PIOMBINO. Il cancro è una realtà che evoca tra tutte un’emozione in particolare, la paura. Non solo in chi dalla neoplasia è colpito ma anche in tutti coloro che vivono attorno al malato. Se guardiamo i numeri, ogni anno ci sono circa 400mila nuovi casi in Italia.
Dal momento in cui la malattia viene diagnosticata, la vita di tutta la famiglia viene totalmente sconvolta. Ed è allora che il servizio offerto dalle cure palliative diventa fondamentale, con psicologi, medici, operatori sanitari e volontari che si mettono a disposizione per alleviare il dolore del paziente ed accompagnarlo verso il fine vita nel modo più dignitoso possibile, oltreché offrire il supporto necessario anche al resto del nucleo famigliare.
Le cure palliative nella Val di Cornia
La responsabile dell’equipe della Val di Cornia è Maria Elisa Fantei, su Piombino in particolare lavorano la dottoressa Sara Bernardini e Francesca Borghi, con la collaborazione di uno staff infermieristico altamente formato. La direttrice di zona è Laura Brizzi e il coordinatore sanitario è Franco Berti.
La direttrice della struttura aziendale di cure palliative dell’Asl Toscana nord ovest è suor Costanza Galli, 54 anni, originaria dell’isola d’Elba. Si è laureata nel 1997 in medicina e chirurgia all’università di Pisa. Si è poi specializzata in oncologia (2002), ha conseguito un master in Cure Palliative all’Università di Milano (2008). Dal 2009 lavora all’hospice dell’ospedale di Livorno. A febbraio nella sede dell’Hospice di Lucca all’interno della cittadella della salute Campo di Marte, l’associazione Don Franco Baroni le ha consegnato il Premio San Martino e le cure palliative 2024.
«Il numero di assistiti è aumentato ma dobbiamo ancora migliorare la conoscenza dell‘esistenza delle cure palliative – dice Costanza Galli – Tra le criticità che riscontriamo è che ancora veniamo chiamati tardi, quando il paziente è veramente grave. Il servizio dovrebbe essere, dunque, consolidato nella cultura della popolazione e bisognerebbe diffonderla maggiormente questa cultura anche nel mondo sanitario, perché l’attivazione del nostro servizio avviene in un momento troppo tardivo».
Costanza Galli: «Con l’apertura dell’hospice l’assistenza è completa»
L’apertura dell’Hospice a Piombino ha dato un’assistenza al malato di 360 gradi.
«Finalmente anche in Val di Cornia, lo scorso anno è stato aperto l’hospice, con quattro posti letto, dotato di cucina e servizi di primaria necessità. E quando dotiamo una zona distrettuale di un hospice, diamo una consistenza maggiore al servizio – spiega – In questo modo sono rappresentate tutte le possibilità di assistenza, da quella domiciliare, all’ambulatorio, alle consulenze in ospedale».
L’Asl attraverso la collaborazione con le associazioni del territorio riesce ad avere un’equipe multidisciplinare altamente professionale.
«C’è una fortissima collaborazione con l’associazione cure palliative di Piombino che ci aiuta ad avere un’equipe multidisciplinare – dice suor Costanza – L’associazione, infatti, si fa carico della figura del fisioterapista, dello psicologo, l’Oss e, da poco tempo, abbiamo anche l’assistente spirituale. Figure fondamentali nel percorso verso il fine vita».
«Da quando si è aggiunto questo importante tassello da parte dell’Asl, l’hospice, appunto – conclude – si può affermare che in Val di Cornia, siamo ad un livello di eccellenza».
Marco Viti: «Per l’assistenza c’è solo da ringraziare, eccezionali a Cecina e Piombino»

Marco Viti, titolare della farmacia Salivoli, ha vissuto l’esperienza traumatica della morte della moglie. Un dolore che, a distanza di un anno, è ancora lì, a testimoniare il grande amore che aveva legato la coppia.
Monica Antonini se n’è andata il 4 luglio 2024, a 62 anni. Ed oggi il farmacista riconosce la professionalità di tutto il personale sanitario dagli infermieri ai medici, per cui sente il bisogno di ringraziare pubblicamente gli ospedali di Cecina e Piombino che in un momento così delicato hanno dimostrato tutta la loro competenza.
«Dalla diagnosi del male incurabile sono passati circa 4 anni, tra cicli di chemio e ricoveri in medicina, abbiamo incontrato non solo professionalità ma anche una grande umanità – spiega – È un momento veramente tragico della vita e lo staff medico lo ha trattato come se fosse stato il primo caso a cui si approcciava, con una dolcezza unica nei confronti non solo di mia moglie ma anche con il resto della famiglia».
«Abbiamo dormito con lei – racconta – facevamo avanti e indietro da Cecina, perché purtroppo l’hospice a Piombino ancora non era stato aperto. Un hospice quando si attraversa una situazione di questo genere è fondamentale. Ci siamo affidati a questo servizio perché a casa avrebbe sofferto troppo e sarebbe stato impossibile anche per noi vivere quei momenti. All’hospice le sono state date le giuste cure palliative».
Il ringraziamento alle equipe di Piombino e Cecina
«Un ringraziamento più che caloroso al dottor Palombi, del reparto di medicina, al dottor d’Argenio del reparto di oncologia di Piombino e dell’hospice di Cecina – dice ancora Viti – dove abbiamo incontrato tanta umanità che in questi momenti è di primaria importanza. Hanno fatto di tutto per renderle gli ultimi momenti il meno traumatici possibile».
«A Piombino all’epoca si resero conto che non avevano ancora le disponibilità per accompagnarla verso il fine vita con le giuste accortezze, mi hanno dunque suggerito di portarla all’hospice di Cecina ed è stata la scelta migliore che potessimo fare, anche se comunque gli ultimi respiri lasciano un segno indelebile indipendentemente dal luogo – spiega ancora il farmacista – Se fosse rimasta a casa, avrebbe però sofferto consciamente, rendendosi conto di ogni attimo, se il fine vita è stato congruo e dignitoso è merito di strutture d’eccellenza che si prendono cura di tutti gli aspetti della persona. Sono stati umani, torno a dirlo, ed era tutto ciò di cui avevamo bisogno».
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Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.
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