Parchi vandalizzati da adolescenti. L'esperta: «Vogliono attenzioni» | MaremmaOggi Skip to content

Parchi vandalizzati da adolescenti. L’esperta: «Vogliono attenzioni»

Adolescenti colonizzano il parco giochi, danni e bravate. La testimonianza di una mamma. L’esperta risponde: «Vogliono essere visti»
Un carrello della spesa sui giochini dei bambini
Un carrello della spesa sui giochini dei bambini

VAL DI CORNIA. Carrelli sui giochini e ragazzi in piedi sugli scivoli, il problema riguardante gli atti di vandalismo giovanile va a colpire anche gli spazi dedicati ai bambini.

Sono molti i danni causati da adolescenti nei parchi della Val di Cornia, da Piombino a Campiglia e Venturina, ma non solo.

I ragazzi sfidano gli adulti

Carrelli rubati e abbandonati sui giochi, ragazzi che saltano sopra i tunnel degli scivoli, corrono da un lato all’altro, si spintonano e rischiano di farsi male. 

È sempre successo e accadrà sempre, gli adolescenti che si ritrovano in gruppo nei parchi ci sono sempre stati, sigarette fumate di nascosto, qualche “sale” a scuola, le scritte sui tetti degli scivoli e le iniziali dei giovani innamorati incise sulle panchine.

Una fase, da cui tutti siamo passati ma che adesso sta prendendo un’altra strada…

La testimonianza di una mamma

Un adolescente che corre sul tunnel dei giochini del Perticale
Un adolescente che corre sul tunnel dei giochini del Perticale

«Non si tratta più di un semplice ritrovo – ci racconta una mamma che, in un tardo pomeriggio di fine aprile, voleva far divertire i propri bambini al parco del Perticale a Piombino – Un gruppo di adolescenti, 14 o 15 anni al massimo, hanno messo le loro biciclette da una parte e sono saliti sugli scivoli».

«Ma se fossero solamente andati lì per gioco, non ci sarebbe stato niente di così grave. Il problema è che si arrampicavano, saltavano di sotto, correvano sopra il tunnel e si spintonavano. Un rischio sia per l’impalcatura, che si sarebbe potuta anche rompere, ma anche per i ragazzi stessi. Se fossero inciampati o scivolati da quell’altezza si sarebbero feriti o rotti qualcosa».

I tempi cambiano, ma anche le persone

Un carrello abbandonato sui giochi a Campiglia Marittima
Un carrello abbandonato sui giochi a Campiglia Marittima

«Da mamma mi sono chiesta come mai non sono sorvegliati, da ex adolescente ormai adulta mi sono ricordata di quando ci ritrovavamo noi compagni di classe in quegli stessi giardini, una quindicina di anni fa, al massimo potevamo fumarci una sigaretta di nascosto o saltare la prima ora per evitare un compito».

«La cosa che più mi ha dato fastidio è stata che, oltre ai miei figli, c’erano anche altri bambini piccoli, che sarebbero voluti salire o fare le altalene, ma il gruppo aveva colonizzato tutto il parco e non aveva nessuna intenzione di lasciare spazio a chi ne aveva diritto, i bambini».

«Sono stata lì un’oretta, ho aspettato, per fortuna i miei figli avevano le bici. Per l’altalena hanno dovuto aspettare il giorno dopo».

L’esperta risponde: «Vogliono attenzioni, non importa come»

Non c’è più ascolto tanto meno c’è il dialogo, sia in famiglia che nella società. Si parla molto di empatia, ma qui non ci sono neanche le basi di un’educazione adeguata o un minimo di gentilezza.

Dottoressa Valentina Bartalucci
Dottoressa Valentina Bartalucci

Abbiamo chiesto per quale motivo gli adolescenti, oggi, si comportano in questi modi a un’esperta di disagio giovanile, depressione e ansia sociale, la dottoressa Valentina Bartalucci.

«Vogliono essere visti. Per farlo danno mostra di sé attraverso atti vandalici o violenti, nel peggiore dei casi. Un cestino che brucia improvvisamente in un’aula scolastica, carrelli rubati e lasciati sui giochi, panchine fatte a pezzi, sono tutti gesti volti ad attirare l’attenzione su di sé».

Manca il tempo di qualità 

«Le famiglie oggi hanno poco tempo da trascorrere insieme, tra il lavoro e la stanchezza, non si riesce a godere neanche di qualche momento di qualità.

I ragazzi si rinchiudono in loro stessi, non sviluppano identità forti e coese, si sviluppa il disagio giovanile, disturbi d’ansia e depressione insieme ad anoressia e bulimia che si verificano sempre di più, mentre i genitori, d’altro canto, si sentono incapaci, insicuri, si ha paura a dire quei no che fanno crescere. Tendono ad assecondare per essere accettati, più amici che figure di riferimento.

I ragazzi, quindi, non hanno nessuno con cui confrontarsi, sperimentare. La famiglia è la prima palestra della vita, poi c’è la scuola e infine il lavoro.

Quando poi il gruppo si riunisce allora cambia anche la psicologia, non è più quella del singolo. Tuttavia, i gruppi sono composti da individui, per cui educare non solo i bambini fin da piccoli a rispettare le regole ma anche gli adulti alla genitorialità dovrebbe essere la sfida del nostro tempo per creare una società che funziona nel rispetto di sé e degli altri».

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.

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