Costa degli Etruschi, Busdraghi: «Turismo, ora servono infrastrutture» | MaremmaOggi Skip to content

Costa degli Etruschi, Busdraghi: «Turismo, ora servono infrastrutture»

La Costa degli Etruschi conta 15 comuni, dalla costa all’entroterra, dalle grandi potenzialità, ma serve una strategia. Busdraghi: «Dobbiamo rendere il nostro ambito competitivo 360 giorni l’anno»
Uno scatto di Baratti, nel riquadro il presidente di Confcommercio Fabio Busdraghi
Uno scatto di Baratti, nel riquadro il vice presidente di Confcommercio Fabio Busdraghi

VAL DI CORNIA. Il messaggio dalla Confcommercio della provincia di Livorno ai candidati regionali è chiaro: la Costa degli Etruschi rappresenta il secondo ambito turistico per importanza in Toscana, subito dopo Firenze, ma non gode ancora di un adeguato riconoscimento in termini di infrastrutture, servono investimenti e visione strategica.

La Costa degli Etruschi

L’ambito turistico della costa degli Etruschi comprende 15 comuni, tra cui Cecina, Rosignano Marittimo, Castagneto Carducci, San Vincenzo, Bibbona, Campiglia Marittima, Piombino, Suvereto, Sassetta, Riparbella, Guardistallo, Montescudaio, Casale Marittimo, Castellina Marittima e Santa Luce.

Una realtà eterogenea che unisce borghi costieri e collinari, mare e entroterra, e che potrebbe esprimere un’offerta turistica integrata e attrattiva per tutto l’anno.

«Questa è una delle aree più interessanti e con più potenzialità della Toscana – ricorda Fabio Busdraghi, vice presidente Confcommercio e referente per la Costa degli Etruschi – ma continua a scontare un deficit infrastrutturale epocale. Il completamento del lotto zero, la valorizzazione delle stazioni ferroviarie di Cecina e Campiglia, il ripristino della cremagliera per saline di Volterra, un serio investimento sull’autostrada del mare e il mantenimento dell’aeroporto aeroporto Galileo Galilei di Pisa come hub strategico. Aggiungo la difesa delle spiagge e della costa. Questi i temi cruciali per la competitività e lo sviluppo del territorio».

Busdraghi: «Serve una strategia per un turismo per 360 giorni l’anno»

La vitalità economica della costa è strettamente legata anche alla tenuta dei piccoli centri collinari.

«Per molti dei nostri borghi interni – spiega Busdraghi, – il turismo non è solo un settore strategico, ma l’unica possibilità concreta per mantenere viva la comunità e garantire occupazione, per questo va sviluppato anche nei mesi di bassa stagione. Occorre una regia regionale forte per sostenere iniziative per dare agli imprenditori locali strumenti reali di rilancio nell’ottica di un turismo per 360 giorni all’anno. Se non interveniamo, il rischio è una progressiva desertificazione commerciale e sociale».

Per Confcommercio è fondamentale superare la frammentazione e costruire una strategia comune che valorizzi il territorio come un unico brand competitivo e creare condizioni favorevoli per l’occupazione stabile e non solo stagionale.

«Ma la promozione non basta, sono le infrastrutture, i servizi e la qualità dell’offerta che faranno la differenza. Chi siederà in consiglio regionale – conclude Busdraghi – dovrà portare con forza la voce dei nostri territori. Non si può continuare a trascurare un’area che contribuisce in modo significativo all’economia turistica regionale. Chiediamo ascolto, investimenti e visione a lungo termine».

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