Fidejussione del Grosseto, Rusconi: «Chi vuole la fine della squadra tifa contro la città» | MaremmaOggi Skip to content

Fidejussione del Grosseto, Rusconi: «Chi vuole la fine della squadra tifa contro la città»

L’assessora risponde all’attacco dell’opposizione che aveva chiesto conto delle rate del mutuo non pagate dalla società: «Si tenta di infangare il mio nome ma sono tutte illazioni e accuse offensive»
L'assessora Simona Rusconi e il municipio di Grosseto
L’assessora al Bilancio Simona Rusconi e il Comune

GROSSETO. Dopo il consiglio comunale di lunedì 29 settembre, l’assessora al bilancio e alle entrate del Comune di Grosseto, Simona Rusconi, replica con decisione alle accuse mosse dalla minoranza e in particolare dal consigliere Giacomo Cerboni, suo predecessore.

La vicenda riguarda le rate del mutuo acceso dalla Us Grosseto 1912 nel 2018, tema su cui la minoranza aveva sollevato dubbi e polemiche. Nei giorni scorsi Cerboni e altri consiglieri avevano firmato una nota, criticando la gestione amministrativa e accusando l’assessora e Fratelli d’Italia di «atteggiamenti ritorsivi e provocatori».
👉 Qui il pezzo precedente con la posizione di Cerboni.

Rusconi: «Cerboni ormai è di sinistra»

«Ho atteso la doverosa quanto istituzionale risposta del sindaco alla interrogazione della minoranza – ha spiegato Rusconi – prima di rispondere alle insinuazioni lesive della mia professionalità e della mia onestà intellettuale. La nota diffusa da Cerboni e da altri consiglieri è intrisa di illazioni e falsità, con l’unico obiettivo di strumentalizzare la vicenda delle rate di mutuo della Us Grosseto per un attacco politico». 

Attacco politico che, secondo l’assessora Rusconi, avrebbe dovuto «dimostrare la cattiva gestione amministrativa da parte del Comune di Grosseto e dai suoi uffici. Nella nota, firmata da alcuni consiglieri di sinistra tra cui Giacomo Cerboni, perché come noto ormai il suo orientamento politico si è spostato di 180 gradi, si legge che l’assessore Rusconi e Fratelli d’Italia “avrebbero messo in difficoltà l’Amministrazione con atteggiamenti ritorsivi e provocatori”. Una tesi tanto assurda quanto offensiva non solo verso chi come me lavora ogni giorno con rigore e senso delle istituzioni ma anche verso tutto il personale comunale che opera con professionalità e dedizione». 

«Accuse offensive verso chi lavora con rigore»

Rusconi ha definito «assurde e offensive» le accuse rivolte all’amministrazione:
«Chi oggi parla in questi termini – ha detto – dimostra soltanto di temere un’amministrazione solida, capace di dialogare con il mondo produttivo e di ottenere risultati concreti, come quello di risollevare le sorti della squadra cittadina e di adeguare il centro sportivo, grazie a un investimento di tre milioni di euro da parte di un imprenditore privato».

Nella II commissione di Bilancio, sottolinea poi Rusconi, era stata sostenuta a gran voce, dalla stessa sinistra, che la decadenza dalla concessione fosse già avvenuta in automatico e che l’amministrazione dovesse intervenire senza indugio alla sottrazione del centro sportivo dalla disponibilità della soc. US Grosseto. «Anche questa interpretazione è stata prontamente smentita da quanto riportato in atti e regolamenti dell’Ente – aggiunge – Per contro preme rilevare che l’amministrazione ha agito immediatamente dal momento in cui è stata informata delle rate non pagate, espletando le operazioni di verifica degli atti con i dirigenti di settore e avviando il procedimento di “contestazione degli addebiti e assegnazione di un congruo termine per le controdeduzioni” così come previsto dall’atto di concessione e gestione dell’impianto comunale, proprio in tutela del patrimonio comunale.

Ricostruzione fuorviante

La ricostruzione fatta in aula dal consigliere Giacomo Cerboni, ex assessore al Bilancio del Comune di Grosseto, sarebbe stata quindi fuorviante. «La fuorviante narrativa della sinistra e del nuovo suo portavoce, il consigliere Cerboni, non può distogliere dal fatto che nessun investimento sarebbe stato possibile senza la garanzia dell’ente, proprietario dell’impianto sportivo, che adesso ha un enorme valore nel patrimonio del Comune di Grosseto, in luogo dell’insignificante importanza del campo sportivo di Roselle – dice ancora – Dal 2018, cioè dall’atto notarile di contrazione del mutuo pari a 3 milioni di euro, tra US Grosseto di Simone Ceri e banca TEMA, il Comune di Grosseto prestava una garanzia fidejussoria del 100% (circostanza necessaria in quanto proprietario del bene). La giunta era sempre quella del sindaco Vivarelli Colonna e la delega assessorile ai servizi finanziari ce l’aveva l’oggi consigliere Giacomo Cerboni. Non ci sono colpevoli da mettere alla berlina o ritorsioni, ma atti amministrativi dei quali tutti siamo consapevoli compreso l’assessore Cerboni che faceva parte della giunta del primo mandato e che oggi reclama le responsabilità della giunta attuale».

«Tentano di infangare il mio nome»

Dietro al documento dell’opposizione, ci sarebbe un tentativo di infangare il nome dell’assessora. Accusa questa, sostenuta anche dal sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna alla fine della seduta del consiglio comunale.

«Respingo con forza l’accusa di atteggiamenti ritorsivi e discriminatori con un maldestro tentativo di infangare il mio nome e il partito al quale liberamente ho deciso di aderire – dice Rusconi – Non esiste alcun atto, alcuna delibera, alcun provvedimento che possa minimamente avallare una simile illazione Si tratta di un attacco gratuito, politicamente scorretto e privo di fondamento, che mina la credibilità delle istituzioni e offende la dignità di chi amministra con serietà». 

E aggiunge: «Da quando ho accettato l’incarico mi sono comportata con la massima trasparenza, autonomia, nel rispetto del programma della coalizione della quale sono espressione. Il mio percorso politico è pubblico, lineare e risponde a un mandato amministrativo chiaro. La mia attività è tracciata negli atti e nelle delibere, non nei retro-pensieri o insulse insinuazioni della minoranza. Le insinuazioni al limite della diffamazione, verranno trattate nelle sedi idonee. Il confronto politico è legittimo, ma va condotto sui documenti e non su etichette o suggestioni. Chi spera nella fine della squadra di calcio a Grosseto, nel rientro della gestione al comune del centro sportivo, che il bilancio del Comune frani sotto i colpi delle rate da pagare, tifa contro la città pensando di averne un tornaconto elettorale. Saranno smentiti, come in consiglio comunale, dai fatti».

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