Luca Minucci: «La legge Marson va azzerata per rilanciare la Maremma» | MaremmaOggi Skip to content

Luca Minucci: «La legge Marson va azzerata per rilanciare la Maremma»

Per Luca Minucci, candidato alle regionali nel collegio di Grosseto per Fratelli d’Italia, la legge Marson frena la crescita della Maremma. Nel suo programma anche infrastrutture, sanità e agricoltura. «Vorrei rappresentare il cuore produttivo della nostra terra e dare ai giovani la possibilità di restare qui»
Luca Minucci, candidato per Fratelli d'Italia alle elezioni regionali del 12 e 13 ottobre, nel collegio di Grosseto
Luca Minucci, candidato per Fratelli d’Italia alle elezioni regionali del 12 e 13 ottobre, nel collegio di Grosseto

GROSSETO. Ci crede Luca Minucci, il recupero del gap di Alessandro Tomasi prosegue giorno dopo giorno e i sondaggi, per quello che valgono, dicono che la distanza si è molto ridotta. Dopo la vittoria nelle Marche e in Calabria Fratelli d’Italia conta che il vento stia soffiando nella direzione giusta e che sia possibile conquistare anche la Toscana. E se Tomasi, che a Pistoia vinse in Comune recuperando 20 punti di distacco, dovesse fare l’impresa, ha un sogno: fare l’assessore all’agricoltura, rappresentare la Maremma nel settore trainante dell’economia di questa terra meravigliosa.

Sono molti i temi che sta portando avanti nella sua campagna elettorale, condotta sottraendo un po’ di tempo al suo lavoro «perché io non faccio il politico di professione – dice – ma seguo solo una passione. Non mi serve la politica per vivere, per questo la intendo davvero come un servizio agli altri, non una banale difesa della poltrona».

In testa c’è l’azzeramento della legge Marson considerata un vincolo troppo forte per l’economia del nostro territorio. Poi c’è il tema delle infrastrutture, ma non solo la tirrenica. Quindi la sanità che, sul nostro territorio, ha grandi difficoltà. Fra le altre cose critica anche l’accordo fra Pd e 5 Stelle, che dovrebbe portare all’introduzione del reddito di cittadinanza anche in Toscana «una sconfitta sociale».

Minucci quindi è per una politica regionale che sia meno “filosofica” ma più incentrata su fatti concreti: «Servono meno tartine e più concretezza»

Minucci: «La legge Marson è da azzerare»

Per Luca Minucci deve essere azzerata la legge regionale 65 del 2014, la cosiddetta legge Marson, per restituire libertà, certezze e tempi certi a chi lavora e investe in  Toscana.

«La legge regionale 65 del 2014, la cosiddetta Marson, è il simbolo di una Toscana che ha scelto la burocrazia al posto dello sviluppo. Una legge nata con l’obiettivo di tutelare il territorio, ma che in realtà ha finito per bloccare ogni possibilità di crescita e investimento, soprattutto nelle aree più fragili e dimenticate come la Maremma».

«Uno studio realizzato da professionisti toscani – spiega Minucci – dimostra quanto questa legge, con la sua eccessiva stratificazione di atti, vincoli e procedure, sia ormai incompatibile con le esigenze di un territorio che vuole crescere. Nel solo settore delle costruzioni, che rappresenta l’11% del Pil toscano, Ance prevede per il 2025 un calo del 7,1%. A Grosseto l’edilizia pesa per l’11% dell’economia provinciale, ma ogni progetto resta intrappolato per anni tra piani, pareri e verifiche di conformità».

«L’articolo 31 e la conformazione al Piano paesaggistico – continua – sono diventati strumenti di paralisi, con iter che possono durare cinque anni o più, come nel caso del Piano operativo di Orbetello. E tutto questo in una Regione dove le interpretazioni arbitrarie degli uffici finiscono per decidere cosa si può o non si può fare, bloccando persino opere pubbliche e infrastrutture strategiche».

Per Minucci, la Marson è figlia di una cultura politica che considera il lavoro e lo sviluppo nemici dell’ambiente.

«L’accordo tra Pd, 5 Stelle e la deriva ambientalista di Avs segna il ritorno a un ambientalismo ideologico e punitivo. Così si spaventano gli investitori, si scoraggiano le imprese e si condanna la Toscana – e la Maremma in particolare – a vedere scappare lavoro, famiglie e opportunità».

«In fondo – aggiunge – proteggere il territorio non significa congelarlo. Significa valorizzarlo con equilibrio, con norme semplici, tempi certi e una visione moderna, capace di coniugare ambiente, economia e qualità della vita. Noi vogliamo una legge nuova, che metta al centro la persona, l’impresa e il diritto al lavoro, come richiama la stessa Costituzione».

Infrastrutture, Minucci: «Non solo Tirrenica. E i soldi per il Cipressino sono statali»

Le infrastrutture sono un tema centrale. Il grosso “buco” è il corridoio tirrenico, ma non è l’ultimo problema.

«Sia chiaro, il corridoio tirrenico è il problema dei problemi, ma purtroppo non è il solo. Penso ai collegamenti ferroviari, la Maremma è collegata malissimo con l’interno della Toscana e le altri parti d’Italia. Andare a Siena in treno è quasi impossibile, c’è ancora il binario unico, arrivare a Firenze ci vogliono quasi tre ore. Penso a pendolari e studenti, a quante difficoltà affrontano ogni giorno. E anche i collegamenti con il porto di Piombino sono faticosi, eppure potrebbe essere fondamentale per la Maremma».

E poi c’è il Cipressino, che Minucci definisce “una barzelletta”.

«Sì una barzelletta. Fanno una strada larga otto metri che, di fatto, è come quella che c’è ora, cambia poco o niente. E poi parlano di 65 milioni che arrivano dai fondi di sviluppo e coesione che, a essere sinceri, sono statali. Quest’anno la Toscana ha preso più soldi e li mettono lì, ma li ha messi il governo».

E poi le infrastrutture digitali sono in ritardo.

«Si parla tanto di Toscana diffusa, certo è che come esci dai centri principali, come ti allontani dalla costa, mancano le reti veloci. In un mondo interconnesso noi andiamo ancora con una rete che non apre i siti. Non ce lo possiamo permettere».

Sanità: «Va scollegata dalla politica»

La sanità è uno dei temi più sentiti. 

«Leggo questa narrazione che la Toscana è la seconda regione in Italia per la qualità del sistema sanitario. Il problema è che si guardano i numeri complessivi e, a fronte di vere eccellenze a Pisa, Firenze e Siena, ci sono territori svantaggiati. La Maremma è il più svantaggiato di tutti. Non importa andare a Sorano o a Castell’Azzara, anche chi vive a Capalbio o a Magliano ha le strutture a grande distanza. Per fortuna che ci sono ottimi professionisti, fra medici e infermieri, ma non sono supportati da strutture adeguate. La Regione non è stata in grado neppure di trovare medici di base sulla costa».

«E poi c’è un altro problema, non da poco. Quando vengono distribuite le risorse, la Maremma viene considerata un territorio da 240mila abitanti. Ma ci si dimentica dei 5 milioni di presenze estive. Ecco che le risorse sono largamente insufficienti».

E poi c’è un legame fra sanità e politica. «Questo non mi piace, la sanità deve slegarsi dalla politica. Deve contare il merito, non la tessera».

Minucci: «L’accordo Pd 5 Stelle danneggia l’economia»

E poi Luca Minucci parla del campo largo, con le concessioni fatte dal Pd ai 5 Stelle, in particolare sul reddito di cittadinanza.

«Sono profondamente contrario. Il reddito di cittadinanza è la sconfitta della società e la mortificazione del futuro dei ragazzi. Finora la Maremma è stata la terra delle partenze, chi voleva affermarsi deve andarsene. Ecco, vorrei che diventasse la terra dei ritorni, dando ai nostri giovani la possibilità di realizzarsi qui».

«C’è anche un problema di formazione. La formazione non è collegata al mondo produttivo. Questa è una sfida da vincere»

«Vorrei rappresentare la Maremma per l’agricoltura, da assessore»

L’agricoltura è il motore trainante di questa terra.

«È il settore principale e deve essere rappresentata a Firenze da qualcuno del territorio. Ecco, il mio sogno, quando vinceremo le elezioni, sarebbe essere l’assessore all’agricoltura, il rappresentante del tessuto più vero del territorio. Io ho un vantaggio rispetto agli altri: ho un lavoro, non devo vivere di politica, non sono schiavo di un partito. Sono convinto che la strada iniziata nel 2012 sia quella giusta e ci ho messo la faccia, ma il mio primo pensiero è il bene del territorio»

Ci crede Minucci.

«Noi questa battaglia si vince, ne sono sicuro. Alessandro Tomasi queste elezioni le vince, come ha vinto a Pistoia quando era 20 punti sotto».

Aperitivo giovedì 9 alle 18,30 alla sala Eden

Giovedì 9, dalle 18,30, Luca Minucci aspetta i suoi sostenitori e i simpatizzanti alla sala Eden per un aperitivo di chiusura della campagna elettorale. Poi il venerdì sono tutti a Firenze con Giorgia Meloni.

  • Contenuto elettorale a pagamento – Committente responsabile Federico Mensi

 

Autore

Riproduzione riservata ©

pubblicità

Condividi su

Articoli correlati

© 2021 PARMEDIA SRL – Via Cesare Battisti 85, 58100 – Grosseto – P.I.V.A. 01697040531
Tutti i diritti riservati.