PORTO SANTO STEFANO. «Mi chiamarono alle 4.30 del mattino: la mia ex moglie. Non voleva dirmelo, mi disse solo che mamma se n’era andata».

È stata quella chiamata, nel pieno del silenzio della notte, a segnare una frattura profonda nella vita di Marc Di Maggio. Il dolore, il vuoto, la rabbia: sentimenti che avrebbero potuto consumarlo, si abbatterono su di lui in un attimo. Invece, divennero il motore di un cambiamento radicale.

Era il 2017 quando la morte violenta della madre, Anna Costanzo, uccisa dal compagno Alberto Novelli con il cavo di alimentazione della stampante che la coppia aveva in casa, scosse profondamente la comunità di Porto Santo Stefano. Da allora, per Marc, non esistono più “prima” e “dopo”, ma  solo un cammino in ricostruzione.

Il “prima” che era vita ma apparente vuoto

Marc Di Maggio, prima del terribile femminicidio della mamma Anna, viveva una vita che molti invidierebbero. Era arrivato 21 anni fa in Florida per lavorare nel settore nautico. A Miami, il primo lavoro fu quello della costruzione di una nave. Poi con il tempo è arrivato a ricoprire il ruolo di product manager per una grande compagnia di yachts, prima ancora di diventare comandante di imbarcazioni di lusso. 

Viaggi, avventure in mare, una vista spettacolare dal suo appartamento nel cuore di Miami, la famiglia. Ma quell’apparenza si sgretolava sotto il peso delle ferite interiori. 
Dopo la tragedia, in Marc è affiorata la consapevolezza che quella vita non bastava: voleva qualcosa di più autentico, radicato, utile.

Dopo il femminicidio della mamma, Marc ha vissuto due anni da solo in barca, prima di dedicarne altri due ad incontrare i detenuti nelle carceri degli Stati Uniti. Cercava qualcosa in quelle storie al limite, dopo aver perso sua mamma. Incontrava uomini che avevano ucciso, così come aveva fatto Alberto Novelli. Ma quello che cercava Marc non era fuori, non era in quelle storie. Ce l’aveva nel cuore. «Me lo disse uno di quei detenuti – spiega – Quello che cercavo non era lì, in quelle prigioni. Ma era dentro di me». 

Il crollo e la rinascita spirituale

La rabbia, l’abbandono e la disperazione non rimasero sopiti per sempre: Marc decise di guardarle in faccia. Partecipò a ritiri spirituali, full immersion nella natura, cerimonie con ayahuasca (ne ha fatte oltre 150), viaggi nella giungla. Esperienze che non sono state semplici fuhe, ma tentativi di guarigione. 

Durante un ritiro di tre giorni, la sua capacità di ipnotizzare emerse quasi spontaneamente. Iniziò a sperimentare con casi estremi: «Sei persone che volevano togliersi la vita – racconta – mi dicevano che ero la loro ultima occasione». Ancora oggi sono vivi. Per lui, quella è stata la conferma che stava percorrendo la strada giusta.

La nuova missione: ipnosi innovativa e app Beyond Your Mind

Marc, da quel momento, si è rimesso a studiare. Ha frequentato l’Università dell’ipnosi negli Stati Uniti e ha cominciato a vivere la sua  seconda vita. Reinventando l’ipnosi stessa in chiave spirituale. 

Lo scopo è quello di trasformare paure, insicurezze, traumi non risolti. «Molte persone mi dicono che la mia voce le aiuta a dormire o a ritrovare calma», spiega Marc.

Proprio per superare il limite della presenza fisica, ha creato l’app “Beyond Your Mind”, una piattaforma con sedute in italiano e inglese. «Tante persone che si sono fatte ipnotizzare da me mi dicevano che avevano bisogno della mia voce – spiega – così ho deciso di creare questa app che serve per affrontare i momenti di ansia e tensione che possono esserci durante la giornata». App che presto sarà rilasciata anche per i clienti degli studi dentistici (prima, durante, dopo), e in un’ottica futura, sessioni dedicate al benessere post partum.

Lo studio a Naples, gli studi, la formazione

La transizione verso questa attività non è nata dal nulla. Marc ha studiato l’ipnosi a livello accademico: alcuni professori hanno condiviso la sua visione, non senza ostacoli da parte della preside.
Ha trasferito il suo centro a Naples, attivando collaborazioni con grandi realtà. Da quel quartier-base gestisce retreat, coaching, ipnosi, percorsi di trasformazione.

L’associazione Nostos e il progetto in Parlamento

L’impegno sociale di Marc non si ferma all’ipnosi: con l’associazione Nostos (dal greco “ritorno a casa”), si dedica alla ricerca di persone scomparse, supportando familiari, collaborando con le istituzioni.

Il 23 ottobre prossimo sarà in Parlamento per presentare un nuovo progetto legato alla missione di Nostos. In contemporanea, è prevista l’uscita del suo nuovo libro (21 ottobre, se tutto va bene), che racconterà il percorso di rinascita e risveglio interiore di Marc Di Maggio, che non è soltanto una figura mediata da racconti. È un uomo che ha attraversato la notte, ha abbracciato il silenzio e ha scelto di trasformare quel vuoto in spazio di ascolto e cura per gli altri.

Con Beyond Your Mind, lo studio a Naples, l’associazione Nostos e un nuovo libro in arrivo, Marc lancia un messaggio: non importa quanto profonda sia stata la ferita: c’è sempre la possibilità di ricreare, reinventare, risorgere. «Ti metti le cuffie, prendi un bel respiro, e parti. C’è da capire quanto si può guardare dentro di sé, quanto si è disposti a farlo», conclude.