VAL DI CORNIA. La protesta dei farmacisti non si ferma, regione dopo regione, i farmacisti di tutta Italia scendono in piazza per manifestare.
Il contratto dei dipendenti delle farmacie è scaduto ad agosto del 2024, ad oggi la perdita del potere d’acquisto è pari al 30%. L’ultimo rinnovo risale al 2021, avvenuto dopo ben otto anni di attesa, e che ha lasciato delusi i farmacisti che si sono visti arrivare soli 80 euro lordi in più in busta paga, senza peraltro riconoscere loro alcuna vacanza contrattuale.
A breve verrà fatta una mobilitazione anche nelle città toscane. I tempi e i modi devono ancora essere stabiliti, ma stanno facendo con i sindacati riunioni per decidere le varie modalità.
Anche nella Val di Cornia e in Maremma coloro che scenderanno in piazza a manifestare non mancheranno.
Farmacisti in mobilitazione
Il contratto di lavoro impegna i farmacisti 40 ore a settimana nelle farmacie private.
Oltre alla semplice consegna dei medicinali, negli ultimi anni, le mansioni dei dipendenti sono aumentate a dismisura.
Alla maggiorazione delle mansioni, però, in concomitanza del rinnovo del contratto, non viene corrisposto un aumento salariale adeguato.
Le sigle sindacali denunciano la mancanza di disponibilità di Federfarma ad accogliere le loro proposte per migliorare le condizioni lavorative. Il nodo principale resta la distanza sugli aumenti salariali: Federfarma ha proposto un incremento di 120 euro mensili spalmato su tre anni, una cifra che i sindacati giudicano “totalmente inadeguata” rispetto alla loro richiesta di 360 euro.
La farmacista: «Siamo un presidio per la salute pubblica»
Le parti coinvolte nel rinnovo del contratto sono i sindacati, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, dall’altra c’è la Federfarma, la federazione che comprende tutti i titolari delle farmacie private italiane.

Quali siano le reali condizioni di questa categoria di lavoratori, lo spiega una farmacista di Piombino, Simona Brogi, che svolge questa professione con passione da oltre 30 anni. Laureatasi nel 1992, ha prestato servizio prima alla Comunale di Campiglia Marittima, poi a Piombino dal 1993.
«Siamo inquadrati come esercenti di attività commerciale, quando, invece, siamo diventati, soprattutto dal periodo Covid in poi, un primo presidio di tutela della salute pubblica, spesso molti cittadini si rivolgono al farmacista per risolvere problematiche di salute, chiedere consiglio sulle terapie e sulle patologie».
«Ci occupiamo di gestire prenotazioni e visite come il Cup – continua -, possiamo fare analisi, tamponi e vaccinazioni, dobbiamo andare verso una farmacia dei servizi, ma non ci viene riconosciuta un’adeguata remunerazione per le nostre crescenti responsabilità».
La protesta dei farmacisti si fa sentire sempre di più a partire dagli inizi di febbraio, quando hanno preso il via le trattative sul contratto che hanno preso in esame alcuni aspetti relativi a permessi, diritti per malattia e la maternità. Quando si è arrivati, però, al tema riguardante l’aumento contrattuale, che dovrà coprire i prossimi tre anni di servizio, sono iniziati i problemi.
La conclusione è che il contratto verrà rinnovato con un anno di ritardo e con l’aumento da parte di Federfarma di soli 120 euro mensili lordi, che corrispondo a poco meno di 70 centesimi l’ora.
Davanti ad un così misero aumento, Federfarma si cristallizza; pretendendo però la farmacia dei servizi, con vaccinazioni, prenotazioni delle visite, esami del sangue.
Si va, dunque verso una farmacia dove i servizi a disposizione del cittadino saranno sempre più variegati, al contempo però non si vuole retribuire il farmacista in modo consono alle responsabilità richieste.
Mancano i farmacisti in Val di Cornia
Un altro problema riguarda il numero di farmacisti da poter assumere, una carenza da non sottovalutare:
«Purtroppo questo tipo di impiego, sia per l’impegno orario, 40 ore a settimana con orario spezzato, che il poco riconoscimento salariale allontana i giovani laureati da una professione che, invece, regala molto dal punto di vista umano e relazionale – conclude Brogi-. I giovani farmacisti sono sempre meno e sempre più spesso si rivolgono ad altre professioni che lasciano loro maggior tempo libero».
In Toscana le farmacie sono 1.246, di cui 1.014 private e 232 pubbliche, complessivamente una ogni 2939 abitanti.
Quelle private sono 102 in provincia di Livorno e 78 in quella di Grosseto.
Quelle pubbliche fanno capo a Piombino alla Società gestione servizi e sono 3, 1 a Campiglia è gestita da Sefi, 1 a San Vincenzo è gestita dal Comune.
A Grosseto Farmacie Comunali gestisce 7 farmacie, Afm a Follonica 2, 1 a Castiglione è gestita dal Comune.
Una proposta cristallizzata
Per altri 4 incontri il sindacato con forza ha dichiarato che 120 euro lordi in più al mese non erano sufficienti, ma Federfarma non molla e resta fermo sulla sua posizione.
Dopo questo ennesimo inutile confronto, il sindacato ha abbandonato il tavolo delle trattative.
In un tentativo di riconciliazione successivo, avvenuto a fine maggio, la proposta Federfarma è rimasta invariata. L’incontro è andato, dunque, di nuovo a vuoto.
Le proteste
Le proteste sono indette da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, e denunciano la stasi nelle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto nell’agosto 2024.

Circa 300 i farmacisti che si sono mobilitati davanti alla prefettura in Sardegna, così anche in Umbria e, proprio ieri, venerdì 20 giugno, a Bologna, sono stati più di 200 coloro che sono scesi a manifestare, dalle13 alle 15, in via Garibaldi, proprio di fronte alla sede di Federfarma. La partecipazione è andata oltre ogni aspettativa e riconosciuta anche dalla federazione che li ha ricevuti.
A breve seguiranno per i farmacisti e le farmaciste di tutta la Val di Cornia assemblee per informare delle modalità delle mobilitazioni.
«L’intenzione – rende noto la Fisascat di Livorno – è quella di attivare sulla Val di Cornia e su tutto il territorio livornese assemblee e mobilitazioni a sostegno della vertenza nazionale per il rinnovo del Ccnl Federfarma».
La manifestazione di Bologna è un chiaro segnale della crescente frustrazione e della determinazione dei farmacisti a ottenere un rinnovo contrattuale che rispecchi il loro valore e le attuali esigenze economiche.
Seguiranno altre manifestazioni, a breve anche in Toscana.
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Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.
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