CASTAGNETO CARDUCCI. Si registra un aumento delle morti per il caldo nei piccoli di rondine che, quest’anno, così come lo scorso, l’innalzamento delle temperature lo hanno sentito, pagandolo a caro prezzo.
A raccontarlo è Maris Federighi che, abitando nel cuore della campagna di Donoratico, la vita delle rondini la conosce molto bene.
Il racconto
Da anni, infatti, nidificano sotto le tettoie della sua casa e nel tempo, oltre ad essere aumentate le nidificazioni, sono però aumentate anche le morti premature.
«In tanti anni che vedo le rondini nidificare da me non ho mai visto un numero di morti così elevato – racconta Maris Federighi – così come il numero delle nidiate, come negli ultimi due anni».
Le rondini, infatti, tornano a nidificare nel luogo in cui sono nate, per cui oltre a quelle precedenti si sono aggiunti anche i loro figli ormai cresciuti: «Quest’anno sotto le mie tettoie hanno costruito nove nidi. Di solito fanno due covate, una verso primavera, subito dopo essere arrivati a marzo e aver deciso il luogo prescelto per la costruzione del nido. Se quello costruito l’anno precedente ha resistito alle intemperie, lo restaurano, solidificandolo, altrimenti ne fanno uno nuovo».
«I primi piccoli nascono a giugno, mentre quelli della seconda covata nascono i primi di agosto, così da avere il tempo necessario per essere abbastanza grandi per poter spiccare il volo quando migrano a settembre».
La moria per il caldo
Le rondini ricercavano il fresco e l’acqua:
«L’anno scorso mi sono accorto di una vera e propria moria. Furono tanti i piccoli morti nel nido che i genitori poi buttavano di sotto. Quest’anno ho voluto fare qualcosa per poterli salvare. Ho messo dei secchi con l’acqua vicino a dove avevano costruito i loro nidi, affinché potessero rinfrescarsi, ma non ci andavano, così ho provato a creare qualcosa di più naturale, direttamente a terra, facevo scorrere l’acqua della sistola, creando dei ruscellini. Questo sistema gli è piaciuto molto di più».
Un altro problema è stato quello dei pidocchi: «Oltre al caldo lo scorso anno la moria è stata dovuta anche ai pidocchi che si formarono nel nido. Quando quest’anno le temperature si sono di nuovo alzate, ho chiamato anche la Lipu, che mi ha detto però che non potevano fare niente. Dissero che poteva essere un problema fisiologico così come le temperature e che in cattività non sarebbero sopravvissuti. Così, anche rischiando, ho tentato di salvarli, rinfrescandoli e dando loro dell’acqua e zucchero. Ha funzionato. Temevo che i genitori non si sarebbero più avvicinati, ma sarebbero morti ugualmente. Così non è stato, i genitori hanno continuato a dar loro il cibo e li ho salvati. Adesso stanno crescendo e a settembre saranno pronti per spiccare il volo».
- IL VIDEO – Mamma rondine porta il cibo al piccolo
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Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.
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