Tragedia di Braccagni, 25enne lotta tra la vita e la morte | MaremmaOggi Skip to content

Tragedia di Braccagni, 25enne lotta tra la vita e la morte

Quattro gli indagati per omicidio stradale: sequestrati tutti i mezzi coinvolti nel terribile incidente. Dall’ambasciata ancora non c’è la conferma sull’identità delle vittime
Un’immagine del terribile incidente a Braccagni

GROSSETO. Una ragazza di 25 anni che lotta tra la vita e la morte in rianimazione alle Scotte, una 21enne e un ragazzino di 15 anni gravi ma già trasferiti in reparto. I loro genitori morti.

Rimasti orfani nel terribile incidente successo giovedì 2 ottobre sull’Aurelia, tra Grosseto nord e Braccagni. Erano su un minivan noleggiato per un tour privato che li stava accompagnando a Pisa, quando si sono schiantati contro un furgone. Ora con il cuore ancor più stretto dal dolore nella speranza che almeno la sorella più grande possa farcela.

Tre ragazzi stranieri, che non parlano la nostra lingua, ricoverati in due ospedali diversi. 

Le due sorelle più grandi alle Scotte di Siena, il quindicenne a Grosseto. Per lui, è già stata attivata l’Ambasciata, che si sta organizzando, una volta dimesso, per fornire assistenza al ragazzino e alla sorella più grande.

La tragedia di Braccagni sembra non avere fine. La famiglia era partita dall’India per un gran tour in Italia alla scoperta delle città d’arte. Il quindicenne si è trovato, come le sue sorelle, scaraventato nell’incubo peggiore. Veder morire babbo e mamma nel minivan ribaltato sull’Aurelia.  

Quattro indagati

Mentre la polizia stradale sta ultimando la relazione sull’incidente che verrà consegnata al sostituto procuratore Giovanni De Marco, titolare del fascicolo sulla tragedia di Braccagni, quattro sarebbero i nomi da iscrivere nel registro degli indagati

Quelli dell’autista del minivan, 57enne romano che era alla guida del mezzo sul quale viaggiava la famiglia di indiani e il loro interprete, anche lui morto nel terribile incidente. Quello del conducente del furgone che precedeva il minivan, un 31enne di Roccastrada e i due nomi degli altri due indiani che stavano spingendo il mezzo che si era fermato per un guasto sull’Aurelia.

Il furgone condotto dal 31enne di Roccastrada è riuscito a fermarsi per evitare di travolgere i due lavoratori che stavano spingendo il loro mezzo verso la destra della carreggiata.

 Il reato contestato è quello di omicidio stradale plurimo e lesioni aggravate plurime. I tre mezzi sono stati messi sotto sequestro. 

Il furgone in panne degli spuntisti indiani

Una serie di destini che non si sarebbero mai incrociati, quella dei tre autisti e della famiglia indiana che aveva scelto l’Italia per le sue vacanze. Se non fosse stato per la mancata assegnazione di un banco al mercato di Grosseto. 

I due indiani che stavano spostando il furgone sull’Aurelia sono infatti due ambulanti di Venturina Terme che giovedì 2 ottobre si erano presentati al mercato di Grosseto per attendere lo “spuntino”, cioè il momento in cui vengono assegnati eventuali posti rimasti liberi dagli assenti o non occupati. Non lo hanno ottenuto.

E così sono risaliti sul furgone per tornare indietro quando il mezzo si è fermato. Assistiti dall’avvocato Alessandro D’Amato, i due, l’autista di 57 anni e l’altro ambulante di 36 anni, stavano spostando il mezzo verso la destra della carreggiata, quando è sopraggiunto l’altro furgone che è riuscito ad evitarli. 

La statale senza corsia d’emergenza

L’autista indiano avrebbe dovuto cercare di avvicinarsi il più possibile verso il guard rail sulla destra, posizionare il triangolo a 150 metri e aspettare l’arrivo delle forze dell’ordine al di là della barriera.

Nel tratto di Aurelia in cui è avvenuto l’incidente infatti, non c’è la corsia d’emergenza, ma soltanto quella che si chiama corsia di fine carreggiata ed è larga solo un metro e 10. In altri punti arriva al massimo a un metro e 20 centimetri.  

La distanza fra il guard-rail laterale e la striscia bianca
La distanza fra il guard-rail laterale e la striscia bianca

I due uomini invece hanno cercato di togliere dalla sede stradale il loro furgone: il cinquantasettenne era in piedi con lo sportello aperto lato guidatore e teneva il volante con la mano per muovere le ruote al mezzo. Ingombrando però, un pezzo di carreggiata.

L’altro lavoratore indiano spingeva il furgone da dietro. Sulla destra della statale, però, non c’è la corsia di emergenza. Quando il 31enne si è allargato sulla sinistra, mettendo anche le quattro frecce per segnalare l’ostacolo sulla strada, è stato sorpassato da due auto. Poi è arrivato il minivan, finito addosso al furgone. 

Vittime ancora senza nome

La polizia stradale, oltre che per ricostruire la dinamica dell’incidente, è al lavoro per conoscere l’identità delle tre vittime dello schianto, marito, moglie e interprete. 

La famiglia non aveva con sé documenti se non quelli che sono stati trovati nel van intestato a un’agenzia che organizza tour privati in Italia. Dalle prime informazioni arrivate dall’Ambasciata indiana, il padre dei tre ragazzi sarebbe un importante politico indiano, ma le conferme sull’identità devono ancora arrivare insieme ai documenti ufficiali, che probabilmente sono stati lasciati nell’albergo a Roma dove poi la famiglia avrebbe dovuto fare ritorno. 

 

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