PIOMBINO. L’opposizione non va in consiglio comunale. I gruppi consiliari hanno disertato il consiglio di oggi, martedì 3 giugno, per protesta contro l’uso dell’assise, convocata – dicono – con preavviso minimo e per discutere la delibera di indirizzo che detta i criteri di nomina dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni. In un momento in cui c’è da rinnovare il Cda della Parchi Val di Cornia, dopo lo scontro fra sindaci sulla nuova ripartizione delle quote.
«Il consiglio non può essere usato solo per ratificare decisioni già prese» dicono Pd e Piombino Domani.
«Una delibera presentata all’ultimo momento»
«Una delibera molto tardiva e presentata all’ultimo momento, tra l’altro prevedendo un nuovo consiglio per altre questioni il 18 giugno a sole due settimane di distanza l’uno dall’altro. Questo denota ancora una volta una totale mancanza di capacità organizzativa, una gestione molto improvvisata e poco chiara su temi importanti come questo, uno scarso rispetto dell’istituzione pubblica».
«Secondo il Testo unico degli enti locali infatti questa delibera avrebbe dovuto essere portata in consiglio comunale circa un anno fa, entro 45 giorni dalla proclamazione del sindaco, per procedere alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del Comune presso aziende, enti, istituzioni».
«Tutto questo non è stato fatto, contravvenendo alla legge e la delibera con l’allegato che detta i criteri vengono proposti in maniera molto sbrigativa solo ora, perché è imminente il rinnovo del nuovo consiglio di amministrazione della Parchi».
«Il consiglio non è solo un organo burocratico»
«Il consiglio comunale non può essere trattato come un organo burocratico che ratifica in maniera acritica atti e documenti presentati all’ultimo momento, senza alcuna trasparenza. Per questo motivo i gruppi consiliari Pd e Piombino Domani hanno deciso di disertare la seduta consiliare di oggi pomeriggio (3 giugno, ndr), per questa “forzatura” che tende a svilire ancora una volta il ruolo importante e necessario del consiglio comunale».
«Vogliamo ricordare che la nomina dei rappresentanti del Comune presso aziende, enti e istituzioni è un aspetto cruciale dell’amministrazione locale, che richiede un approccio trasparente e meritocratico e non è solo un atto dovuto. Gli indirizzi che approva il consiglio comunale per individuare i criteri di nomina devono essere attentamente valutati per garantire l’efficacia nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, senza creare disuguaglianze e ostacoli. Non ci prestiamo pertanto a un uso distorto e svilente dell’istituzione pubblica. Un’amministrazione poco trasparente è un’amministrazione poco credibile, soprattutto se gestita in modo personalistico, come in questo caso».
«Va inserito il limite di mandato»
«Nel merito inoltre, ad un primo sguardo, negli indirizzi proposti non compare alcun riferimento a possibili limiti di mandato per coloro che saranno nominati, che potranno quindi essere rinnovati più volte, così come anche nel precedente documento approvato al momento dell’insediamento del primo mandato di Ferrari. Anche in questo caso una mancanza che non può passare inosservata. Il limite di mandato permette di evitare che le stesse persone occupino sempre le stesse posizioni, consentendo l’ingresso di nuove figure con nuove idee e prospettive. Può inoltre rappresentare una garanzia a favore del merito e della competenza anziché su interessi di gruppo o relazioni personali, può favorire la partecipazione e l’entrata di persone nuove».
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