GROSSETO. Acque sempre più agitate nella Lega. A Grosseto, ma non solo. Tutta la Toscana del Carroccio è in fibrillazione, lo scontro fra i ceccardiani e i vannacciani non ha ancora consentito di completare il quadro delle candidature per le regionali.
E proprio oggi, lunedì 18, è previsto un confronto fra Salvini, il generale Vannacci e Luca Baroncini, segretario regionale della Lega, per cercare una difficile via d’intesa. Perché al di là delle candidature, collegio per collegio, i posti reali in consiglio regionale sono 2, massimo 3 se il generale porterà un aumento dei consensi. Questo in caso di vittoria di Eugenio Giani, diverso sarebbe con una vittoria del centrodestra che, però, al momento pare assai difficile. Staremo a vedere.
È chiaro che il braccio di ferro sulla Toscana parte da Roma. Dove il generale potrebbe far valere un’affiliazione, chiamiamola così, di parte dei parlamentari della Lega.
In particolare l’ala vannacciana, in testa il generale in persona, spinge per la candidatura del pietrasantino Massimiliano Simoni, ex candidato (per Fratelli d’Italia) sindaco a Pietrasanta, poi passato, nel maggio 2024, nelle fila di Vannacci, con cui ha condiviso un’esperienza nella Folgore. E vorrebbe un listino bloccato, con lui capolista.
Il quadro dei nomi, quindi, è tutto da definire. E non è escluso che, in caso di rottura, la componente legata a Susanna Ceccardi possa scegliere di non candidare nessuno. E tutto il partito potrebbe esplodere.
I tempi sono stretti. Le liste circoscrizionali comprensive delle eventuali liste dei candidati regionali nonché le candidature alla carica di presidente della giunta regionale devono essere presentate rispettivamente agli Uffici centrali circoscrizionale e all’Ufficio centrale regionale dalle ore 8 del 30º giorno sino alle ore 12 del 29º giorno antecedente la data fissata per la votazione, quindi dalle ore 8 del 12 settembre alle 12 del 13 settembre.
Ma è chiaro che le liste devono essere definite qualche giorno prima.
Lega, il caso di Grosseto
In questo contesto uno dei casi più spinosi è quello di Grosseto, dove i vannacciani Vasellini e Bragaglia hanno ingaggiato un duello all’arma bianca con il commissario provinciale Andrea Maule. Il primo, peraltro, si è iscritto alla Lega on line. Il secondo iscritto non è, al momento, e solo il direttivo regionale potrebbe dare il via libera.
Non scontato, anzi.
Espletato questo difficile passaggio, l’ingresso nel gruppo consiliare è poi subordinato al via libera del capogruppo Gino Tornusciolo, come da regolamento comunale. E anche questo è tutt’altro che scontato.
Perché l’impressione è che, al di là della linea politica, ad essere deteriorati siano i rapporti personali.
Tornusciolo: «Hanno perso la bussola»
Infatti proprio sullo scontro fra Maule e Vasellini e Bragaglia, al quale ha fatto seguito una precisazione dell’Amministrazione comunale, in particolare sui contributi alla Deceris, associazione che ha già dato mandato a un legale di querelare i due, interviene anche il capogruppo della Lega in consiglio, Gino Tornusciolo.
Che, punto per punto, replica piccato. Non senza mettere altra benzina sul fuoco, soprattutto quando dice che l’unica volta che la giunta ha erogato un contributo diretto a un’associazione, questo è andato all'(ex) moglie di Andrea Vasellini…
«Che avessero perso la bussola, o che forse non l’abbiano mai avuta – scrive Tornusciolo – è sempre stato un fatto conclamato. Che arrivino a scrivere un comunicato pieno di idiozie resta, anche questo, un fatto. E che tali idiozie possano essere facilmente smentite (cosa già avvenuta da parte dell’Amministrazione) è, e resta, un altro fatto. Ma siccome qui si parla di coraggio, è arrivato anche il momento di sbattere in faccia ai consiglieri Vasellini e Bragaglia una cruda realtà che si ostinano a non vedere. Prima pensavo fosse per mera opportunità politica, ora temo che semplicemente non ne abbiano la capacità».
«Passiamo quindi a rispondere punto per punto, come dicono loro».
«1 – La Lega Provinciale ha una struttura ben definita, con cariche sancite dagli statuti e nominate dagli organi regionali:
- Commissario provinciale: Andrea Maule
- Commissario comunale: Arturo Bartoletti
- Responsabile Enti Locali: Luca Grisanti
- Responsabile organizzativo: Gino Tornusciolo
- Responsabile tesseramento: Paola Piu
A seguire, ci sono i responsabili dei dipartimenti e i militanti. Se un comunicato è firmato “Lega”, lo firma il partito provinciale nella sua interezza. Altro che mancanza di firme: ce ne sono anche troppe».
«2 – Sulla questione Deceris/Casapound: l’Amministrazione ha già chiarito ogni aspetto. Per eccesso di zelo, provvederemo comunque a fornire ulteriori chiarimenti anche nelle sedi opportune.
A memoria va anche ricordato che l’unica volta in cui la giunta ha erogato un contributo diretto a un’associazione è stato in occasione della Festa dello sport, organizzata dalla moglie del consigliere Vasellini (delibera n. 370 del 14 settembre 2023), un’operazione che è costata al Comune 11.230 euro».
«3 – Riguardo alla mia presenza in consiglio comunale: ho fatto ingresso due volte in consiglio per surroga. Anche qui, si mente e si sbagliano i conti. Alla mia prima elezione, sono stato il secondo più votato della lista con 246 preferenze. Alla seconda elezione, sono entrato in consiglio dopo le dimissioni di Pacella. Vasellini, nel suo miglior risultato, non ha mai superato i 221 voti».
«4 – Sulla chiusura della moschea: anche qui si mente spudoratamente. La moschea abusiva in via Trento è stata chiusa con una determina dirigenziale che contestava l’utilizzo dei locali affittati come luogo di culto esclusivo. La polizia municipale, dopo mesi di monitoraggio, ha verificato che all’interno non si svolgeva alcuna attività diversa dalla preghiera. Altro che esposti per la gente sul marciapiede. Tutto è documentabile e perfettamente pubblicabile».
«5 – Sull’intervento dell’esercito in città: il ministero dell’Interno ha deciso di rafforzare il presidio alla sinagoga di Pitigliano a seguito del conflitto in Medio Oriente. In Prefettura arriva la notizia dello stanziamento di 15 militari. Vasellini, opportunisticamente, presenta un ordine del giorno che viene votato a maggioranza. Dal voto in consiglio all’arrivo dei militari passano pochissimi giorni, troppo pochi perché il documento possa essere arrivato anche solo alle scrivanie ministeriali a Roma. Il quieto vivere politico ha fatto sì che si lasciasse a Vasellini il merito dell’operazione, anche se tutti gli addetti ai lavori conoscono perfettamente come stanno le cose».
«I fatti, e non le illazioni, sono facilmente dimostrabili: dagli atti firmati, dalle date sui documenti, dalle attività svolte dagli assessori e dagli uffici».



