di Orbetello che definisce il 25 aprile “manifestazione a carattere politico”

«È questo che anche gli amministratori lagunari perseguono? Se sì, come credo, lo dicano chiaramente assumendosene la responsabilità morale e storica, senza nascondersi dietro scuse risibili, più consone ai ragazzi che agli uomini grandi»

Un pasticciaccio brutto nel nome della sobrietà

«Al riguardo colpisce la contestualità che lega questo “pasticciaccio brutto” alla disposizione governativa della “sobrietà” da osservare in occasione del 25 aprile per rispetto di papa Francesco, deceduto in quel periodo. La destra si attacca proprio a tutto per contrastare l’antifascismo, fino al punto di prolungare a cinque giorni il lutto nazionale, alle volte scadendo nel ridicolo, come nel caso e come è successo a Giorgia Meloni quando in Parlamento ha sproloquiato fuori contesto sul Manifesto di Ventotene».

«Ne deduco che lo scivolone in cui è incorsa la giunta di Orbetello ben si inserisce in una squallida operazione politica perfino internazionale volta e riscrivere la storia normalizzando il fascismo e i suoi lutti per recidere le radici antifasciste della nostra Costituzione e della nostra democrazia insieme al nesso che mette in continuità l’antifascismo con la democrazia liberale, anche così portando innanzi una insidiosa manovra conservatrice ed autoritaria».

«Lo dico a coloro i quali fossero portati a sottovalutare questo e i molti altri fatti simili che si stanno purtroppo moltiplicando nel nostro Paese. Con molti altri resto in attesa di ascoltare il ministro Piantedosi».

 

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