GROSSETO. La prima figlia, oggi 22enne, è nata a Orbetello. La mamma era partita con l’idea di un parto naturale, ma alla fine si era reso necessario un cesareo. Un’esperienza che ha segnato l’inizio di un percorso fatto di decisioni difficili e di interventi chirurgici ripetuti. Fino all’ultimo, un maschio nato l’8 agosto scorso. Il quarto cesareo, quello che tanti le avevano sconsigliato di fare. «Anche perché ho 41 anni – racconta – Lo avevamo voluto, questo bambino, io e mio marito. E accanto a noi c’è stato sempre il mio ginecologo, il dottor Antonios Kenanidis. Se ho avuto la fortuna di avere questa famiglia, è perché ho incontrato lui».
Il secondo figlio: un cesareo d’urgenza
Cinque anni dopo, 17 anni fa, nasce il secondo figlio maschio. La gravidanza si complica: il bambino è prematuro e per non rischiare la sua vita e quella della mamma, i medici decidono per un cesareo d’urgenza.
L’intervento riesce, ma resta la raccomandazione: «Meglio non avere altri figli, rischieresti troppo». Una frase che accompagnerà a lungo questa mamma. «E che io non volevo sentir dire – racconta – È stato allora, dopo il secondo figlio che ho deciso di farmi seguire da Kenanidis. Avevo un ricordo vago del primo parto, in sala operatoria, a Orbetello, dove ho trovato personale sensibile e accogliente, c’era anche lui». Quando la donna è rimasta incinta del terzo figlio, ha scelto di farsi seguire dal medico. «Mi aveva spiegato che dopo due gravidanze complicate, non era detto che lo sarebbero state anche quelle successive. E aveva ragione: ho fatto altri due cesarei non perché sia incosciente, ma perché sapevo di potermi fidare».
La fiducia nel ginecologo
A 32 anni arriva la terza gravidanza. Nonostante i timori, tutto procede senza problemi e il cesareo viene programmato. La visita di dimissioni con il dottor Antonios Kenanidis apre per la coppia una nuova prospettiva. «Un medico presente, rassicurante, sempre accanto alla paziente – dice – Dopo l’intervento sia io che il mio bambino, che oggi ha nove anni, stavamo bene. La ripresa è stata perfetta».
Il quarto figlio, volutissimo: un cesareo a 41 anni
Il quarto bambino, nato l’8 agosto scorso a Grosseto, è stato cercato e desiderato con forza. «Lo abbiamo voluto, abbiamo intrapreso il nostro percorso consapevoli che non sarebbe stato semplicissimo – racconta la mamma – Io avevo già 41 anni e avevo subito già tre cesarei. All’ospedale, quando ho fatto le prime due ecografie, mi trattavano come se fossi incosciente. Ma sapevo di non esserlo». Anche questa volta, però, la fiducia nel dottor Kenanidis ha fatto la differenza: «Ci ha tranquillizzati, ci ha detto che era tutto possibile e siamo andati avanti», aggiunge.
L’intervento è stato impegnativo, ma la ripresa sorprendente: nessun bisogno di stare ferma, nessuna complicazione. «Alla fine è andata stra-bene», ricorda sorridendo.
Una famiglia unita, dall’adolescenza alla culla
Oggi questa mamma guarda ai suoi quattro figli con orgoglio e gratitudine: la più grande di 22 anni, il secondo di 17, il terzo di 9 e il piccolino appena nata. «Devo ancora capire cosa significhi passare da zero a 22 anni dice ancora – ma è tutto estremamente bello. Nonostante la differenza d’età, è meraviglioso vederli insieme».
Un grazie speciale va alle ostetriche di Orbetello, «super carine in tutti i modi possibili», dice. E all’équipe di Grosseto che l’ha seguita con professionalità. «Se non c’è il dottor Kenanidis non vado a partorire, me ne rimango a casa», scherza, ricordando anche l’agitazione del marito, sempre presente ma preoccupato a ogni intervento.
Quattro parti cesarei, quattro storie diverse ma unite da un filo conduttore: la forza di una madre che non si è mai arresa. Tra rischi, paure e la consapevolezza di non essere “incosciente” ma solo determinata, oggi guarda la sua famiglia e sa che ogni sacrificio è stato ripagato.





