GROSSETO. Oltre 50 tartarughe Caretta caretta sono nate nella notte di domenica 14 settembre intorno alle 22: la schiusa nel nido di cala Rossa nel parco della Maremma, dirigendosi in mare aperto.
«La schiusa delle uova di Caretta caretta è ormai un evento ormai piuttosto frequente sulle nostre coste del Tirreno centro-settentrionale – ha detto il presidente del Parco Simone Rusci – Ma che suscita sempre grande emozione, non solo per lo spettacolo naturale che offre, ma anche per il grande esempio di collaborazione, che intorno ad avvenimenti come questo si verifica».

L’area era stata protetta da metà dello scorso luglio
La scoperta della nidificazione era dello scorso 14 luglio, ed è stata resa possibile dall’attento monitoraggio condotto dai volontari dell’albo istituzionale “Amici del Parco”. Da quel momento il Parco della Maremma, in collaborazione con i volontari e con i ricercatori dell’università degli studi di Siena, ha protetto l’area e avviato. Negli ultimi venti giorni c’è stato un monitoraggio di 24 ore, che ha visto decine di persone rendersi disponibili a presidiare cala Rossa per poter dare testimonianza della nascita.

Un’attività che rientra nel progetto Life Turtlenest, cofinanziato dall’Unione europea e coordinato da Legambiente, che vede una rete di collaborazioni ormai ben consolidata in Toscana.
E sono stati proprio alcuni dei volontari che si sono resi, in queste settimane, disponibili a sorvegliare l’area ad assistere alla nascita degli esemplari di Caretta caretta, lunghi quasi 6 centimetri, che si sono diretti verso il mare. La maggior parte delle tartarughe ha iniziato il proprio percorso verso la battigia alle 22, mentre una di esse si è aggiunta al gruppo intorno alle sei del mattino.
I volontari presenti a Cala Rossa
Al monitoraggio h24 presenti Mariangela Grandi, Daniele Battaglia, Ann Foulds, Viviana Viaggi, Antonio Gallotta, Doriana Bonguerrieri, Arabella Calabresi, Giorgio De Santi, Tullia Turchi, Monica Marilla, Greta Dadà, Mario Merlo, Mario Bistoni, Graziano Barozzi, Miria Paoloni, Marco Rapino, Loretta Pari, Moreno Mencagli, Emilia Maggiotto, Maria Cristina Palmeri, Federico Frezza, Salvatore Lucia, Carlo Ronconi, Gianluca Guadagnolo, Massimo Simoni, Iwona Kinga Snopek, Lucia Menchicchi, Vanja Gallotta, Paolo Becchi, Cristina Soncini, Chiara Caruso, Lorenzo Minoia, Lorenzo Danti, Laura Bressanello, Stefano Balbo e Ombretta Bonguerrieri, Guia Consales, Sara Forni.
Ma ci sono anche molte altre le persone che in questi mesi hanno dato il proprio contributo al percorso che ha permesso di contribuire alla nascita delle tartarughe marine.

«La presenza dei volontari è finalizzata a far sì che la nascita segua il corso naturale – dice Rusci – senza nessun tipo di intervento da parte dell’uomo. Ma è fondamentale, non solo per avere informazioni tempestive, anche per cercare di tenere in sicurezza il più possibile il nido: in spiagge come cala Rossa, dove la presenza antropica è limitata, il pericolo maggiore, quindi, deriva da possibili predatori. Nel mese di giugno, infatti, pensiamo che un nido tra Bocca d’Ombrone e Principina a Mare sia stato predato».
Sarà fatto un censimento delle nascite
La sorveglianza del nido continuerà fino all’emersione degli ultimi esemplari di Caretta caretta e dopo un periodo tra i 5 ei 7 giorni dall’ultima nascita, sarà effettuato uno scavo del nido per stabilire l’esatto numero di uova deposte ed effettuare un censimento puntuale.





