PIOMBINO. Una segnalazione sui social è stata sufficiente per aprire un dibattito sulla destinazione d’uso della stalle napoleoniche.
Una chiarificazione sull’argomento è arrivata dall’ex assessore all’urbanistica Giuliano Parodi per quanto riguarda la scarsa manutenzione o un progetto di riuso efficiente del perimetro attorno al Castello di Piombino, luogo simbolo della storia della città.
Al momento sono inutilizzate, da recuperare, e “tamponate” con cartelloni pubblicitari turistici.
Argomento che attrae l’attenzione dei cittadini che si chiedono quale sia il futuro delle stalle.
Il progetto dell’ex assessore
Secondo ciò che Giuliano Parodi, ex assessore all’urbanistica della passata giunta Ferrari, scrive sui social, in realtà un progetto era previsto.
«Un progetto di recupero dell’area, compreso i giardini Pro patria, stalle napoleoniche ed ex polveriera, rientra in una previsione non scaduta, in quanto pubblica del regolamento urbanistico. Ciò significa – spiega Parodi sui social – che serve affidare una progettazione esecutiva e reperire le risorse necessarie».
«Era stato dato incarico alla società Parchi Val di Cornia di procedere con un mutuo bancario per eseguire questo tipo di intervento. Dal momento che tale società è in house (con i Comuni di Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta), l’interesse sarebbe stato quasi nullo. Dopo mesi però l’amministratore delegato Parchi, Alessandro Tognoli, disse che il lavoro sarebbe stato troppo complesso per loro e per questo lo abbandonò. I rilievi furono dati all’architetto Manetti, ma il tutto venne stracciato perché non era soddisfacente».
Secondo Parodi, ciò che manca è la competenza e la strategia all’interno della giunta: «Mancano le competenze nella giunta e anche la strategia, intanto si spazza la polvere sotto il tappeto».
Coppola: «Al mio arrivo non c’era nessun progetto»
Quale sia la situazione attuale sulle stalle napoleoniche lo abbiamo chiesto all’attuale assessore all’urbanistica e vice sindaco Luigi Coppola che spiega: «Le questioni sollevate da Parodi riguardano un periodo preciso in cui sono avvenute, quando sono arrivato non ho trovato nessun progetto – dice – forse qualche schizzo che è una cosa ben diversa rispetto a qualcosa di concreto e ufficiale. Quello che adesso c’è è una previsione della T3 del regolamento urbanistico per ciò che concerne la parte pubblica che è ancora in vigore, mentre la parte privata è ormai decaduta».

«In questo momento siamo nel pieno della lavorazione del piano operativo – continua – La destinazione è turistico ricettiva, si parla di strutture alberghiere ed extra alberghiere. Si parla di un massimo di venti posti letto nella previsione del vecchio regolamento urbanistico. Più o meno, dunque, una decina di camere. Quindi, se ci fosse un progetto di quel tipo, ci dovrebbe essere un’iniziativa pubblica, perché quella privata è decaduta, poi coinvolgere anche il privato».
«Ma il problema è che l’investimento è troppo oneroso per procedere in tal senso e ricavare solo dieci camere – dice ancora – Bisognerebbe alzare il livello della struttura, creando un resort di lusso. Una riflessione la faremo in quel settore, perché è un ambito meraviglioso, parlando di tutto il perimetro del Castello. Fabbricati storici di epoca medievale. La previsione del 2014 prevedeva un riuso turistico ricettivo, ma va fatto un progetto pensato, perché anche per quanto riguarda la manutenzione si parla di grossi investimenti da sostenere soltanto con il pubblico».
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Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.
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