VENTURINA TERME. “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita”, pare che abbia detto il grande filosofo cinese Confucio. Forse esagerava, ma nelle sue parole c’era – e c’è ancora – un fondo di verità: amare ciò che dà sostanza alle nostre giornate può davvero fare la differenza tra una vita affrontata con entusiasmo, pur nelle difficoltà, e una vita vissuta a metà.
Kathy Cazzuola ne è la prova vivente. Lo abbiamo capito subito, non appena l’abbiamo incontrata per la prima volta all’Arca di Noè – la lavanderia industriale che Kathy ha aperto in via dei Muratori a Venturina Terme. Lì, in un grande capannone dai soffitti altissimi, circondata da pile di biancheria accatastata, pulita e profumata, in mezzo alle persone che la aiutano a portare avanti la sua attività, Kathy si è presentata per quello che è: una persona – una professionista – che ancora oggi non esita a rimboccarsi le maniche e a mettersi in prima linea, ogni giorno, perché consapevole di aver scelto il proprio mestiere.
Di averlo prima intuito, e poi costruito con coraggio nel corso di questi ultimi venti anni, un cambio di biancheria alla volta.
Da piccola impresa di pulizie a grande lavanderia industriale
Nel 2002, Kathy decide di mettersi in proprio. Ma la sua storia comincia prima, mentre è ancora una ragazza tra i banchi di scuola: «Frequentavo l’IPS a Piombino. Poi, dopo i primi tre anni, ho deciso di fermarmi. Mi sono trasferita all’Elba e mi sono iscritta alla scuola alberghiera», ci racconta Kathy. «Ero già alla ricerca della mia indipendenza. Dopo il diploma alberghiero, però, sono tornata all’IPS per portare a termine ciò che avevo iniziato».
Nessuno la costringe, sia chiaro. È Kathy che prende le decisioni, e che dimostra di avere la stoffa per farcela. Per fare cosa, lo scoprirà più tardi. Nel frattempo, come si era prefissata, conclude il suo percorso all’IPS. Neanche il tempo di diplomarsi, ed è già a lavoro: «Sono entrata in una ditta di pulizie, e forse ci sarei anche rimasta, chi lo sa. Poi però sono subentrati dei problemi, e allora ho deciso di buttarmi: nel 2002, ho aperto la mia impresa di pulizie».
Inizia così l’avventura di Kathy nel mondo dell’imprenditoria – con una piccola ditta che in breve tempo conquista la fiducia di tanti clienti e che nel corso di due anni si consolida a tal punto da poter cominciare a crescere. «Le cose andavano bene, e allora abbiamo deciso di aprire anche una lavanderia a gettoni in via della Resistenza, a Piombino», prosegue Kathy. «Finché i nostri clienti ci hanno dato un’idea. Anzi, in verità l’avevamo già avuta. Loro però ci hanno sicuramente aiutato a trovare il coraggio di metterla in atto».
E con questo arriviamo, finalmente, al capannone in zona industriale a Venturina Terme. O meglio, a una parte di esso. Perché l’idea venuta a Kathy (e ai suoi clienti) gira intorno a un’evoluzione piuttosto naturale della sua attività. In fondo, da lavanderia a gettoni a lavanderia industriale il passo non è poi così lungo. «Nemmeno brevissimo», commenta Kathy sorridendo. «All’inizio abbiamo dovuto fare grandi sacrifici. In termini economici, per l’acquisto della prima parte di capannone e delle prime attrezzature, e anche in termini di impegno. Per farvi capire, capitava che lavorassimo anche venti ore al giorno. Se me lo chiedete oggi, però, ne è valsa la pena». E noi non lo mettiamo in dubbio.

Un punto di riferimento da Viareggio a Roma
Ed eccoci tornati, finalmente, ai giorni nostri. Al punto in cui la storia di Kathy e dell’Arca di Noè si ricongiunge al presente. Nel capannone che oggi, rispetto al 2003, ha raddoppiato il suo volume ed è arrivato a ospitare 4 linee di stiraggio, 4 piegaspugne, 2 lavacontinue di ultima generazione. Macchinari all’avanguardia, che denotano quanto Kathy abbia continuato – e continui ancora – a investire su se stessa e sulla sua impresa. «Per avere successo nei progetti che ci stanno a cuore, credo che sia necessario guardare sempre al futuro e non aver paura di rinnovarsi, di reinventarsi», dice Kathy.
Prima di acquisire la seconda metà del capannone che ospita l’Arca di Noè, in effetti, c’è stato un momento in cui Kathy ha capito di aver raggiunto la capacità massima di lavoro. «Avremmo potuto fermarci – ci spiega – ma non l’abbiamo fatto. Dalla Val di Cornia siamo arrivati in altre aree della Toscana. Poi, siamo usciti dai confini della nostra regione. Oggi, seguiamo strutture in un’area che va da Viareggio a Roma».
E se l’Arca di Noè si è impegnata – e si impegna ancora – a espandere i propri orizzonti, è anche per garantire un flusso di lavoro più costante, sempre meno vincolato ai ritmi della stagione estiva. «Chi abita e conosce il nostro territorio lo sa: in molti settori, la maggior parte del lavoro si concentra nell’arco di pochi mesi. Noi puntavamo a un obiettivo diverso. Per questo, a costo di spingerci un po’ più lontano, abbiamo preso contatti con attività che vivono la stagione invernale e siamo arrivati fino a Roma – un luogo che non conosce stagionalità. Così ci teniamo occupati tutto l’anno, e possiamo assicurare una stabilità ai nostri collaboratori», dice Kathy.

Servizi su misura, pensati per chi accoglie
Nel corso degli anni, l’Arca di Noè ha costruito il proprio valore attorno a una promessa tanto semplice quanto importante: offrire un servizio che sappia adattarsi alle esigenze reali dei clienti. Oggi, quella promessa è diventata realtà. Lavaggio e noleggio biancheria sono il cuore dell’attività, rivolti non solo al settore dell’accoglienza e della ristorazione, ma anche a realtà complesse come RSA, strutture sanitarie e perfino navi da crociera.
«Ogni cliente ha le sue esigenze specifiche – spiega Kathy – nei tempi, nei volumi, nella tipologia di biancheria. Il nostro obiettivo è quello di soddisfarle tutte, assicurandoci che riceva un servizio all’altezza delle aspettative per affidabilità, puntualità e cura dei dettagli».
E se oggi la lavanderia industriale rappresenta la parte più visibile e strutturata dell’Arca di Noè, Kathy non ha certo dimenticato le sue origini. Una parte della sua attività, infatti, è ancora dedicata alle pulizie, e viene gestita con la stessa attenzione e passione di sempre. Perché, come ci è stato raccontato, tutto è cominciato da lì. E ogni viaggiatore, per quanto possa andare lontano, non dimentica mai da dove è partito.

Uno sguardo al futuro
Nel raccontare la storia dell’Arca di Noè, è impossibile non nominare le persone che l’hanno scritta e continuano a scriverla, ogni giorno. A cominciare da Massimo Bettaccini, il marito di Kathy, che si occupa della manutenzione dell’intera struttura. Ma anche delle tante collaboratrici e collaboratori che, negli anni, hanno creduto nel progetto di Kathy e continuano a farlo. «Senza di loro, niente di tutto questo sarebbe stato possibile», sottolinea Kathy. «Ed è grazie al loro supporto se ancora oggi L’Arca di Noè può guardare al futuro».
Un futuro che lascia intravedere nuove sfide e, soprattutto, nuove relazioni. Le porte dell’Arca di Noè sono sempre aperte a chiunque cerchi un servizio affidabile, flessibile e costruito su misura, e a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco, entrando a far parte della squadra di Kathy. E nel frattempo, l’Arca di Noè continua a navigare con una rotta chiara e ben precisa: crescere, senza perdere mai di vista ciò che conta davvero.
Via dei Muratori 22, 57021 Venturina Terme
Autore
-
Maremma Oggi nasce dall'idea di Guido Fiorini e Francesca Gori Notizie in tempo reale, turismo, economia, sport, enogastronomia, ambiente, informazione MaremmaOggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli