GROSSETO. Se il Pd vive un mondo al contrario, lo diciamo da tempo, figuriamoci chi lo slogan l’ha creato, irrompendo a gamba tesa nella politica nazionale e, a cascata, locale. Così accade che nel collegio di Grosseto per le regionali del 12 e 13 ottobre la Lega schiera 4 candidati tutti riconducibili alla corrente del generale Roberto Vannacci.
Gli altri, quelli che fanno riferimento a Salvini, in lista non ci sono.
E non ci sono per scelta, perché hanno deciso di chiamarsi fuori quando la proposta iniziale avrebbe riservato loro solo il 3° e il 4° posto nella lista. Una proposta irricevibile, ha scritto Maule a Salvini, quindi nessuno è entrato nel listino.
E i leghisti della prima ora, chiamiamoli così, si faranno strappare un braccio prima di votare un vannacciano, nelle chat più o meno private c’è chi si dice pronto a dare il voto a Luca Agresti e chi a Luca Minucci, o chi andrà al mare, se il tempo lo permetterà. Almeno le voci sono queste. Un bel clima nella Lega, non c’è dubbio.
Ma andiamo ai nomi.
Nel listino c’è Andrea Vasellini, che ha tappezzato la città di cartelloni “Scrivi Vasellini, ma si legge Vannacci“, ancora prima dell’ufficialità. Lui era sicuro, ha un filo diretto con il generale, quindi niente da dire sulla pubblicità anticipata. Va detto che sulla scheda i nomi ci sono già stampati, quindi non c’è niente da scrivere, ma solo da fare una X, ma sono dettagli.
Poi ci sono due donne. Una è Elisa Brinchi Giusti, tecnica radiologa dell’Asl, l’altra è Maria Rosaria De Lucia, che lavora in tribunale. Il quarto è un giovanissimo, classe 2004, Emanuele Baroli che in pochissimi conoscono. Ma, del resto, nonostante l’entrata a gamba tesa nella politica del generale Vannacci, non è comunque facile trovare candidati a poca distanza dall’esplosione del “mondo al contrario”.
Certo la corsa a un posto in consiglio è durissima per tutti, anche per il capolista Vasellini. Perché, di fatto, la Lega regionale ai territori ha lasciato le briciole, cioè un posto. Due in caso di miracolo elettorale.
Infatti i posti, in caso di vittoria di Giani, sia chiaro, dovesse avvenire un altro miracolo, cioè la vittoria di Tomasi, sarebbero diversi i numeri, ma non siamo nella Betlemme di 2000 anni fa, sono solo 2. E uno è già assegnato, perché c’è il listino bloccato sul primo nome, un altro vannacciano, Massimiliano Simoni, di Pietrasanta, collegio di Lucca, ex fratelli d’Italia. Tanto che anche l’ex commissario provinciale della Lega a Grosseto, il viareggino Massimiliano Baldini, si è chiamato fuori.
La diaspora del carroccio è in atto in tutta la Toscana.
Il gran rifiuto di Andrea Maule: «Proposta irricevibile»
Non scomodiamo Celestino V e il suo gran rifiuto di dantesca memoria, ma il “noi non ci stiamo” e “col c…. che vannaccizziamo la Lega Toscana” di Andrea Maule, nuovo commissario provinciale della Lega, farà discutere a lungo.
Per capire bisogna andare con ordine. Il partito aveva comunicato la disponibilità di tutti gli iscritti a candidarsi. Ci poteva stare anche il nome di Riccardo Megale, che alle ultime comunali con la Lega aveva preso 790 preferenze, così come avrebbe avuto un senso la candidatura di Walter Capitani, arrivato a 504 all’Argentario con la lista di Priscilla Schiano, terza ipotesi poteva essere la storica militante Paola Piu.
Ma quando dalla Lega nazionale è arrivata la proposta Maule è saltato sulla sedia. Perché l’ipotesi prevedeva al 1° posto Cinzia Garofalo, milanese e grossetana di azione, peraltro neppure tesserata, vannacciana e al 2° posto Andrea Vasellini, vannacciano pure lui, iscritto alla Lega da poche settimane. Solo al 3° e 4° posto due candidati della lega salviniana, Paola Piu e Walter Capitani.
Maule ha convocato una riunione e la decisione è stata di chiamarsi fuori: candidate chi vi pare, noi non ci stiamo.
Alla riunione erano presenti i commissari delle sezioni Grosseto (Arturo Bartoletti), Alta Maremma (Paolo Pazzagli) e Follonica (Gino Tornusciolo, anche capogruppo del Comune di Grosseto), il segretario della sezione Amiata (Gilberto Alviani), insieme all’assessore del Comune di Grosseto (Riccardo Megale), al responsabile provinciale del tesseramento (Paola Piu), al responsabile Enti locali (Luca Grisanti), a un membro del direttivo regionale (Luca Salvadori), al consigliere provinciale e commissario della sezione Colline dell’Albegna (Walter Capitani) e a storici militanti che hanno ricoperto incarichi amministrativi nei comuni maremmani (Maria Rosa De Masi, Simona Bertelli).
«Non possiamo non rilevare – scrivono in una lettera indirizzata a Salvini – l’assoluta sproporzione e incoerenza della proposta: due figure estranee o appena entrate nella Lega vengono collocate davanti a due candidati che rappresentano la militanza, la continuità e l’identità del movimento in provincia di Grosseto. Il confronto è stato ampio, serio e partecipato, e il responso è stato unanime, fermo e deciso: la proposta è irricevibile».
«Vannacci individui quattro candidati della propria corrente»
«I militanti e gli amministratori di Grosseto – prosegue la lettera – ritengono che, stante così le cose, l’unica strada percorribile è che il vice segretario nazionale, on. Roberto Vannacci, individui quattro candidati della propria corrente e li faccia correre autonomamente alle imminenti elezioni regionali».
«In questo contesto, non posso non richiamarmi alle parole del presidente Attilio Fontana, Governatore della Lombardia e storico leghista, che ha avuto il coraggio di denunciare con chiarezza
il rischio di “vannaccizzare” la Lega. Lo stesso grido di allarme è arrivato dal consigliere regionale uscente Massimiliano Baldini, che ha rinunciato alla più che meritata ricandidatura proprio perché non si riconosce in questa deriva. La sezione provinciale di Grosseto, con altrettanta fermezza e parafrasando il Governatore Fontana, ribadisce che col c…. che vannaccizziamo la Lega Toscana».
«Sia chiaro: anche la sezione di Grosseto, che mi pregio di rappresentare, con questa nota non vuole esprimere una presa di distanza dal movimento e tanto meno da Matteo Salvini, al quale
confermiamo la nostra vicinanza, la nostra stima e la nostra piena riconoscenza per quanto ha fatto, e farà, per la Lega Toscana. La Lega a Grosseto continuerà a lavorare con coerenza e lealtà, difendendo il sacrificio e l’impegno di chi ha fatto grande questo movimento. Ma non possiamo accettare che l’esperienza, la militanza e la storia dei nostri dirigenti vengano calpestate per logiche estranee al territorio».
Lega Grosseto: «Mai pensato di appoggiare candidati di altri partiti. La nostra posizione è chiara»
In merito a quanto riportato da alcuni organi di stampa, secondo i quali la Lega Grosseto sarebbe pronta ad appoggiare candidati espressione di altri partiti della coalizione, il commissario provinciale Andrea Maule smentisce categoricamente:
«Non abbiamo mai neppure preso in considerazione l’ipotesi di sostenere candidati di altri partiti. La Lega Grosseto ha già espresso, in maniera chiara e pubblica, la propria posizione in merito alle prossime elezioni regionali: la nostra battaglia è interna alla Lega e riguarda il rispetto della storia, della militanza e dell’identità del nostro movimento in Maremma. Ogni ricostruzione che ci attribuisce aperture verso candidature esterne è priva di fondamento e del tutto fantasiosa».
«La Lega Grosseto conferma quindi la linea già comunicata: difendere il lavoro dei propri militanti, la continuità del movimento sul territorio e la lealtà verso il partito e Matteo Salvini».
Cinzia Garofalo: «Non mi interessa entrare in politica»
Queste invece le parole di Cinzia Garofalo, citata nella lettera come possibile candidata in quota Vannacci.
«Leggo di essere candidata nella lista della Lega in quota Vannacci, addirittura come capolista a Grosseto, per le prossime elezioni Regionali. Vivo in Toscana da cinque anni per lavoro, lombarda di nascita, e, nonostante io sia stata contattata da diverse correnti politiche per candidarmi non intendo entrare in politica. Ringrazio chi ha pensato probabilmente di poter investire su di me, ne sono lusingata, ma l’unica politica che mi interessa è quella professionale».




