Concessioni demaniali, la Corte Costituzionale boccia la Regione | MaremmaOggi Skip to content

Concessioni demaniali, la Corte Costituzionale boccia la Regione

Le disposizioni avrebbero inciso sull’assetto concorrenziale del mercato balneare, la palla torna così allo Stato che non ha fatto però nulla in oltre 15 anni
Uno stabilimento balneare a Marina di Grosseto

GROSSETO. Una sentenza che fa già discutere e rimette in ballo le concessioni balneari.

La decisione della Corte Costituzionale

La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima una legge regionale della Toscana che riguardava le concessioni balneari. La legge, secondo la Corte, violava la competenza dello Stato in materia di concorrenza. La Regione Toscana aveva modificato la legge sulle concessioni balneari, ma il governo centrale aveva presentato ricorso, sostenendo che la legge regionale violava la normativa statale. La Consulta ha accolto il ricorso, dichiarando incostituzionali alcuni articoli della legge toscana. 

Perché aveva legiferato la Regione Toscana

La Regione Toscana con il Governatore Eugenio Giani, aveva deciso e ritenuto doveroso mettere a norma le concessioni visto che – “a fronte di un inadempimento costante dei governi che dal 2009 continuano a fare proroghe nelle more del riordino della normativa”.

Ecco perché la Toscana era intervenuta con una legge regionale sull’ormai decennale questione delle concessioni balneari visto appunto le continue proroghe per un settore importantissimo. Ma la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcuni articoli della norma numero 30 del 2024 (che aveva modificato la precedente del 2016, anch’essa impugnata) in quanto incidenti sull‘assetto concorrenziale del mercato balneare.

Il ricorso della presidente del Consiglio

«Le disposizioni della regione Toscana, che sono state impugnate dalla presidente del Consiglio dei Ministri, nel modificare la precedente legge regionale, prevedevano infatti specifici criteri e condizioni – si legge in una nota – in base ai quali svolgere le procedure selettive per l’affidamento delle concessioni demaniali marittime, fra cui, in particolare un criterio di premialità per la valutazione dei concorrenti nonché modalità per la determinazione di un indennizzo a favore del concessionario uscente».

La Corte invece “pur riconoscendo che la disciplina delle concessioni balneari investe diversi ambiti materiali di competenza regionale” – ha ricordato che quest’ultima, se influisce sulle modalità di scelta del contraente e incida sull’assetto concorrenziale dei mercati, in termini tali da restringere il libero esplicarsi delle iniziative imprenditoriali, deve cedere il passo alla competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di tutela della concorrenza, come accaduto nel caso all’esame».

In sintesi la Corte Costituzionale ha bocciato gli articoli 1, 2 (commi 3 e 4) e 3 della legge regionale toscana n. 30 del 2024, che disciplinavano le concessioni balneari. 

 

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