Un fiore per i partigiani Olindo e Tripoli | MaremmaOggi Skip to content

Un fiore per i partigiani Olindo e Tripoli

L’Anpi di Scansano ha festeggiato gli 80 anni della Liberazione: l’occasione per ricordare l’anniversario dei 100 anni dalla nascita del partigiano Olindo Lazzaro
Il ricordo degli 80anni della Liberazione a Scansano e di Olindo Lazzaro

SCANSANO. A 80 anni dalla Liberazione dal nazifascismo, la sezione Anpi di Scansano ha voluto ricordare questa ricorrenza nazionale anche con la commemorazione del 100esimo anniversario della nascita di Olindo Lazzaro (2 agosto 1925) un partigiano veneto di Canin (Padova), vissuto a Scansano negli anni ’80 del 900 e sepolto nel locale cimitero.

Alla commemorazione la sindaca Ginesi

Alla manifestazione decine di persone, e in prima fila la sindaca di Scansano Maria Bice Ginesi, che ha fatto della presenza sul territorio nelle occasioni sociali una delle caratteristiche più apprezzate della sua legislatura.

Presente Giovanni Lanti segretario della sezione Anpi di Scansano, e il cittadino Nino Lenzo che ha fatto le ricerche su Olindo Lazzaro.

Il ricordo degli 80anni della Liberazione a Scansano e di Olindo Lazzaro

Nell’ambito dell’impegno di conservazione e sviluppo della memoria delle attività partigiane sul territorio, condotte dalla sezione scansanese dell’Anpi, il 4 agosto è stato ricordato l’anniversario della nascita di Domenico Ottaviani (1913) , che col soprannome Tripoli è stato tra il 1943 e il 1944 il comandante della formazione partigiana dei Tigrotti di Maremma a Baccinello, che confluirono poi sotto il comando del tenente Gino (Luigi Canzanelli).  

La storia di Tripoli

“Tripoli” nato a Manciano, era figlio di Domenico Ottaviani senior, figlio a sua volta di Pietro ed Antonia Marinangeli di Rocca di Cambio (Aq); la madre Elena Migliorini era originaria di Poggio Murella. A Baccinello vivono ancora il figlio e il nipote di Domenico (Piero ed Emanuele) e sempre in Maremma Claudia Cinquemani, figlia della figlia di Domenico Ottaviani. 

Al cimitero di Baccinello deposto un mazzo di fiori di campo sulla tomba del comandante Tripoli da Gioanni Lanti e da Pasquale Quitadamo, in rappresentanza del Comune. Nel saluto è stato sottolineto il senso di queste cerimonie, quello di attualizzare la storia anche attraverso le persone che si erano impegnate, eroi civili che hanno contribuito alla libertà di tutti. In questo ambito Quitadamo ha citato alcuni versi della canzone “la Storia” di Francesco de Gregori 

«La Storia siamo noi, nessuno si senta offeso, siamo noi questo prato di aghi sotto al cielo, la Storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso». 

La storia è fatta soprattutto dalle persone comuni, vale per la lotta partigiana, vale per i minatori, tanto per rimanere in un campo della Memoria in cui i baccinellini sono impegnati da tempo.

 

Autore

Riproduzione riservata ©

pubblicità

Condividi su

Articoli correlati

© 2021 PARMEDIA SRL – Via Cesare Battisti 85, 58100 – Grosseto – P.I.V.A. 01697040531
Tutti i diritti riservati.