FOLLONICA. Si chiude con la “recita in musica” di domenica 7 settembre la XV edizione del Festival delle Viole di Gerfalco e Montieri.
In scena la musica preferita dal Re Sole
Un’appuntamento importante per la città del golfo, che vedrà per la prima volta il Festival diretto da Alessandro Pierini debuttare sulle scene cittadine dopo aver richiamato sul territorio i maggiori violisti italiani ed esteri. Questa ultima serata sarà l’ennesimo tributo a Marin Marais, il più grande violista di tutti i tempi che ha ispirato e continua ad ispirare i professionisti della viola da gamba di tutto il mondo. La viola da gamba, che ha visto il suo periodo d’oro alla corte del Re Sole (Luigi XIV) è uno strumento antico utilizzato per lo più per l’esecuzione della musica barocca.
Alle 21,15 presso la sala Allegri del teatro fonderia Leopolda, Alberto Rasi e Lorenzo Bassotto porteranno quindi in scena a Follonica la recita in musica sulla vita di Marin Marais; Rasi, veronese e fondatore dell’Orchestra Barocca di Verona, è stato anche professore di Viola da Gamba al Conservatorio della sua città fino al 2020. Anche Bassotto è veronese: attore, autore e regista diplomato alla scuola regionale di teatro di Verona. La sua carriera lo porta come attore-regista in molti festival internazionali come quello di Avignone.
L’intervista al direttore artistico
Per capire meglio cosa andrà in scena domenica 7 settembre, abbiamo rivolto qualche domanda al direttore Alessandro Pierini.
Direttore, innanzitutto che sensazioni le dà il fatto di esordire per la prima volta nella sua città come direttore artistico?
«Sono molto contento di avere questa opportunità, per la quale vorrei ringraziare l’assessora alla cultura del comune di Follonica, oltre naturalmente al Parco Nazionale delle Colline Metallifere che ci ha sempre sostenuto con entusiasmo. Peccato non averlo fatto prima, ma credo che sarà comunque un’ottima occasione per far conoscere il Festival delle Viole e tutto quello che è stato fatto in questi ultimi quindici anni; oltretutto trovo molto naturale che ogni occasione culturale fatta in zona ricordi che siamo parte di un unico territorio, diverso ma con le stesse origini, affacciato in modo naturale sul Golfo di Follonica.»
La musica barocca è una tipologia di musica un po’ di nicchia, come si dice. Pensa che ci sia un auditorium preparato a questo genere?
«Sicuramente è un genere molto lontano da quelli proposti qui negli anni, ma non è detto che questo sia per forza un problema, anzi, dipende molto da come e cosa si propone. La commedia del 7 settembre per esempio non è stata scelta a caso: la musica è sì barocca, ma lo spettacolo proposto è alla portata di tutti perché non sarà esclusivamente apprezzabile per l’abilità del musicista o dell’attore, anzi; serberà delle sorprese e terrà lo spettatore attento e coinvolto. Un modo “leggero” di avvicinare chiunque abbia voglia di conoscere questo strumento e quel periodo storico in particolare; poi da lì, e un poco alla volta, sarà anche possibile pensare di poter proseguire con altri concerti e iniziative. L’importante, come del resto per ogni cosa, è non avere pregiudizi ma farsi guidare verso qualcosa che in questo contesto è decisamente nuovo.»
Sta forse lavorando a qualche nuovo progetto?
«In effetti sì, ma è ancora presto per parlarne. Intanto c’è da pensare alla serata di domenica che mi auguro possa essere un nuovo inizio per Follonica e per coloro che ci hanno seguito nelle scorse edizioni venendo fin su in montagna, a Gerfalco dove tutto è cominciato.»





