GROSSETO. Da qualche settimana ha preso il via la raccolta delle olive, forse in leggero anticipo rispetto al solito, anche a causa della “mosca” che ha messo in allerta molti produttori.
Da più parti, con i frantoi già in azione, i primi dati confermano che almeno in Maremma le olive ci sono, mentre per esempio nel resto della Toscana, dopo l’anno scorso da record, c’è chi dice che ci potrebbe essere un calo addirittura del 30% o forse più.

Chi ha il polso della situazione sono le cooperative, come l’Ota (Olivicoltori Toscani Associati) più di 8000 soci in tutta la regione con moltissimi frantoi e aziende, e l’Ol.Ma (Collegio Toscano degli olivicoltori) che vanta in Maremma un centinaio di soci.
I primi dati dai 10 ai 14 litri di olio al quintale
«La resa varia ovviamente da zona a zona – sottolineano dagli uffici dell’Ota di Grosseto – ma al momento le prime indicazioni confermano dai 10 ai 14 litri al quintale di olio. Certo è che il forte attacco della mosca ha creato problemi. In Toscana a Firenze, Arezzo e Siena per esempio ci potrebbe essere un calo significativo della produzione, proprio causa della tanta acqua che ha poi portato la “mosca. L’olio però sembra essere di alta qualità e la nostra volontà è quella di mantenere i prezzi dello scorso anno, sarebbe già un buon segnale».

Dopo l’ottima campagna del 2024 quella di quest’anno si annuncia “scarica”
«Siamo all’interno del classico ciclo biennale dell’olivo – ha spiegato Fabrizio Filippi, presidente dell’Olma e del Consorzio di tutela dell’olio extravergine toscano Igp – che alterna annate ricche a stagioni meno produttive. Ci si aspetta un’annata di questo tipo. E a preoccupare è la presenza diffusa della mosca olearia. In pratica si raccoglieranno meno olive, è certo, con la qualità dell’olio atteso che però promette molto bene».
I costi sono però un’altra grande preoccupazione del settore.
Dal gasolio per i mezzi agricoli ai prodotti per la difesa fitosanitaria, e per i produttori la sopravvivenza soprattutto per le piccole aziende olivicole, è davvero difficile. Il rischio è che molte realtà abbandonino le olivete, con una perdita non solo economica, ma anche culturale e paesaggistica. Serve investire sulla qualità.
I numeri del 2024 in Maremma
Nel 2024 la Maremma, che da sola rappresenta un quarto delle superfici olivicole della Toscana (oltre 21 mila ettari in produzione), ha realizzato 168 mila quintali di olive, in aumento rispetto ai 120 mila del 2023. Di questi, 22 mila quintali sono stati certificati come olio Igp Toscano.
Intanto, l’export dell’olio e dei grassi vegetali toscani non conosce ostacoli. 281 milioni di euro nel 2024, contro i 176 milioni del 2023. E il futuro vuole qualità, identità e sostenibilità.
La tabella: l’andamento della produzione negli ultimi anni
| Anno | Area | Indicatore | Valore (q o ha) |
|---|---|---|---|
| 2024 | Maremma | Olive | 168.000 |
| 2024 | Maremma | Olio Igp Toscano | 22.000 |
| 2024 | Toscana (IGP) | Olio avviato a certificazione | ~50.000 |
| 2023 | Maremma | Olive | 120.000 |
| 2021 | Provincia di Grosseto | Olive | 180.000 |
| 2021 | Provincia di Grosseto | Olio di oliva | 20.000 |
| 2020 | Provincia di Grosseto | Olio di oliva | 22.000 |
| 2021 | Provincia di Grosseto | Superficie olivata | 19.690 ha |




