Magona, cessione ferma. Arriva l'interrogazione parlamentare | MaremmaOggi Skip to content

Magona, cessione ferma. Arriva l’interrogazione parlamentare

In stallo la trattativa per la cessione della Magona. Manifestazione davanti alla fabbrica. Interrogazione di Simiani al ministro. Romagnani: «Schiaffo a Piombino non aver chiuso un accordo condiviso»
Un momento della manifestazione dei lavoratori davanti alla Magona
Un momento della manifestazione dei lavoratori davanti alla Magona

PIOMBINO. Arriva in parlamento, con un’interrogazione di Marco Simiani, la trattativa per la cessione della Magona. Al momento è in stallo, con centinaia di lavoratori in ansia per il loro futuro.

Marco Simiani, è intervenuto, ieri, venerdì 23 maggio alla manifestazione dei lavoratori delle acciaierie di Piombino davanti alla Magona annunciando un’interrogazione parlamentare sulla vertenza.

Marco Simiani alla manifestazione davanti alla Magona
Marco Simiani alla manifestazione davanti alla Magona

Lo stesso Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio; Emiliano Fossi segretario Dem della Toscana; Gianni Anselmi consigliere regionale Pd; Simone De Rosas segretario Pd Val di Cornia-Elba e il segretario PD Piombino Fabio Cento chiedono infatti: «A che punto sono le procedure per la cessione dello stabilimento Magona di Piombino e perché il governo fino ad ora non si è interessato al futuro del sito industriale che rappresenta un’eccellenza nella filiera della produzione dell’acciaio».

Il Pd: «Il governo si occupi della Magona»

«Da tempo – scrivono i Dem – oltre 500 lavoratori della Magona stanno vivendo una situazione difficile, che si aggiunge alla storica vertenza di Piombino che riguarda lo stabilimento ex Lucchini».

Lavoratori davanti alla Magona
Lavoratori davanti alla Magona

«È necessario che il governo si occupi seriamente di questa vicenda garantendo la continuità dei livelli occupazionali che può e deve essere ottenuta inserendo lo stabilimento nella filiera produttiva del nuovo polo siderurgico di Piombino che si sta immaginando con l’investimento ucraino di Metinvest per la produzione di piani».

«Anche su questo, chiediamo al governo di fare presto e di mettere i soldi necessari alla costruzione della nuova banchina necessaria allo sviluppo della nuova acciaieria elettrica, la più moderna d’Europa».

Romagnani: «Schiaffo a Piombino non aver chiuso un accordo condiviso»

Alla manifestazione ha partecipato anche la Fiom-Cgil. È intervenuto David Romagnani che, fra le altre cose, ha parlato di «Schiaffo a Piombino non aver chiuso un accordo condiviso (che pure il ministero dà per fatto, ndr). È un delitto che non ci si sia arrivati perché sono mancati 150 milioni per completare la banchina del porto».

IL VIDEO dell’intervento

 

 
 
 
 
 
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