PIOMBINO. La nave ro-ro Severine, utilizzata solitamente per trasporti di merce militare, si trova ancorata fuori dal porto di Piombino da due giorni. Lunedì 28 luglio, dopo aver caricato, è salpata per dirigersi altrove.
Donne in nero: «Così attivi nel conflitto»
In queste ora sta girando un comunicato firmato Donne in nero che segnala la pericolosità del tipo di merce trasportata da questa categoria di navi: dai carro armati alle jeep, dalle ricariche per le mitragliatrici ai proiettili di vario genere.
«In numerosi porti italiani e non, grazie all’impegno di numerose sigle sindacali, i lavoratori si sono rifiutati di effettuare questa tipologia di carichi e scarichi – dicono dal coordinamento Donne in nero, in una nota – Si sono rifiutati Livorno, Genova, Napoli, Barcellona, Sidney e recentemente anche Marsiglia».
«Il coinvolgimento militare nel porto di Piombino ci rende parte attiva nel conflitto in Medio Oriente come in Ucraina – aggiungono – Carichi d’armi verso paesi belligeranti sono già passati per il nostro territorio».
L’appello agli operatori
Di fronte alla complessità dei conflitti che si stanno svolgendo in queste giorni in Palestina e anche in Ucraina, arriva l’appello delle donne in nero: «Il nostro appello va agli operatori portuali e a tutte le maestranze portuali – aggiungono – affinché navi di questo tipo non trovino braccia disposte a lavorare per loro, non solo per la tutela della pace, ma anche per la sicurezza di tutti e come incentivo alla pacificazione del commercio internazionale».
La merce in arrivo lunedì 28
Dal porto fanno sapere che la merce, noleggiata dal Ministero della difesa, sarà in arrivo lunedì 28 mattina.
La nave Severine non si è avvicinata volutamente alla banchina fino al momento del carico del materiale per non intralciare le postazioni disponibili e che domani mattina, una volta caricato il materiale, di cui non è dato sapere la tipologia esatta, ripartirà verso un’altra destinazione.
