CAMPIGLIA MARITTIMA. Piombino e San Vincenzo si sono presi gli utili e scaricano le spese: è furiosa Alberta Ticciati, sindaca di Campiglia Marittima, dopo che nell’assemblea dei soci tre Comuni (Piombino, Suvereto e San Vincenzo) hanno deciso, con il voto contrario di Sassetta e Campiglia, di cambiare i criteri di contribuzione alla società Parchi Val di Cornia.
In sostanza si passa dalla suddivisione per residenti a quella per territorio. Con notevole risparmio per Piombino e San Vincenzo e pesante aggravio proprio per Campiglia.
La sindaca Ticciati si sente tradita. E parla chiaro: è la fine di un sistema. E anche il futuro della Parchi è a rischio.
Parchi archeologici, naturali e musei
Per capire di cosa si parla, va spiegato che la Parchi Val di Cornia gestisce un sistema importante ai fini turistici, che comprende parchi archeologici, parchi naturali e musei.
- Parchi archeologici
- Parco archeologico di Baratti e Populonia
- Parco Archeominerario di San Silvestro
- Musei
- Museo Archeologico del territorio di Populonia
- Museo della Rocca Aldobrandesca
- MAB – Museo Artistico della Bambola Collezione Maria Micaelli
- Museo della Rocca di Campiglia
- Mostra Museo Permanente “Carlo Guarnieri”
- Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali
- Parchi naturali
- Parco Costiero della Sterpaia
- Parco Forestale di Poggio Neri
- Parco Naturale di Montioni
La società Parchi Val di Cornia è stata costituita il 18 luglio 1993 per iniziativa dei Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta e di soci privati, ai sensi dell’art. 22 della legge 142/1990 (oggi testo unico delle leggi sull’ordinamento delle autonomie locali, Decreto legislativo n. 267/2000) come società mista pubblico privato, con il vincolo del prevalente capitale pubblico.
Dal 2007, per una modifica alla normativa vigente (D. Lgs 42/2004, art. 115), si è reso necessario trasformare l’assetto societario raggiungendo una compagine azionaria interamente pubblica.
Ticciati: «È la fine di un modello»
«Ma quale mutualismo? – scrive Alberta Ticciati – Il “concreto principio mutualistico” come definiscono i sindaci di Piombino, San Vincenzo e Suvereto il criterio deciso a maggioranza per la ripartizione del contributo alla Parchi Val di Cornia, altro non è altro che la fine di un modello che ha consentito di valorizzare e sviluppare i nostri parchi».
«Una società strumentale fondata su alcuni chiari e semplici principi, contenuti nella convenzione del 2002: tutte le entrate generate nei parchi restano nel bilancio della società per garantire la sostenibilità dell’intero sistema, mentre, se necessario, i Comuni provvedono con contributi in proporzione al numero degli abitanti residenti. Così è stato per lunghi anni, consentendo alla società di crescere e di raggiungere nel 2007 l’equilibrio tra costi e ricavi».
«Sottratte dal bilancio entrate importanti»
«Un risultato che ha fatto di quella esperienza un punto di riferimento nazionale ed europeo. Un equilibrio purtroppo scardinato dalle decisioni improvvide che hanno sottratto dal bilancio dei parchi due fondamentali entrate:
- quella dei ticket dei parcheggi dei parchi della Sterpaia e di Baratti che dal 2011 vengono incamerati direttamente dal Comune di Piombino (si trattò di di 1,2 milioni di euro che oggi, in virtù di ulteriori aumenti tariffari deliberati autonomamente dal Comune, raggiungeranno 2,6 ml. di euro),
- quelle del parco di Rimigliano che il Comune di San Vincenzo decise di riprendere in gestione diretta nel 2020 dopo che la società Parchi aveva realizzato interventi ambientali e di recupero destinati a servizi che oggi rappresentano entrate rilevanti per le casse comunali.
Per compensare la sottrazione di quelle risorse nel 2012 venne deciso di istituire la tassa di soggiorno, particolarmente rilevante proprio nei Comuni di San Vincenzo e Piombino, ma dopo anni di discussioni inconcludenti nulla è stato fatto».
«Le entrate sottratte ai Parchi e la tassa di soggiorno restano nelle casse di quei Comuni, mentre cresce il fabbisogno di contributi per la società Parchi che, per l’anno 2025, sono stati preventivati in 1.197.000 euro».
Il blitz di tre Comuni, la rabbia di Campiglia
«Da anni – prosegue la sindaca di Campiglia Marittima – chiedevamo di rivedere quelle decisioni e di tornare ai patti fondativi. Ci attendevamo una riflessione critica e invece nell’ultima assemblea dei soci, con il voto contrario di Campiglia e Sassetta, è stato approvato un criterio di ripartizione che è esattamente l’opposto del principio mutualistico basato sul numero degli abitanti residenti, richiamato anche nel patto parasociale tra Comuni».
«È stato in sostanza deciso che ogni Comune paghi la gestione del bene ricadente sul suo territorio. Con questi criteri le percentuali di contribuzione per il 2025 si ridurranno del 12% per Piombino, del 61% per San Vincenzo, mentre per Campiglia aumenteranno dell’88%. In valore assoluto il contributo richiesto a Campiglia passerà dai 131.000 euro del 2024 ai circa 360.000 del 2025.
Ticciati: «Piombino e San Vincenzo si appropriano delle entrate dei Parchi»
«Di fatto i Comuni di Piombino e San Vincenzo che si sono appropriati delle entrate dei parchi (ai quali si è aggiunta anche la tassa di soggiorno, notoriamente molto più consistente di quella di Campiglia) sono gli stessi che hanno deciso di ridursi la contribuzione a danno di Campiglia. Consapevolmente. Cercando di mettere in difficoltà lo stesso Comune e il parco archeominerario di San Silvestro, dal quale ha preso avvio l’intero sistema dei Parchi della Val di Cornia».
Il “tradimento” dei sindaci civici
«Ancora più incredibile- dice ancora Ticciati – è che questa proposta venga avanzata dal Comune di San Vincenzo e di Suvereto, guidate da sindaci civici che hanno fortemente nel tempo criticato le scelte delle Amministrazioni di centro sinistra in quanto a loro dire lesive dei principi della sovracomunalità e della visione di area. Sindaci che scelgono di abdicare per una manciata di euro alle storiche battaglie che li hanno contraddistinti e avallare l’approccio miope e autoritario del Comune di Piombino che da un lato teorizza il supporto e il rilancio di una realtà virtuosa e dall’altro sottrae beni e entrate economiche vitali per il funzionamento della parchi Val di Cornia».
«Campiglia farà di tutto per difendere il parco di San Silvestro, così come si batterà per difendere il sistema dei parchi, ma non c’è dubbio che le decisioni irresponsabili dei sindaci di Piombino, San Vincenzo e Suvereto hanno gettato un’ombra cupa sull’intero progetto che non aiuterà la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale della Val di Cornia. Cosa che, invece, chiedono cittadini e imprese di questa zona».
Autore
-
nasce dall'idea di Guido Fiorini e Francesca Gori Notizie in tempo reale, turismo, economia, sport, enogastronomia, ambiente, informazione MaremmaOggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli