Dopo la bomba, il porto riparte. «Potrebbe succedere ancora» | MaremmaOggi Skip to content

Dopo la bomba, il porto riparte. «Potrebbe succedere ancora»

Tutto è andato come previsto per la rimozione dell’ordigno bellico trovato ieri al porto di Piombino. Ma quasi sicuramente non sarà l’ultimo
Il molo 1 dove è stata trovata la bomba (nel riquadro)
Il molo 1 dove è stata trovata la bomba (nel riquadro)

PIOMBINO. È rientrato nel pomeriggio di ieri giovedì 6 marzo l’allarme procurato dal ritrovamento di un bomba militare nelle acque del porto permettendo alle tante attività di riprendere il lavoro e tornare alla normalità.

Si trova in un luogo sicuro l’ordigno trovato ieri al porto

L’ordigno, che dopo un primo esame potrebbe addirittura essere della Grande Guerra, è stato infatti prelevato dagli artificieri di Piacenza, allertati ieri dalla Prefettura di Livorno, e portato in un luogo sicuro; da qui dopo attenti esami che ne stabiliranno il potenziale esplosivo, verrà deciso in che modo metterlo in sicurezza.

Potrebbe essere fatto brillare in mare, come in altro luogo sulla terra ferma.

Dell’operazione dovrebbero occuparsene gli artificieri della Marina Militare.

Il tenente di Vascello Paoletti: «Non è la prima volta»

«Non è la prima volta che succede – ci spiega il tenente di vascello Alberto Poletti, comandante della Capitaneria di Porto di Piombino dal 2022 -. E probabilmente non sarà nemmeno l’ultima».

«È capitato spesso di ritrovare ordigni simili nelle acque antistanti Piombino, come del resto su tutta la costa italiana, almeno dove ci fossero postazioni strategiche o fabbriche che finivano sotto il tiro degli avversari. Va anche considerato che la tecnologia di quei giorni non era certamente quella di oggi, precisa e affidabile; ne consegue che i tentativi potrebbero essere stati in numero maggiore rispetto a quelli previsti. »

Anche durante i lavori che negli anni hanno interessato il canale di Piombino, non ultimo quello del 2023 quando per mano di Terna con un investimento da 90 milioni di euro, fu steso un cavo di 37 chilometri sui fondali tirrenici per permettere all’isola di avere una rete elettrica più sicura e potente, capitarono situazioni simili.

In quei casi furono gli artificieri della Marina Militare ad intervenire per bonificare lo specchio di mare interessato dal ritrovamento.

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  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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